Einstein a 70 anni dalla morte, conoscete il suo legame con la Toscana?
Nel 1933 emigrò negli Stati Uniti. Il 3 agosto del 1944 la rappresaglia delle truppe tedesche in ritirata a Rignano sull’Arno

Firenze, 18 aprile 2025 - Nel 1933 Albert Einstein, che era ebreo, emigrò negli Stati Uniti in fuga dal governo nazista per le leggi razziali. Anche il rapporto tra Einstein e il Nobel fu molto travagliato. Negli anni il fisico ricevette ben 62 nomination, in gran parte per la teoria della relatività, ma la sua candidatura non riuscì a convincere il Comitato per molto tempo perché non era stata compresa appieno l'importanza della relatività e i benefici che avrebbe potuto apportare al genere umano. Il Nobel per la fisica venne attribuito ad Albert Einstein soltanto nel 1922, non per teoria della relatività, bensì per gli studi sull'effetto fotoelettrico che il fisico tedesco aveva condotto nel 1905. Lo scienziato ha anche un legame con la Toscana. Il 3 agosto del 1944 a Rignano sull'Arno venne uccisa la sua famiglia. Fu una crudele rappresaglia delle truppe tedesche in ritirata. Un efferato delitto compiuto contro una famiglia come vendetta trasversale contro l'attività antinazista del loro congiunto, il famoso fisico Albert Einstein.
Per commemorare il settantesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 18 aprile 1955, gli esperti linguistici di Babbel, l’app che promuove la comprensione reciproca attraverso le lingue, hanno approfondito lo stretto legame fra il nome di Einstein e il concetto di genio. Un omaggio al cosiddetto “padre dei nerd”, esplorando il glossario proprio delle “community” di geek di tutto il mondo. Nel linguaggio comune, il nome “Einstein” viene spesso utilizzato come sinonimo di “genio assoluto” o di “grande intelligenza”, fungendo da metonimia per indicare, in senso lato, una persona di eccezionale capacità intellettuale.
Gli esperti di Babbel hanno notato come questo utilizzo del nome di Einstein si possa riscontrare in numerose frasi di uso comune, come l’inglese “I’m no Einstein, but…” (“non sono Einstein, ma…”) per puntualizzare o spiegare una nozione che altre persone hanno trovato difficile e metterne in evidenza la semplicità e la chiarezza, paragonandosi alla mente geniale dello scienziato. Con tono ironico e giocoso, invece, i francesi utilizzano “bravo Einstein!” (simile all’inglese “way to go Einstein!”) che può essere tradotto con l’italiano “complimenti, Einstein!”. Queste frasi vengono spesso utilizzate per prendere in giro scherzosamente qualcuno che ha commesso un errore oppure constatato l’ovvio; in questi casi, l’utilizzo per antonomasia del nome di Einstein perde il suo significato originale, diventando un’antifrasi alludendo con ironia all’opposto della genialità. Anche in italiano si riscontra un uso simile: chi viene posto davanti ad un quesito complesso si “paragona” ironicamente al famoso scienziato con la frase “non sono mica Einstein”, per sottolineare la difficoltà di trovare una soluzione immediata, specie se si tratta di qualcosa che richiede ragionamenti complessi o abilità matematiche.