Oggi è il Dantedí: perché si festeggia il 25 Marzo?
Da oltre sei secoli, continuiamo a leggere, studiare e amare le opere di Dante Alighieri, uno dei poeti più celebri e influenti della storia italiana e mondiale. Tra le sue opere più importanti ricordiamo Il Convivio, il De Vulgari Eloquentia, fino ad arrivare alla regina assoluta del suo genio letterario: la Divina Commedia. Il valore culturale e simbolico dell’attività del poeta fiorentino è riconosciuto in tutto il mondo. Per questo, l’Italia ha scelto di celebrarlo con una giornata nazionale tutta sua. Nel 2020, infatti, è stato istituito il Dantedì su iniziativa del Ministero della Cultura, allora guidato da Dario Franceschini. Indice Dantedì, perché si festeggia proprio il 25 marzo? Come si festeggia il Dantedì quest’anno? I versi più belli della Divina Commedia di Dante Dantedì, perché si festeggia proprio il 25 marzo? Come ogni festività, anche questa data non è stata scelta a caso. Il 25 marzo, secondo molti studiosi, sarebbe infatti il giorno in cui Dante avrebbe iniziato, nel lontano 1300, il suo viaggio nell’aldilà. Una tesi, però, non condivisa da tutti: secondo altri, il viaggio sarebbe cominciato l’8 aprile, giorno del Venerdì Santo nel 1300. I sostenitori della prima ipotesi si basano su alcune indicazioni astronomiche che Dante inserisce nei canti della Commedia. In base alla posizione del Sole è infatti lecito pensare a un momento dell’anno che coincide con la primavera. Insomma, le certezze storiche sono poche, ma è chiara una cosa: dedicare una giornata a Dante è un atto dovuto verso uno dei poeti più rappresentativi della letteratura italiana nel mondo. Come si festeggia il Dantedì quest’anno? Anche quest’anno il Dantedì si celebra con una ricca serie di eventi culturali lungo tutta la penisola, a dimostrazione di quanto l’eredità del Sommo Poeta sia ancora oggi viva e fonte d’ispirazione. A Ravenna, città che custodisce le sue spoglie, la giornata si apre con una performance musicale di Haolong Chen, studente del liceo artistico musicale Nervi-Severini, seguita dalla lettura del VI canto del Paradiso, alla presenza delle autorità cittadine. Nel pomeriggio, i visitatori potranno partecipare a visite guidate, incontri tematici e letture dantesche, come quella del XV canto del Purgatorio di fronte alla Tomba di Dante. Anche la Società Dante Alighieri dà il suo contributo, promuovendo sul proprio sito una lunga serie di iniziative in tutta Italia. A Bolzano, fa sapere 'SkyTg24', un incontro rifletterà sul tema della libertà e della responsabilità nella visione dantesca, mentre a Pisa, l’attenzione sarà rivolta ai più giovani, con un evento dedicato al Paradiso Terrestre e alla figura femminile nella Commedia. A Siracusa, il pubblico potrà assistere alla proiezione di un docufilm ispirato all’Inferno, con un intervento speciale del regista, mentre a Napoli, la Biblioteca Universitaria celebrerà Dante con un incontro tutto al femminile, dedicato alle grandi donne della Commedia, da Francesca a Matelda, passando naturalmente per Beatrice. I versi più belli della Divina Commedia di Dante Ecco una selezione di alcuni tra i versi più belli, noti e suggestivi della magistrale opera dantesca, tratti dalle tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura / ché la diritta via era smarrita. (Inferno, Canto I, incipit) Per me si va ne la città dolente / per me si va ne l'etterno dolore / per me si va tra la perduta gente. / Giustizia mosse il mio alto fattore / fecemi la divina podestate / la somma sapïenza e 'l primo amore. / Dinanzi a me non fuor cose create / se non etterne, e io etterno duro. / Lasciate ogni speranza, voi ch’intrate. (Inferno, Canto III, scritta sulla porta di ingresso dell’Inferno) Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto, / vidi e conobbi l’ombra di colui / che fece per viltade il gran rifiuto. (Inferno, Canto III, riferimento a Papa Celestino V) Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende / prese costui de la bella persona / che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. / Amor, ch'a nullo amato amar perdona, / mi prese del costui piacer sì forte, / che, come vedi, ancor non m'abbandona. / Amor condusse noi ad una morte: / Caina attende chi a vita ci spense. (Inferno, Canto V, 100-107, Paolo e Francesca) Chi è costui che sanza morte / va per lo regno de la morta gente? (Inferno, Canto VIII, Città di Dite) Fatti non foste per viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza. (Inferno, Canto XXVI, Ulisse) Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? / Nullo, però che ‘l pastor che procede, / rugumar può, ma non ha l’unghie fesse. (Purgatorio, Canto XV, Marco Lombardo)Sovra candido vel cinta d’uliva / donna m’apparve, sotto verde manto / vestita di color di fiamma viva. (Purgatorio, Canto XXX, 31-33, Beatrice) La gloria di colui che tutto move / per l’universo penetra, e risplende / in una parte più e meno altrove. (Paradiso, Canto I, incipit)A l’alta fantasi

Da oltre sei secoli, continuiamo a leggere, studiare e amare le opere di Dante Alighieri, uno dei poeti più celebri e influenti della storia italiana e mondiale. Tra le sue opere più importanti ricordiamo Il Convivio, il De Vulgari Eloquentia, fino ad arrivare alla regina assoluta del suo genio letterario: la Divina Commedia.
Il valore culturale e simbolico dell’attività del poeta fiorentino è riconosciuto in tutto il mondo. Per questo, l’Italia ha scelto di celebrarlo con una giornata nazionale tutta sua. Nel 2020, infatti, è stato istituito il Dantedì su iniziativa del Ministero della Cultura, allora guidato da Dario Franceschini.
Indice
Dantedì, perché si festeggia proprio il 25 marzo?
Come ogni festività, anche questa data non è stata scelta a caso. Il 25 marzo, secondo molti studiosi, sarebbe infatti il giorno in cui Dante avrebbe iniziato, nel lontano 1300, il suo viaggio nell’aldilà.
Una tesi, però, non condivisa da tutti: secondo altri, il viaggio sarebbe cominciato l’8 aprile, giorno del Venerdì Santo nel 1300. I sostenitori della prima ipotesi si basano su alcune indicazioni astronomiche che Dante inserisce nei canti della Commedia. In base alla posizione del Sole è infatti lecito pensare a un momento dell’anno che coincide con la primavera.
Insomma, le certezze storiche sono poche, ma è chiara una cosa: dedicare una giornata a Dante è un atto dovuto verso uno dei poeti più rappresentativi della letteratura italiana nel mondo.
Come si festeggia il Dantedì quest’anno?
Anche quest’anno il Dantedì si celebra con una ricca serie di eventi culturali lungo tutta la penisola, a dimostrazione di quanto l’eredità del Sommo Poeta sia ancora oggi viva e fonte d’ispirazione.
A Ravenna, città che custodisce le sue spoglie, la giornata si apre con una performance musicale di Haolong Chen, studente del liceo artistico musicale Nervi-Severini, seguita dalla lettura del VI canto del Paradiso, alla presenza delle autorità cittadine. Nel pomeriggio, i visitatori potranno partecipare a visite guidate, incontri tematici e letture dantesche, come quella del XV canto del Purgatorio di fronte alla Tomba di Dante.
Anche la Società Dante Alighieri dà il suo contributo, promuovendo sul proprio sito una lunga serie di iniziative in tutta Italia. A Bolzano, fa sapere 'SkyTg24', un incontro rifletterà sul tema della libertà e della responsabilità nella visione dantesca, mentre a Pisa, l’attenzione sarà rivolta ai più giovani, con un evento dedicato al Paradiso Terrestre e alla figura femminile nella Commedia.
A Siracusa, il pubblico potrà assistere alla proiezione di un docufilm ispirato all’Inferno, con un intervento speciale del regista, mentre a Napoli, la Biblioteca Universitaria celebrerà Dante con un incontro tutto al femminile, dedicato alle grandi donne della Commedia, da Francesca a Matelda, passando naturalmente per Beatrice.
I versi più belli della Divina Commedia di Dante
Ecco una selezione di alcuni tra i versi più belli, noti e suggestivi della magistrale opera dantesca, tratti dalle tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
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Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura / ché la diritta via era smarrita. (Inferno, Canto I, incipit)
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Per me si va ne la città dolente / per me si va ne l'etterno dolore / per me si va tra la perduta gente. / Giustizia mosse il mio alto fattore / fecemi la divina podestate / la somma sapïenza e 'l primo amore. / Dinanzi a me non fuor cose create / se non etterne, e io etterno duro. / Lasciate ogni speranza, voi ch’intrate.
(Inferno, Canto III, scritta sulla porta di ingresso dell’Inferno) -
Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto, / vidi e conobbi l’ombra di colui / che fece per viltade il gran rifiuto. (Inferno, Canto III, riferimento a Papa Celestino V)
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Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende / prese costui de la bella persona / che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. / Amor, ch'a nullo amato amar perdona, / mi prese del costui piacer sì forte, / che, come vedi, ancor non m'abbandona. / Amor condusse noi ad una morte: / Caina attende chi a vita ci spense. (Inferno, Canto V, 100-107, Paolo e Francesca)
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Chi è costui che sanza morte / va per lo regno de la morta gente? (Inferno, Canto VIII, Città di Dite)
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Fatti non foste per viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza. (Inferno, Canto XXVI, Ulisse)
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Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? / Nullo, però che ‘l pastor che procede, / rugumar può, ma non ha l’unghie fesse. (Purgatorio, Canto XV, Marco Lombardo)
Sovra candido vel cinta d’uliva / donna m’apparve, sotto verde manto / vestita di color di fiamma viva. (Purgatorio, Canto XXX, 31-33, Beatrice) -
La gloria di colui che tutto move / per l’universo penetra, e risplende / in una parte più e meno altrove. (Paradiso, Canto I, incipit)
A l’alta fantasia qui mancò possa; / ma già volgeva il mio disio e ‘l velle, / sì come rota ch’igualmente è mossa, / l’amor che move il sole e l’altre stelle. (Paradiso, Canto XXXIII)