Offese no-vax al sindaco. Individuati i due autori
Un lucchese e una donna residente della Montagna pistoiese avrebbero imbrattato le mura del Comune e le auto della municipale a Monsummano.

Un uomo di Lucca e una donna della montagna pistoiese. Sono i due a cui la polizia ha ricondotto la produzione di scritte, lo scorso novembre, sul muro del Comune di Monsummano e sulle auto della municipale, contro il sindaco Simona de Caro e contro i vaccini anti Covid, accompagnate da un chiaro riferimento alla morte della piccola Rosa, venuta a mancare ad appena 9 anni alcune settimane prima. La Digos ha perquisito le abitazioni dei due presunti autori a cui sono stati contestati i reati di concorso e deturpamento di cose altrui, sequestrando del materiale.
Secondo quanto appreso dalla polizia le indagini hanno portato la Digos di Pistoia "ad accertare l’identità di due degli autori delle scritte No-Vax. All’esito delle perquisizioni, sono stati sequestrati gli indumenti indossati in occasione degli imbrattamenti, nonché alcuni strumenti utilizzati per la relativa esecuzione, striscioni rivendicativi No-Vax dotati di telecomando per apertura a distanza, telefoni cellulari e supporti informatici, sul cui conto la Procura ha affidato ad un consulente tecnico la relativa analisi".
Secondo quanto si apprende le indagini proseguiranno perché ai due potrebbero essere imputate anche le scritte comparse in altri episodi come, tra le altre, quelle sul muro del cimitero di Pescia riguardanti la morte del pompiere Samuele Del Ministro e del poliziotto Diego Guida.
Intanto il sindaco di Monsummano, Simona De Caro, che è stata la prima rappresentante delle istituzioni a essere citata a livello personale nelle scritte sui muri si dichiara felice per il lavoro svolto dalla Digos e aggiunge "penso che sia importante manifestare, ma sempre nel rispetto della cosa pubblica. Trovo intollerabile che si sfregino beni pubblici, quelle scritte ci sono costate 10mila euro. Ringrazio l’operato delle forze dell’ordine, personalmente non facevo ipotesi sui possibili autori, non so perché si siano rivolti direttamente a me – conclude – con nome e cognome, all’epoca non ero ancora presidente della società della salute, non capisco e non credo di aver fatto niente di più o di meno rispetto a quello che dovevo da persona responsabile".
Arianna Fisicaro