Novak Djokovic saluta subito Montecarlo: Tabilo piega un falloso ex n.1
Una sorprendente uscita di scena. Novak Djokovic (n.5 del mondo) è stato eliminato al secondo turno del Masters1000 di Montecarlo dal cileno Alejandro Tabilo (n.32 del ranking) col punteggio di 6-3 6-4 in 1 ora e 28 minuti di partita. Un match in cui Nole è stato particolarmente falloso e non ha espresso nulla di […]

Una sorprendente uscita di scena. Novak Djokovic (n.5 del mondo) è stato eliminato al secondo turno del Masters1000 di Montecarlo dal cileno Alejandro Tabilo (n.32 del ranking) col punteggio di 6-3 6-4 in 1 ora e 28 minuti di partita.
Un match in cui Nole è stato particolarmente falloso e non ha espresso nulla di buono, ricordando il grande percorso a Miami. Evidentemente, l’avvicinamento non ideale alla terra rossa e il poco tempo a disposizione non hanno permesso all’asso balcanico di rendere come avrebbe voluto e, conseguentemente, Tabilo l’ha nuovamente battuto, come era accaduto a Roma l’anno scorso. Il cileno, dunque, approda agli ottavi dove attende il vincente tra il padrone di casa, Vacherot, e il bulgaro Grigor Dimitrov.
Nel primo set scambio di “cortesie” tra i due contendenti, tutt’altro che perfetti nella gestione dei turni al servizio. Djokovic fatica a macinare da fondo, messo in difficoltà dalle rotazioni mancine del suo rivale. Ne consegue il break del sesto game. Tabilo comprende che dall’altra parte non c’è il miglior Novak ed eleva i giri del motore al servizio, non concedendo nulla al suo avversario e chiudendo in maniera autorevole sul 6-3.
Nel secondo set gli errori non forzati in manovra di Nole regalano letteralmente il break al cileno che “ringrazia” e conferma lo strappo poco dopo. Un Djokovic lento e impacciato soprattutto nell’esecuzione del dritto sia in termini di lunghezza che di larghezza. Nell’ottavo game lo scatto d’orgoglio del campione si traduce in due opportunità del contro-break, che però il serbo non capitalizza. Djokovic, dunque, cancella una palla match anche con un pizzico di fortuna nel nono gioco (nastro su un colpo in manovra), ma nulla può nel decimo (6-4). Leggendo le statistiche, colpiscono in particolare i 29 errori non forzati del fuoriclasse nativo di Belgrado, un dato davvero anomalo.