North of North – La Recensione dell’esclusiva sit-com che parla dal tetto del mondo
Trasmessa per la prima volta su CBC , APTN e Netflix, North of North è una serie tv comedy con il formato da sitcom, creata da Stacey Aglok MacDonald e Alethea Arnaquq-Baril. Lo show, scanzonato ma pregno di interessanti messaggi, ci apre uno spiraglio su quella parte di mondo che è raro trovare al di là dello… Leggi di più »North of North – La Recensione dell’esclusiva sit-com che parla dal tetto del mondo The post North of North – La Recensione dell’esclusiva sit-com che parla dal tetto del mondo appeared first on Hall of Series.

Trasmessa per la prima volta su CBC , APTN e Netflix, North of North è una serie tv comedy con il formato da sitcom, creata da Stacey Aglok MacDonald e Alethea Arnaquq-Baril. Lo show, scanzonato ma pregno di interessanti messaggi, ci apre uno spiraglio su quella parte di mondo che è raro trovare al di là dello schermo. Ci racconta, infatti, un quadro piuttosto fedele, ma allo stesso tempo curioso, del territorio più settentrionale del Canada: il Nunavut.
E sebbene la storia ruoti attorno a un villaggio immaginario chiamato, Ice Cove, qui l’arena narrativa diventa coprotagonista e cornice indispensabile agli eventi. Non a caso, è proprio la cultura del luogo a rendere ancor più distintivi e, talvolta, dissonanti, alcuni dei suoi giovani abitanti, nonché personaggi principali di North of North. Per cominciare, la star assoluta è Siaja. Parliamo di una giovane donna Inuk che si è sposata subito dopo il liceo con Ting, il “ragazzo d’oro” del villaggio, e con cui ha avuto anche una vivace bambina.
Tuttavia, Siaja si rende conto di aver sempre vissuto per accudire gli altri

Di fatto, partendo dall’ex madre alcolista Neevee e finendo al pretenzioso marito, decide di voler cambiare le carte in tavola. Determinata e entusiasta, dunque, si impegnerà a trovare un lavoro che le permettesse di sentirsi appagata a fine giornata e realizzata nella vita. Inutile dire, però, che questa sua ambizione troverà l’ostacolo di una comunità ancora radicata a valori tradizionalisti e, al netto di tutto, patriarcali.
Non sarà infatti soltanto Ting a dissentire per questa sua volontaria fuga dalla comfort zone. Anche Helen, donna bianca e direttrice della cittadina, non riuscirà a darle subito fiducia, preferendola, piuttosto, come la brava mogliettina che era sempre stata. Così come sua madre che, oramai sobria da anni e proprietaria di un emporio, avendola cresciuta da madre single, conosceva i rischi dell’essere troppo indipendente.
Ma la vera scintilla di North of North scatterà quando, già insofferente per gli ultimi atteggiamenti del marito, Siaja deciderà di lasciarlo pubblicamente (qui serie tv per il post-divorzio). Soprattutto dopo un incidente al Festival di primavera, che aveva mostrato il suo lato più egoista e machista. A questo punto, si possono immaginare le reazioni dei concittadini. Eppure qualcosa stava davvero cambiando. A tal proposito, assistiamo all’entrata in scena di Alistair e Kuuk, due ricercatori di Ottawa che lavorano per un’azienda intenzionata a costruire un centro di ricerca a Ice Cove.
Quale miglior soluzione, questa, per accrescere la popolarità, le finanze e il benessere di tutti?
Pertanto, sarà proprio qui che entrerà in gioco Siaja. Di fatto, con l’aiuto degli stravaganti amici Millie e Colin, riuscirà finalmente a farsi assumere da Helen come assistente esecutiva. In questa sua nuova posizione, potrà così proporre un calendario annuale di eventi per la collettività, cercando in tutti i modi di convincere la commissione ad aprire lì il loro centro di ricerca. Ma non solo.
Tra le sue tante conquiste, non possiamo lasciare in secondo piano l’aspetto sentimentale che attraversa North of North. A questo proposito l’amore, in senso ampio, permea trasversalmente tutti gli otto fluidi episodi, senza però sovrastare l’aspetto più ilare della serie. Non a caso, abbiamo una Siaja che riscopre finalmente suo padre nella persona di Alistair. Quest’ultimo, a quanto pare, era stato mollato da Neevee che non l’aveva mai informato di avere una figlia e, addirittura, una nipote (ecco i migliori rapporti nonni-nipoti delle serie).
Ma questi, nonostante ciò, scoprirà di provare ancora qualcosa per la sua ex e deciderà di rimanere definitivamente a Ice Cove. Sebbene Neevee, a causa dei drammi del suo passato, pare avesse ancora paura di aprire il suo cuore. Allo stesso tempo, anche la nostra protagonista valuterà la possibilità di bastare a se stessa. Senza però rinunciare a condividere il suo tempo con qualcun altro uomo che non sia Ting. E dopo un incontro piuttosto imbarazzante, si dichiarerà infine a Kuuk con cui, sin da subito, aveva avuto un vero colpo di fulmine. Senza dubbi corrisposto.
Ma pare che, in North of North, non possa ancora essere il loro momento
Non a caso, l’ex fidanzata del giovane sembra essere ricomparsa per scombinare i piani di entrambi e farci attendere con ansia i risvolti successivi della storia. Detto questo, è plausibile immaginare che il prodotto possa avere diverse stagioni. Come ogni sitcom che si rispetti, d’altra parte, con pochi personaggi, ambientazioni ricorrenti e i colpi di scena farseschi che rompono gli equilibri di ogni episodio.
Importante è però puntualizzare come, in questo specifico caso, lo show abbia molto altro da offrire sia in termine di dinamismo dei personaggi che di tematiche rappresentate. Tra queste ultime, non a caso, emergono prepotenti tutte quelle questioni del mondo occidentale contemporaneo. Annoveriamo, pertanto, decisi riferimenti al femminismo in termini di autodeterminazione, uguaglianza e lotta contro il sessismo. L’apertura verso la comunità LGBT+ (qui le coppie LGBT+ più amate delle serie), inserendo characters ad hoc come Millie e Colin, e la maternità da una prospettiva alternativa che è oggi ampiamente normalizzata.
Nulla di nuovo all’orizzonte, direte voi!
Ma considerando che sono state inserite in maniera per nulla stridente in questa accattivante manifestazione “eschimese”, North of North risulta essere una vera conquista seriale. E a rendere il tutto ancora più piacevole e originale alla vista, sono sicuramente i costumi indossati dagli attori, per lo più autoctoni e performanti in modo notevolmente appassionato. Sono state Debra Hanson e Nooks Lindell a lavorare come costumiste nella serie. E si sono rivolte, per l’appunto, ad artigiani e stilisti Inuit locali per reperire gli abiti, scarpe e gioielli da loro indossati.
“Per noi era davvero importante che i nostri parka e tutto ciò che era tradizionale venisse realizzato qui nel Nunavut, da artisti Inuit“, affermerà infatti Aglok MacDonald. Inoltre, Iqaluit aka Ice Cove è anche la città natale di Anna Lambe, che interpreta brillantemente Siaja. Per questo motivo, l’attrice ha dichiarato: “Le persone venivano costantemente ad abbracciarmi, a dirmi quanto fossero orgogliose di me e quanto fosse emozionante per il Nunavut, per il cinema e la televisione inuit e aborigeni. Non avrei voluto girare questo film altrove perché la dimostrazione di amore e sostegno che abbiamo ricevuto è stata così forte“.
Pertanto, North of North poggia su basi fortemente veraci e umilmente fiere
Questa, alla stregua di tutte quelle culture come l’asiatica (ecco le migliori serie asiatiche), ha un fortissimo senso di appartenenza alla comunità. Pertanto, la difende dalle contaminazioni anche con i denti, senza però alzare barriere invalicabili con l’esterno. E ciò risulta poetico e allo stesso tempo impattante! Se consideriamo il termine “mezzosangue” utilizzato da Neevee nei riguardi della figlia, concepita con un europeo e incapace di comprendere il dialetto degli anziani.
In conclusione, non vengono contemplate insulse iperboli nelle parole, gesti o avvenimenti di questa serie tv sorprendente e mai banale. La fotografia, poi, semplice ma efficace, non fa altro che farci venire voglia di prenderci un aereo per Ice Cove… Se solo esistesse! Niente è più stimolante, infatti, di entrare a contatto con popolazioni e contesti a noi tanto distanti, quanto, a maggior ragione, tutti da esplorare. E in tutto ciò, l’intraprendente e maldestra Siaja, è stata la migliore guida turistica che potessimo sperare di incontrare nel nostro tour tra i ghiacciai.
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