Non solo Portogallo. Chi vuole silurare gli F-35 in Europa?
Il Portogallo abbandona i piani di sostituire i suoi jet F-16 con gli F-35. Secondo gli esperti del settore difesa, la svolta anti Ue e anti Nato del presidente Usa potrebbe affondare le vendite del caccia prodotto da Lockheed Martin... Fatti e approfondimenti

Il Portogallo abbandona i piani di sostituire i suoi jet F-16 con gli F-35. Secondo gli esperti del settore difesa, la svolta anti Ue e anti Nato del presidente Usa potrebbe affondare le vendite del caccia prodotto da Lockheed Martin… Fatti e approfondimenti
A causa di Trump, il Portogallo esclude l’acquisto dei caccia F-35 prodotti dall’americana Lockheed Martin.
Il ministro della Difesa portoghese Nuno Melo ha annunciato la cancellazione dei piani di acquisto di jet da combattimento F-35 per sostituire la flotta di F-16 del paese. Melo ha attribuito questa decisione alle politiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Si tratta di uno dei primi esempi in cui il presidente degli Stati Uniti ha distrutto un potenziale affare di armi redditizio, commenta Politico.
Le dichiarazioni di Trump sull’annessione della Groenlandia (ora parte della Danimarca) e la trasformazione del Canada nel 51° stato americano rappresentano una “vera sfida” per il programma, ha affermato un ex funzionario della Difesa a Defense One. Entrambi i paesi utilizzano il jet da combattimento di quinta generazione e si affidano ai pezzi di ricambio e agli aggiornamenti software degli Stati Uniti.
Non solo, si teme che il governo degli Stati Uniti possa decidere di bloccare l’accesso agli aggiornamenti software e ai pezzi di ricambio necessari per rendere l’F-35 completamente operativo.
“L’F-35 è stato il prodotto di un’era di estrema fiducia, e [i paesi] potrebbero non fidarsi mai più degli Stati Uniti”, ha osservato Richard Aboulafia, ceo di AeroDynamic Advisory, una società di consulenza aerospaziale, sempre a Defense One.
Non solo, con le tensioni tra l’amministrazione di Donald Trump e i paesi dell’Unione europea, anche la Germania potrebbe riconsiderare l‘acquisto di caccia stealth americani a favore di soluzioni europee, come il Rafale della francese Dassault o l’Eurofighter.
D’altronde, visto il disimpegno americano paventato da Trump, anche l’Ue sta spingendo affinché i governi dei paesi membri sfruttino i prestiti Ue per acquistare sistemi di difesa dai produttori europei. Tanto che secondo il Libro bianco per la Difesa europeo, “l’Ue dovrebbe considerare l’introduzione della preferenza europea negli appalti pubblici per i settori e le tecnologie strategiche legate alla difesa”, si legge nella bozza visionata da Mattinale Europeo.
Nel frattempo, nei prossimi giorni il Parlamento italiano sarà chiamato alla votazione dell’acquisizione di ulteriori F-35.
Tutti i dettagli.
LA MOSSA DEL GOVERNO DI LISBONA
In Portogallo, l’aeronautica militare del paese ha raccomandato l’acquisto di F-35. Tuttavia, quando il media portoghese Público ha chiesto al ministro della Difesa uscente Nuno Melo se il governo avrebbe seguito tale raccomandazione, ha risposto: “Non possiamo ignorare l’ambiente geopolitico nelle nostre scelte. La recente posizione degli Stati Uniti, nel contesto della Nato… deve farci riflettere sulle opzioni migliori, perché la prevedibilità dei nostri alleati è una risorsa più grande da tenere in considerazione”.
ALLEATO NON AFFIDABILE
“Il mondo è cambiato… e questo nostro alleato… potrebbe portare limitazioni all’uso, alla manutenzione, ai componenti e a tutto ciò che ha a che fare con la garanzia che l’aereo sarà operativo e utilizzato in tutti i tipi di scenari”, ha spiegato Melo.
Inoltre, Melo ha anche aggiunto che dovrebbero essere prese in considerazione diverse opzioni alternative, “in particolare nel contesto della produzione europea”.
Allineandosi così a quanto auspicato da Bruxelles con il piano ReArm Europe, a favore di un riarmo dei paesi membri Ue, ma privilegiando soluzioni made in Europe.
LA REAZIONE DI LOCKHEED MARTIN
Impassibile Lockheed Martin. Un portavoce del produttore di jet ha affermato: “Lockheed Martin apprezza la nostra solida partnership e la nostra storia con l’aeronautica militare portoghese e non vede l’ora di continuare questa partnership in futuro. L’F-35 è l’aereo da caccia più avanzato, resistente e connesso al mondo.”.
L’F-35 NON È SOLO UN AEREO
Il punto è che l’F-35 è più di un semplice aereo.
Come hanno avvertito i funzionari a Defense One, una questione chiave del programma è che il suo potere dipende dalla condivisione fluida dei dati. Ma mentre la fiducia negli Stati Uniti come alleati cala, alcuni paesi, molti dei quali hanno costruito le loro intere strategie di difesa attorno all’F-35, potrebbero ora rivalutare la loro dipendenza dall’aereo, ha detto un altro ex alto funzionario della difesa.
“La maggior parte dei paesi probabilmente in questo momento sta facendo un piano B. Stanno dicendo: ‘Ci siamo fidati dell’F-35, ci siamo fidati degli Stati Uniti, ci siamo fidati di questo per la nostra sicurezza nazionale. Oh mio Dio. Cosa succede se non possiamo fidarci? Qual è il nostro piano B?'” ha detto il funzionario.
UTILIZZATO NELLA POLITICA ESTERA DA TRUMP
Dopo il bilaterale con il premier indiano Modi alla Casa Bianca a metà febbraio, il presidente Usa ha dichiarato che i paesi hanno raggiunto un accordo che include l’importazione da parte dell’India di più petrolio e gas dagli Stati Uniti per ridurre il deficit commerciale tra i due paesi.
Non solo, gli Stati Uniti aumenteranno le vendite militari all’India a partire dal 2025 e alla fine forniranno i caccia F-35, ha dichiarato il presidente Trump. “Aumenteremo le vendite militari all’India di molti miliardi di dollari”.
SE I PAESI BASSI RASSICURANO…
Intanto, i paesi europei sembrano dividersi sul rapporto con gli Stati Uniti.
Il ministro della Difesa olandese Ruben Brekelmans ha affermato all’inizio di questa settimana che i Paesi Bassi non avrebbero annullato il contratto per i jet.
“È nell’interesse di tutti noi assicurarci che il programma F-35 rimanga operativo, che continui a essere un successo come lo è adesso, e non vedo alcun segno di un passo indietro da parte degli Stati Uniti”, ha detto il ministro della Difesa olandese Ruben Brekelmans ai giornalisti martedì a Parigi.
… INCERTA LA GERMANIA
Dall’altra parte, i media riportano le incertezze di Berlino sull’acquisto degli F-35 dagli Stati Uniti, tra i dubbi riguardo un’eccessiva dipendenza tecnologica e strategica da Washington.
A PROPOSITO DEL KILL SWITCH
Ad alimentare le perplessità tra i paesi partner dell’F-35 la rinnovata tesi secondo cui i velivoli dispongono di un “kill switch” che può tenerli a terra dal Pentagono.
È quanto ha denunciato di recente l’eurodeputato francese Christophe Gomart, già capo dell’intelligence francese (DRM, Direction du Renseignement Militaire) in un’intervista al quotidiano Le Point. Secondo l’ex militare, la capacità operativa dei caccia europei F-35 dipende in larga parte dall’approvazione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Il principale appaltatore dell’F-35 Lockheed Martin, che ha sempre negato una cosa del genere, lunedì ha ripubblicato un comunicato stampa del governo svizzero in cui dichiarava che il suo esercito può far funzionare il jet in modo indipendente. Non si è mai materializzata alcuna prova effettiva di un kill switch, precisa sempre Defense One.
Eppure secondo gli esperti militari, è vero e risaputo che l’F-35 può essere bloccato da remoto se usato per finalità non condivise dagli Stati Uniti, come notato di recente dal professor Germano Dottori.
COSA SI DICE IN ITALIA
Infine, la questione arriva alla vigilia della votazione, prevista a breve, del Parlamento sull’acquisito di altri 25 caccia F-35 per l’Italia.
Lo scorso settembre il dicastero guidato dal ministro Guido Crosetto ha pubblicato e trasmesso al Parlamento il documento programmatico pluriennale (Dpp) per la Difesa per il triennio 2024-2026. Quest’ultimo mette nero su bianco la decisione di incrementare la flotta italiana di F-35 passando da 90 a 115 velivoli complessivi. Altri 25 caccia dunque per una spesa aggiuntiva di 7 miliardi di euro.
Quindi non si torna ai 131 cacciabombardieri originari – autorizzati dal Parlamento nel 2009 e ancora corrispondente all’esigenza operativa delle Forze Armate – ma ci si avvicina.
Il voto sugli ulteriori F-35 arriva quindi in un momento delicato per i paesi europei, non solo l’Italia, chiamati alla necessità di un aumento delle spese militari, come richiesto da Donald Trump ai Paesi Nato.
“Noi europei abbiamo data per scontato la nostra sicurezza, l’abbiamo appaltata agli Usa, non è tanto Trump, ma gli alleati americani ce lo dicono da sempre. L’Italia ha investito negli F-35 non ottenendo un grande ritorno industriale” ha ammesso ieri la presidente della commissione Difesa del Senato, Stefania Craxi, intervenendo a un evento Iai.
Da parte sua il generale Luca Goretti, Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, ha ricordato che comunque gli “F35 in garage ce l’abbiamo noi, possiamo quindi operare con il velivolo”.