Non solo dazi: perché Stellantis crolla in borsa (e si aggrappa a von der Leyen)

Il titolo di Stellantis ha perso il 7% alla borsa di Milano: c'entrano i timori per i dazi americani, ma anche le scarse vendite in Italia. La società, intanto, loda la "flessibilità" della Commissione europea sulle multe: dietrofront rispetto all'era Tavares?

Mar 4, 2025 - 17:13
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Non solo dazi: perché Stellantis crolla in borsa (e si aggrappa a von der Leyen)

Il titolo di Stellantis ha perso il 7% alla borsa di Milano: c’entrano i timori per i dazi americani, ma anche le scarse vendite in Italia. La società, intanto, loda la “flessibilità” della Commissione europea sulle multe: dietrofront rispetto all’era Tavares?

A causa delle preoccupazioni per l’impatto dei dazi statunitensi sulle importazioni dal Canada e dal Messico, entrati in vigore oggi con un’aliquota del 25 per cento, il titolo di Stellantis ha perso il 7 per cento alla borsa di Milano. Considerato che la casa automobilistica – proprietaria, tra gli altri, dei marchi americani Chrysler e Jeep – produce diversi modelli in Messico e in Canada, le tariffe imposte da Donald Trump potrebbero avere delle conseguenze molto negative sui suoi conti: gli analisti di Bloomberg stimano un’erosione del reddito operativo di 3,4 miliardi di euro.

JPMORGAN E CITIGROUP TAGLIANO IL TARGET PRICE

La banca statunitense JpMorgan ha abbassato il target price di Stellantis da 17 a 16 euro. Anche Citigroup ha tagliato il suo giudizio, da 13 a 12 euro.

LE VENDITE DELUDENTI IN ITALIA

Ma a pesare sul titolo di Stellantis, oltre ai dazi americani, sono anche le vendite in Italia. A febbraio, infatti, la società – uscita peraltro da un 2024 critico – ha venduto 41.931 unità nel nostro paese, il 14 per cento in meno su base annua. A gennaio il calo era stato più forte: -15,8 per cento.

Anche la quota di mercato, pur rimanendo sopra il 30 per cento, si è contratta: è passata dal 33,1 per cento del febbraio 2024 al 30,4 per cento del mese scorso.

Nei primi due mesi del 2025 Stellantis ha immatricolato 83.476 vetture in meno, il 15 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.

COME VA (MALE) IL MERCATO AUTOMOBILISTICO ITALIANO

A livello generale, la situazione del mercato automobilistico italiano non è buona: a febbraio – dicono i dati del ministero delle Infrastrutture – sono state immatricolate 137.922 vetture, il 6,2 per cento in meno di febbraio 2024 (147.170).

Anche i dati di gennaio erano stati negativi: 133.692 immatricolazioni, una diminuzione di quasi sei punti percentuali su base annua.

LE LODI ALLA COMMISSIONE EUROPEA (E L’INVERSIONE RISPETTO ALL’ERA TAVARES?)

Stellantis, intanto, ha lodato gli annunci della Commissione europea – ma anche “l’impegno, la proattività e il pragmatismo”, si legge in una nota – durante il secondo appuntamento del Dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica. La società ha detto di condividere “l’importanza attribuita all’innovazione, in particolare al software e alla guida autonoma”.

“La flessibilità introdotta in merito agli obiettivi di CO2”, prosegue il testo, “è un primo passo significativo nella giusta direzione per preservare la competitività del nostro settore rimanendo fedeli agli obiettivi e impegnati nell’elettrificazione. È ora importante che la proposta di emendamento mirato sia rapidamente trasformata in legge”.

A settembre l’ex-amministratore delegato Carlos Tavares aveva però dichiarato così: “sarebbe surreale cambiare le regole adesso. Tutti conoscono le regole da molto tempo e hanno avuto il tempo di prepararsi, quindi ora è il momento di gareggiare”. A suo dire, dunque, le norme sulle emissioni non andavano modificate.

“Questa iniziativa”, dichiara invece Stellantis adesso, “insieme a un ulteriore sostegno all’acquisto mirato e agli incentivi fiscali, all’energia più economica e agli investimenti nelle infrastrutture di ricarica, può rappresentare un vero e proprio acceleratore nella scalata verso l’elettrificazione”.

L’INTERVISTA DI REPUBBLICA (EXOR)

Oggi Repubblica – il quotidiano è edito da Gedi, di proprietà del gruppo Exor, lo stesso che controlla Stellantis – ha intervistato Stefano Aversa, vicepresidente della società di consulenza AlixPartners, a proposito del posticipo delle multe alle case automobilistiche per le emissioni. “Era urgente intervenire”, ha detto, “per evitare che un settore già in crisi pagasse multe salatissime, fino a 16 miliardi, oppure producesse meno auto a combustione per rientrare negli obiettivi. Il fatto che la Commissione torni sulle proprie decisioni è un segnale”.

Secondo Aversa, poi, verrà rivisto anche il divieto all’immatricolazione di vetture con motori termici nel 2025: “la data non cambierà ma verranno introdotte delle deroghe, per esempio per i combustibili sintetici e il biofuel, e su produzioni di piccole dimensioni come quelle delle auto sportive”.

“Si vede un cambio di tono, molto più pro business, in linea con la sveglia di Draghi”, ha poi aggiunto: “ci sono la promessa di semplificare le regole e risorse per il settore. Gran parte della sfida resta in capo alle aziende private, ma si possono offrire loro condizioni migliori. Quindi mi sembra un passo nella giusta direzione”.

IL SOSTEGNO ALLE BATTERIE

Nella nota Stellantis ha evidenziato inoltre il suo apprezzamento per “l’impegno della Commissione a valutare la possibilità di fornire un sostegno diretto ai produttori di batterie” nell’Unione europea, perché “la creazione di campioni europei in settori critici come le batterie elettriche, i semiconduttori, l’intelligenza artificiale e i dati, e la garanzia di accesso a materie prime fondamentali, sono la spina dorsale di un’industria automobilistica europea forte, competitiva e indipendente”.

A dicembre la società ha annunciato un investimento da 4,1 miliardi di euro assieme alla società cinese Catl per una fabbrica in Spagna dedicata alle batterie al litio-ferro-fosfato (una chimica più economica di quella “tradizionale” al cobalto). Il progetto ha ricevuto quasi 300 milioni in aiuti di stato dal governo spagnolo, senza che siano previste condizioni particolari sul trasferimento tecnologico.

– Leggi anche: La francese Total boccia la fabbrica di Stellantis a Termoli