Niente Pasquetta fuori per metà degli italiani, hanno paura della spesa

Il 50% degli italiani ha rinunciato alla classica gita di Pasquetta, optando per una giornata all’insegna del risparmio e passata in casa, anche a causa delle incertezze economiche

Apr 22, 2025 - 10:16
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Niente Pasquetta fuori per metà degli italiani, hanno paura della spesa

La Pasquetta, da sempre sinonimo di passeggiate all’aria aperta, grigliate e picnic nel verde, quest’anno ha segnato una spaccatura netta nel comportamento degli italiani: 1 su 2 ha scelto di restare a casa o, comunque, di rinunciare alla tradizionale gita fuori porta.

È quanto emerge dall’indagine di Coldiretti e Ixè sulle intenzioni degli italiani per il Lunedì dell’Angelo, che fotografa un’Italia divisa tra voglia di evasione e desiderio di relax domestico. Il 50% della popolazione, infatti, ha optato per una Pasquetta contenuta nei costi.

Gli italiani cambiano abitudini a Pasquetta

Complice l’inflazione e una maggiore attenzione alla spesa, le tradizionali gite fuori porta in occasione della Pasquetta hanno subito una contrazione significativa. Storicamente considerata una giornata dedicata a picnic, escursioni e piccoli viaggi, quest’anno ha visto una maggiore polarizzazione tra chi parte e chi resta a casa.

Secondo l’indagine, solo il 50% del campione ha deciso di dedicare il Lunedì dell’Angelo alle uscite. L’altra metà ha invece optato, più che per lunghi spostamenti, per mete vicine e raggiungibili in auto.

Il 15% degli italiani ha scelto invece di trascorrere la giornata da parenti e amici, mentre ben il 31% ha preferito rilassarsi in casa, riducendo completamente le spese di viaggio, pasti fuori o intrattenimento.

L’incognita del meteo è stata una delle cause più immediate della rinuncia alle gite, ma dietro queste dinamiche di scelta si celano anche motivazioni economiche più profonde. Con l’aumento generalizzato dei costi – dal carburante ai beni alimentari – molte famiglie hanno preferito evitare spese extra legate a trasporti, pasti al ristorante e attività a pagamento.

Quello che emerge è che sia le famiglie che i single, a causa dell’aumento del costo della vita, tagliano le spese non essenziali. Per loro, la gita rappresenta un costo evitabile in un periodo di bilanci domestici sotto pressione.

Quanto hanno speso gli italiani

Nonostante la prudenza nelle uscite, la spesa per il pranzo di Pasqua e per questi giorni di festa ha tenuto, con 2,1 miliardi di euro spesi. Salumi, formaggi, uova sode e grigliate sono stati i protagonisti dei pasti “al sacco”, preparati spesso in casa e consumati all’aria aperta.

Tuttavia, contro ogni aspettativa, il settore dell’agriturismo ha fatto registrare il tutto esaurito: oltre mezzo milione di presenze secondo Coldiretti e Terranostra. Una domanda crescente, però, che ha premiato le strutture flessibili e multifunzionali: non solo alloggio e ristorazione, ma anche spazi per picnic, tende, roulotte e camper. Un’offerta più diversificata, pensata per chi cerca autonomia e autenticità senza rinunciare alla qualità.

Di fatto, gli agriturismi si confermano così uno dei pochi segmenti del turismo che ha saputo intercettare i bisogni di una classe media in cerca di esperienze accessibili, sostenibili e legate al territorio.

Non a caso, le mete più gettonate dai viaggiatori di Pasquetta raccontano una tendenza verso il turismo di prossimità, che privilegia aree verdi, parchi naturali, riserve, ma anche città d’arte e borghi storici. Queste destinazioni combinano bassi costi logistici, accessibilità e valore esperienziale, offrendo una risposta economica alla domanda di svago.

Le aree verdi – che rappresentano circa il 10% del territorio italiano – sono al centro di una rinnovata attenzione come asset economico e culturale per lo sviluppo del turismo lento e sostenibile.