Nasce il più grande ponte per la fauna selvatica del mondo: salverà migliaia di animali a Los Angeles
A pochi chilometri dalla celebre scritta di Hollywood, sta nascendo un’opera straordinaria: si tratta del Wallis Annenberg Wildlife Crossing, destinato a diventare il più grande ponte per la fauna selvatica al mondo. Questa struttura attraverserà ben dieci corsie dell’autostrada US 101, permettendo a numerose specie animali di muoversi in sicurezza tra le Santa Monica Mountains...

A pochi chilometri dalla celebre scritta di Hollywood, sta nascendo un’opera straordinaria: si tratta del Wallis Annenberg Wildlife Crossing, destinato a diventare il più grande ponte per la fauna selvatica al mondo. Questa struttura attraverserà ben dieci corsie dell’autostrada US 101, permettendo a numerose specie animali di muoversi in sicurezza tra le Santa Monica Mountains e le Simi Hills, due habitat naturali da tempo separati dal traffico e dall’urbanizzazione.
Ogni anno, milioni di animali vengono investiti sulle strade. Negli Stati Uniti, si contano circa due milioni di incidenti all’anno legati alla fauna selvatica. I ponti ecologici rappresentano una soluzione sempre più apprezzata: non solo proteggono gli animali, ma riducono i rischi anche per gli automobilisti.
Il progetto è frutto di anni di studio e mobilitazione da parte di scienziati, ambientalisti e cittadini. A ispirare l’iniziativa è stata anche la storia di P-22, un puma che riuscì miracolosamente a superare due autostrade ma visse isolato per tutta la vita in un parco urbano. Questo caso ha evidenziato i problemi genetici causati dall’isolamento delle specie, spingendo la comunità a intervenire per ristabilire i corridoi ecologici naturali.
I lavori finiranno entro il 2026
La costruzione del ponte è iniziata ufficialmente nell’aprile 2022 e ora si trova in una fase avanzata. Di recente sono state posizionate imponenti travi di cemento e si sta iniziando a stendere terreno appositamente ingegnerizzato, simile per caratteristiche al suolo naturale dell’area. Nei prossimi mesi, verranno piantate specie vegetali autoctone su un’estensione di circa 12 acri, rendendo il passaggio indistinguibile dal paesaggio naturale.
L’infrastruttura è progettata per accogliere non solo grandi predatori come i puma, ma anche cervi, linci rosse, uccelli, rettili e persino insetti impollinatori, contribuendo in modo concreto al ripristino della biodiversità.
Il Wallis Annenberg Wildlife Crossing dovrebbe essere pronto entro il 2026 e promette di diventare un modello replicabile in altre aree del mondo. Secondo ricerche precedenti, simili strutture possono ridurre del 90% gli incidenti tra veicoli e animali, offrendo così una straordinaria sinergia tra infrastrutture e conservazione della natura.
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