Musk vittima dei tagli? In coriandoli la commessa per il Tesla Cybertruck

Mentre Musk al Doge continua a ripetere che senza tagli gli Usa finiranno in bancarotta, a molti in America risulta indigesta la commessa da 400 milioni per dotare il governo di Cybertruck blindati forniti da Tesla. Il documento era stato firmato da Biden, ma adesso crea imbarazzo dargli esecuzione

Feb 18, 2025 - 14:30
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Musk vittima dei tagli? In coriandoli la commessa per il Tesla Cybertruck

Mentre Musk al Doge continua a ripetere che senza tagli gli Usa finiranno in bancarotta, a molti in America risulta indigesta la commessa da 400 milioni per dotare il governo di Cybertruck blindati forniti da Tesla. Il documento era stato firmato da Biden, ma adesso crea imbarazzo dargli esecuzione

Chi di tagli ferisce di tagli perisce. Il contrappasso muskiano – o trumpiano – del Doge, il Dipartimento per l’efficientamento della macchina federale che Elon Musk guida con eccessivo entusiasmo, volendo mandare a casa il 70 per cento dei dipendenti pubblici, ha finito per travolgere anche Tesla, una delle realtà nel portafogli dell’uomo più ricco del mondo.

NIENTE COMMESSA DA 400 MILIONI DI DOLLARI A TESLA

Il risparmio questa volta però non c’entra: a dare inizio alla slavina sotto i piedi del marchio texano il tema, se possibile ancora più delicato, del conflitto di interessi. Perché che il Dipartimento di Stato americano possa effettuare, sotto la presidenza di Donald Trump, un ordine da 400 milioni di dollari per l’acquisto di Cybertruck blindati proprio mentre Musk entra ed esce con figli al seguito dallo Studio ovale è parso sconveniente persino alla stessa amministrazione repubblicana, che pure finora ha fatto ciò che ha voluto ignorando l’etichetta.

L’APPARIZIONE E LA SPARIZIONE DAL SITO

Le polemiche hanno avuto inizio quando, online, nel documento di approvvigionamento per il 2025, è apparsa appunto la commessa da 400 milioni di dollari a favore di Tesla per dotare il governo a stelle e strisce di diversi Cybertruck blindati.

Subito si è parlato di debito saldato – con gli interessi – da parte di Trump, che in campagna elettorale ha ricevuto 250 milioni di dollari da Musk. Il problema è che, a pagare in quel caso sarebbero stati gli americani.

UNA COMMESSA VOLUTA DA BIDEN

Poco importa se la prima firma risaliva a Joe Biden: negli Usa di Trump in cui l’uomo più ricco del mondo continua a ripetere che senza tagli ai federali l’America finirà presto in bancarotta, una simile commessa è risultata senz’altro indigesta. Anche agli stessi repubblicani.

LE POLEMICHE E LA NUOVA APPARIZIONE

E così l’ordine sparisce dai documenti pubblicati sul sito federale, salvo poi riapparire leggermente modificato: la commessa era genericamente a favore di “auto elettriche blindate”. In un mercato tanto piccolo, in cui peraltro il Cybertruck di Tesla costituisce una curiosa eccezione, difficile poter pensare di ingannare l’opinione pubblica. Chiaro insomma che il fornitore sarebbe rimasto quello.

TESLA PERDE LA COMMESSA PER I SUOI CYBERTRUCK?

Altro coro di polemiche, altra sparizione del documento. Che è tornato un’ultima volta online, questa volta mondato da ogni tipologia di commessa a favore della dotazione da parte del governo di auto elettriche blindate, alle quali peraltro il nuovo presidente ha giurato battaglia. Per le casse pubbliche americane, insomma, un risparmio multimilionario, ma questa volta il numero 1 del Doge non festeggerà.

Un bel guaio per la Tesla di Elon Musk che, è noto, non riesce a vendere i Cybertruck. Già in dicembre la Casa texana aveva fermato le sue linee per tre giorni e successivamente sembra abbia distolto gran parte del personale addetto alla produzione del pick-up per dirottarlo sulle catene di montaggio di altri modelli mentre, per provare a ridurre le scorte, in quest’ultimo periodo ha avviato una serie di tagli di prezzo ai listini 2024.

IL FUOCO AMICO

Ma i problemi non sono finiti qua. Come riporta Reuters, la scorsa settimana i repubblicani al Senato hanno presentato una proposta di legge per eliminare i crediti d’imposta a favore delle Bev voluti da Biden che ammontano a 7.000 dollari per le nuove e 4.000 per le usate.

Al contempo, il partito di Trump intende chiudere i rubinetti al “tax credit” federale per gli investimenti nelle colonnine di ricarica e per le vetture a batteria in leasing. Due mosse che colpiranno nemmeno troppo indirettamente Tesla che, oltre a piazzare auto, gode di una posizione di tutto rispetto nell’infrastruttura per l’approvvigionamento di energia elettrica. La blindatura dell’auto elettrica di Musk non sembra reggere alle bordate che arrivano dalla maggioranza di governo repubblicana.