Mps, iniziata l’assemblea per l’aucap a servizio dell’Ops su Mediobanca

L’assise è iniziata con oltre il 70% del capitale presente e Caltagirone diventa secondo socio dopo il Ministero dell’Economia, entrambi schierati per l’approvazione dell’aumento di capitale per l’operazione che punta a Piazzetta Cuccia.

Apr 17, 2025 - 11:14
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Mps, iniziata l’assemblea per l’aucap a servizio dell’Ops su Mediobanca

"Questa assemblea potrà segnare una tappa molto importante nel processo di sviluppo industriale e strategico della nostra banca". Con queste parole l’ad di Banca Monte dei Paschi, Luigi Lovaglio, apre l’assemblea dei soci dell’istituto senese, molto attesa in quanto dovrà esprimersi sull’aumento di capitale a servizio dell’Offerta pubblica di scambio sulle azioni Mediobanca, operazione da 12 miliardi di euro che “può creare valore da subito per tutti gli stakeholder", secondo il manager.

L’assemblea è partita con la presenza del 73,59% del capitale e, affinché la proposta di aucap venga approvata, servirà il voto favorevole dei due terzi del capitale presente in assemblea.

Il gruppo di Francesco Gaetano Caltagirone, già schierato a favore dell’aumento, controlla poco meno del 10% del capitale della banca, secondo quanto dichiarato in apertura dell'assemblea dei soci a Siena, e diventa secondo socio dopo il Mef.

Oltre al suo gruppo, sono attesi a favore dell'aumento anche gli altri principali azionisti del Monte, il Mef (11,7%), Delfin (circa 9,8%) Banco Bpm (5%), Anima (4%) e le casse previdenziali dei medici Enpam (che ha poco meno del 2%) e di ingegneri e architetti Inarcassa (che ha circa il 3%).

La banca “conferma l'obiettivo di conseguire almeno il 66,67% dei diritti di voto esercitabili nelle assemblee di Mediobanca, che rappresenta altresì una delle condizioni di efficacia dell'offerta, con l'intento di creare il terzo operatore bancario italiano”, si legge nelle risposte scritte alle domande fatte dagli azionisti in vista dell’assemblea. Anche nel caso non riuscisse a ottenere tale percentuale, Mps spiega che gli obiettivi strategici dell'offerta “saranno realizzabili anche nel caso di uno scenario che preveda l'acquisizione del 51% del capitale sociale di Mediobanca”.

Per quanto riguarda l’offerta, “allo stato attuale è già adeguata", e "vi è ferma convinzione che questa sia una grande opportunità per gli azionisti di entrambe le entità con un forte profilo accrescitivo sia a livello di utile che di dividendo. Pertanto, al momento, non sono state assunte decisioni in merito a eventuali incrementi del corrispettivo dell'offerta".
“Nel caso in cui si dovesse deliberare in tal senso, saranno valutate attentamente le diverse ipotesi e le relative implicazioni, fornendo al mercato la più completa e trasparente informativa al riguardo, come previsto dalla normativa applicabile", prosegue l’istituto.

Per il momento, sembrano non esserci altre proposte. “Al momento non abbiamo visibilità su un'offerta concorrente" alla nostra, ma "ove tale circostanza si verifichi, effettueremo a tempo debito, nell'interesse dei nostri azionisti, le dovute valutazioni".

Tra le domande arrivate ce n’è una sulla vicenda Caltagirone-Generali. La tra Mps e il gruppo dell’imprenditore romano "non vi è alcun accordo" di spartizione della quota di Mediobanca in Generali, qualora l'Ops su Piazzetta Cuccia andasse in porto.

A una domanda ulteriore se MPS intendesse alienare, in tutto o in parte, la quota azionaria di Generali detenuta da Mediobanca, l'istituto senese ha spiegato: "la partecipazione in Generali rappresenta una quota diversificata di ricavi per il nuovo gruppo. Qualsiasi decisione riguardo a tale quota azionaria sarà presa a tempo debito nel migliore interesse della Società e dei nostri azionisti".