Morte Ramy Elgaml, controperizia della famiglia: "Urto auto-scooter prima dell'incrocio"

È quanto afferma una consulenza dell'ingegnere Matteo Villaraggia prodotta dalla famiglia del 19enne morto la notte del 24 novembre 2024 a Milano dopo un inseguimento tra un'auto dei carabinieri e lo scooter su cui il ragazzo era a bordo 

Apr 3, 2025 - 18:29
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Morte Ramy Elgaml, controperizia della famiglia: "Urto auto-scooter prima dell'incrocio"

La notte del 24 novembre 2024 a Milano l'urto tra l'auto dei carabinieri e lo scooter a bordo del quale viaggiavano Fares Bouzidi e Ramy Elgaml,  il 19enne morto al termine dell'inseguimento, "non può essere avvenuto in prossimità del palo semaforico, bensì poco prima dell'intersezione, quando i veicoli erano affiancati". Ci fu dunque un contatto "preliminare" tra il mezzo dei militari e lo scooter con a bordo i due ragazzi.

È quanto sostiene l'ingegnere Matteo Villaraggia che ha svolto una contro-consulenza per conto dell'avvocata Barbara Indovina, che assiste i familiari del giovane. Se la moto non fosse stata urtata, "magari" avrebbe proseguito "mediante una traiettoria rettilinea", prosegue ancora la perizia dei familiari della vittima.

La ricostruzione della Procura di Milano

Una ricostruzione diversa da quella tracciata dall'ingegnere Domenico Romaniello per conto della Procura di Milano, secondo il quale invece non sarebbe avvenuto "alcun urto preliminare" nella zona non coperta dalle telecamere, come ipotizzato nella relazione della polizia locale.  Per Villaraggia "l'urto tangenziale, di lieve entità, non ha generato nell'immediatezza una caduta del motociclista e del suo passeggero, bensì una variazione di traiettoria (verso sinistra)". A quel punto la frenata messa in atto da Fares Bouzidi, l'amico 22enne che si trovava alla guida dello scooter, "ha generato una perdita di controllo del motociclo e la successiva caduta".