Missione Ferrari: stabilità al retrotreno e gestione overheating

Ferrari non è stato perfetta. Al contrario, nel 4° venerdì della F1 targata 2025, tante non cose non hanno funzionato. In primis va detto che con il nuovo fondo c’era la necessità di sperimentare. Inoltre le Fp1 erano quasi inutili per via della pista sporca, senza contare l’overheating sulle gomme e la messa a punto […]

Apr 12, 2025 - 08:40
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Missione Ferrari: stabilità al retrotreno e gestione overheating

Ferrari non è stato perfetta. Al contrario, nel 4° venerdì della F1 targata 2025, tante non cose non hanno funzionato. In primis va detto che con il nuovo fondo c’era la necessità di sperimentare. Inoltre le Fp1 erano quasi inutili per via della pista sporca, senza contare l’overheating sulle gomme e la messa a punto della monoposto italiana che, con una diversa distribuzione del circo, non era facile da centrare.

Leclerc applica un nuovo stile di guida in frenata

Ancora una volta McLaren si conferma l’auto da battere sul giro secco. Nelle Fp2 in Bahrain, Piastri rifila ben 0.527s alla prima macchina inseguitrice – la Mercedes di Russell – e 0.540s a Leclerc, che chiude quarto. La MCL39 è sembrata precisa, bilanciata e soprattutto capace di generare grip in ogni fase della curva, dominando in ogni settore e costruendo il suo vantaggio principale nel T2, dove rifila ben 0.327s alla concorrenza.

Charles, dal canto suo, ha mostrato una SF-25 non propriamente ben bilanciata e incapace di esprimere performance assoluta sul giro secco. L’avantreno è parso abbastanza reattivo, e il sottosterzo cronico che aveva afflitto la vettura nei GP precedenti è rimasto, anche se minore, sommato da un leggero sovrasterzo in uscita, specie in uscita da curva 13-14. Ma il rebus principale resta il comportamento del posteriore in fase di trazione.

Ferrari F1 Leclerc
Telemetria preliminare: Oscar Piastri (McLaren) vs Charles Leclerc (Ferrari) nelle Fp2 del Gp del Bahrain

Il confronto diretto con Piastri comincia già in curva 1, dove Leclerc frena leggermente più tardi ma riesce comunque a decelerare in modo efficace, tanto da tornare sul gas nello stesso istante dell’Australiano. In questa parte del tracciato uno degli elementi più cruciali nella gestione della vettura in frenata è senza dubbio il brake balance, ovvero la ripartizione della frenata tra asse anteriore e quello posteriore.

Difatti, durante tutta la sessione, i piloti Ferrari hanno ricevuto suggerimenti via radio per modificarlo, curva per curva, con l’obiettivo di migliorare la stabilità in frenata e prevenire bloccaggi. I piloti possono ritoccare il brake balance direttamente dal volante, adattandolo a proprio piacimento. In genere, per evitare il bloccaggio dell’anteriore, si tende a spostare leggermente la frenata verso il posteriore.

Tuttavia, questa regolazione va fatta cercando un compromesso: una frenata troppo spostata dietro può destabilizzare la vettura o causare il bloccaggio del retrotreno. Trovare il giusto compromesso tra avantreno e retrotreno è una delle chiavi, e lo è stato specialmente per Leclerc, data la sua scelta di modificare il proprio stile di guida in frenata, nel tentativo di migliorare la sua performance.

Il monegasco in ritardo sull’acceleratore

Proseguendo verso la esse di curva 2-3, Piastri riesce ad andare prima full gas, costruendo velocità per il rettilineo successivo. Leclerc, invece, dosa l’acceleratore in modo più cauto, raggiungendo il 100% di throttle leggermente in ritardo. Si passa a curva 4, curva dove nei test pre stagionali la SF-25 faticava a centrare l’apex, ma oggi la situazione è diversa. Il monegasco lavora per mitigare un eventuale sottosterzo in inserimento.

Ferrari F1 Leclerc
Telemetria: Oscar Piastri (McLaren) vs Charles Leclerc (Ferrari) nelle Fp2 del Gp del Bahrain

Lo fa anticipando di qualche metro la frenata, prepara in maniera ottimale l’ingresso curva, riesce a toccare perfettamente l’apice, e la percorre addirittura con un delta di 10km/h in più rispetto al pilota australiano. Qui si denota un ottimo passo in avanti per la Rossa. Tuttavia, in uscita Charles è un pelo in ritardo sul gas, perché serviva ancora qualche metro al posteriore per caricarsi e percorrere l’ultima fase di curva in tranquillità.

In curve come questa, ma anche nelle 8, 10 e 14, entrano in gioco i damper, gli ammortizzatori. In un tracciato come il Bahrain, il trasferimento di carico tra frenata e trazione deve avvenire in modo estremamente rapido. Serve una compressione veloce al retrotreno, per garantire aderenza alle ruote motrici e una decompressione rapida all’anteriore, per liberare il carico e favorire la transizione.

Ferrari F1 Leclerc
Lewis Hamilton (Ferrari) nelle Fp1 del Gp del Bahrain

Se i damper, parliamo degli ammortizzatori della vettura di F1, non rispondono in modo ottimale, ecco che il carico non si trasferisce abbastanza velocemente, e la trazione non riesce a mettere a terra nella maniera ottimale tutti i cavalli della power unit. Ed è proprio questo che è mancato in uscita dalla 4 alla vettura numero 16, aspetto che gli è costata piccole fazioni di secondo rispetto alla super McLaren.

Ferrari, setup meccanico e termico: il passo avanti necessario

Anche nello snake (curve 5-6-7) la Ferrari tiene testa alla McLaren, con Leclerc che percorre curva 6 con 9 km/h in più. Tuttavia, perde nuovamente qualcosa a curva 7, dove alza troppo il piede, forse per gestire il sovrasterzo in fase di rollio. Dalla 11 in poi la MCL39 inizia ad allungare: in questo curvone molto veloce, dove si entra a 300km/h per percorrerlo a 162km/h, la vettura britannica mostra un ottimo bilanciamento.

Resta incollata all’asfalto non dovendo correggere il volante neppure di 1 millimetro, ma soprattutto riesce ad andare full gas molti metri prima rispetto alla Rossa. Questo si tramuta in un guadagno di un decimo e mezzo circa. Anche alla 13, Piastri riesce a trovare molto più grip, specie in uscita, dove l’auto modenese, dopo un bon inserimento per salire sul cordolo più interno, effettua piccole correzioni per mettere a bada il posteriore.

Ferrari F1 McLaren
Il britannico Lewis Hamilton (Ferrari) in azione con la SF-25 nelle Fp2 del Gp del Bahrain

Anche in questo caso il guadagno a favore della vettura color papaya è considerevole. Senza dubbio, questa perdita descritto da metà giro è attribuibile al tanto discusso overheating che investe tutte le vetture, come lo stesso Vasseur ha confermato davanti ai microfoni. McLaren soffre meno, perché sa gestire meglio le temperature con un pacchetto aerodinamico più efficiente.

Quando l’asfalto è troppo bollente, infatti, la gomma tendere a perdere grip e il retrotreno diventa instabile, sopratutto in curve lunghe e veloci. Insomma, la SF-25 sta facendo passi avanti, ma il comportamento del retrotreno, tra setup meccanico e termico, rimane un punto critico. McLaren invece, ancora una volta è apparsa molto solida in ogni area, capace di trovare grip dove gli altri di fatto arrancano.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Marco Iurlandino 

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv