Sala dopo sala, il Castello Estense di Ferrara è uno scrigno di tesori, un viaggio nella storia

Antichi affreschi, soffitti decorati, prigioni, cucine, cortili e splendide sale: ecco tutto ciò che c'è da vedere al Castello Estense, simbolo indiscusso di Ferrara

Apr 15, 2025 - 22:14
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Sala dopo sala, il Castello Estense di Ferrara è uno scrigno di tesori, un viaggio nella storia

Sontuoso, misterioso, imponente. Il Castello Estense, conosciuto anche come Castello di San Michele, non è solo il simbolo di Ferrara, è un vero e proprio scrigno di storie, potere e arte. Voluto da Niccolò II d’Este e progettato dal celebre Bartolino da Novara (lo stesso dei castelli di Pavia e Mantova), nasce con un intento tutt’altro che fiabesco: essere rifugio e bastione di difesa dopo una ribellione popolare.

Ma il destino del Castello Estense andò ben oltre la funzione militare. Nel corso dei secoli, il severo edificio medievale venne progressivamente trasformato in una raffinata residenza rinascimentale. Gli interni furono decorati da artisti di spicco, gli spazi ripensati secondo i canoni del lusso e del prestigio, e il castello divenne il cuore pulsante del potere estense, teatro di intrighi, amori, strategie politiche e splendore artistico. Oggi il Castello è uno dei monumenti più visitati d’Emilia-Romagna, nonché patrimonio Unesco nell’ambito del centro storico di Ferrara.

Pronti per scoprire ogni sala, ogni angolo e ogni segreto racchiuso tra queste mura secolari? Seguite il nostro viaggio, sala per sala, in un percorso che profuma di arance e riecheggia le voci dei grandi protagonisti del passato.

La propaganda estense, tra stemmi e genealogie

Appena varcata la soglia del Castello Estense, si entra nel cuore pulsante dell’identità della dinastia d’Este. Il piano terra ospita una vera e propria “galleria d’orgoglio”, fatta di genealogie monumentali, ritratti solenni e documenti storici che esaltano la nobiltà della casata. Ogni elemento è studiato per rafforzare il mito degli Este, come se la loro superiorità fosse scritta nel destino. Le pareti raccontano di strategie dinastiche, alleanze e ambizioni che hanno influenzato la storia d’Italia.

Le cucine ducali: profumo di Rinascimento

Nel silenzio suggestivo delle cucine ducali, sembra ancora di sentire il crepitio dei fuochi e il vociare dei cuochi intenti a preparare sontuosi banchetti. Volute da Alfonso I all’inizio del Cinquecento, queste stanze del castello di Ferrara conservano dettagli autentici, come i pavimenti con gli antichi scoli e le volte rustiche intonacate. È un luogo che parla della quotidianità della corte, tra arrosti, strategie culinarie e la tensione delle grandi occasioni. Un vero spaccato del Rinascimento “da dietro le quinte”.

La Torre dei Leoni e le prigioni: tra potere e paura

Maestosa e austera, la Torre dei Leoni fu trasformata da torre militare a piccola fortezza difensiva. Ai suoi piedi, si trovano le prigioni più celebri del castello: celle umide, strette, dove venivano rinchiusi personaggi scomodi o di rango elevato. Sulle pareti si possono ancora leggere le scritte graffiate dai detenuti, testimonianze struggenti di solitudine e speranza. È una parte del castello che racconta il lato oscuro del potere, quello che controlla, punisce, teme.

La saletta archeologica: un gioiello recente dal cuore antico

Piccola ma affascinante, la saletta archeologica è uno scrigno che racchiude l’anima più antica del Castello Estense. Qui si trovano frammenti, resti decorativi e reperti che raccontano la nascita e l’evoluzione del monumento. È uno spazio di ricerca e memoria, dove il visitatore può osservare da vicino le fondamenta storiche del castello. Un viaggio nel tempo costruito con precisione e cura.

Le corti e la Loggia degli Aranci: la dolce vita ducale

Il primo piano si apre con una delle zone più suggestive dell’intero complesso: le corti interne e la Loggia degli Aranci. Un tempo cuore della vita privata dei duchi, oggi conserva un’atmosfera incantata, soprattutto nel Giardino Pensile, dove rigogliosi aranci affondano le radici in grandi mastelli. Nei mesi freddi, gli agrumi vengono protetti nella loggia trasformata in serra, conservando l’antica tradizione ducale. Un angolo di verde sospeso che profuma di bellezza.

Il Camerino dei Baccanali: arte, mito e allegria

Questo piccolo gioiello è un’esplosione di colori e di vita. Commissionato da Alfonso II, il Camerino dei Baccanali è un omaggio ai riti dionisiaci, alla mitologia e al piacere. Gli affreschi ad olio animano le pareti con scene di festa, danze e banchetti, in un tripudio di corpi in movimento e colori vibranti. È una sala che celebra il lato più spensierato e sensuale della cultura estense.

La Cappella Ducale: sacralità in stile estense

La Cappella Ducale sorprende per la sua eleganza fuori dagli schemi. Priva di immagini sacre, rompe con la tradizione per mostrare un’arte spirituale ma laica, fatta di marmi policromi e geometrie raffinate. Ogni superficie è studiata per incantare senza ricorrere alla rappresentazione figurativa. È un luogo di raccoglimento, ma anche di meraviglia estetica.

La Sala dell’Aurora: il tempo che danza

Questa sala, cuore simbolico dell’Appartamento dello Specchio, è dedicata all’Aurora, alla ciclicità del tempo e all’ordine cosmico. Le decorazioni celesti e le allegorie raffigurate sui muri trasformano lo spazio in un inno alla vita e alla conoscenza dell’universo. Ogni dettaglio parla del legame tra l’uomo, la natura e il trascorrere delle ore. Una stanza che riflette il pensiero rinascimentale più elevato.

Sala dell'Aurora, Castello Estense
Fonte: Getty Images
Vista dello splendido affresco nella Sala dell’Aurora

La Saletta dei Giochi: divertimento con stile

Colorata, arguta, sofisticata. La Saletta dei Giochi era uno spazio riservato al divertimento colto, dove i membri della corte si dilettavano con giochi da tavolo e passatempi raffinati. Le decorazioni combinano elementi scherzosi a simboli di cultura e intelligenza, restituendo l’immagine di una nobiltà brillante e amante del sapere. Un piccolo salotto dell’ingegno e della leggerezza.

La Saletta dei Veleni: tra eroismo e mistero

Nonostante il nome inquietante, questa sala è un tributo al valore e all’orgoglio nazionale. Gli affreschi, affidati a Carlo Parmeggiani, celebrano la forza dell’Italia e degli eroi del passato con un tono epico e maestoso. L’atmosfera è intensa, come se i muri stessi raccontassero storie di coraggio e passione. Una sala che mescola fascino, storia e una spruzzata di leggenda.

Il Salone dei Giochi: il cuore dell’Appartamento dello Specchio

Ampio e solenne, il Salone dei Giochi era la sala d’onore della corte, utilizzata per eventi importanti e momenti di rappresentanza. Le decorazioni sontuose e la ricchezza degli arredi originari restituivano un senso di potere e magnificenza. Era qui che si mostrava la forza estetica e culturale degli Este agli ospiti illustri. Un ambiente scenografico, pensato per stupire.

Salone dei Giochi, Castello Estense
Fonte: Getty Images
Soffitto affrescato nel Salone dei Giochi

La Sala Città di Ferrara: uno sguardo sulla città

Una sala che porta lo sguardo fuori dal castello, verso la città. Al suo interno si trova un plastico in scala della Ferrara storica, perfetto per capire lo sviluppo urbano in epoca estense. È un’installazione affascinante, che racconta la visione strategica e artistica della famiglia ducale nel pianificare la città ideale. Un ponte tra architettura, politica e sogno.

L’Appartamento della Pazienza: dove nascevano le idee

Quest’appartamento prende il nome dalla virtù più nobile di tutte: la pazienza. Alfonso III lo destinò ai suoi studi, trasformandolo in un luogo di riflessione e sperimentazione. L’Anticamera della Galleria è decorata con episodi eroici della casata, mentre la Sala di Ettore e Andromaca colpisce per il soffitto spettacolare e le tematiche classiche. È uno spazio intimo, denso di simbolismo.

La Sala del Governo: dove si decideva tutto

Incastonata nella Torre di San Paolo, la Sala del Governo era il cuore amministrativo del potere estense. Qui si esercitavano giustizia, politica e diplomazia, in un contesto di grande solennità. Le decorazioni, in particolare il soffitto ligneo finemente lavorato, testimoniano l’importanza di questo luogo strategico. Era la sala dove si prendevano decisioni che cambiavano il destino di Ferrara.

La Sala della Devoluzione: la storia prende forma

Questa sala prende il nome da un momento fondamentale della storia ferrarese: la Devoluzione al Papato. Gli affreschi raccontano eventi drammatici e passaggi storici con forza e dettaglio. È un luogo carico di memoria, che chiama alla riflessione sul potere temporale e sulla caducità delle dinastie. Qui, ogni parete è un racconto.

La Sala dei Paesaggi: natura e arte in simbiosi

Con le sue stratificazioni pittoriche e il soffitto a padiglione, questa sala è una delle più poetiche del castello. I paesaggi rappresentati non sono solo decorazioni, ma visioni idealizzate di un mondo ordinato e armonico. Il dialogo tra natura e architettura si fa fluido e suggestivo, regalando al visitatore un momento di contemplazione pura.

La Sala delle Geografie: mappa del sapere

Situata al piano terra della Torre Marchesana, questa sala è un piccolo atlante visivo. Il soffitto monocromo, arricchito da lacunari ottagonali, quadrati e triangolari, è un esempio di perfezione geometrica e gusto rinascimentale. È un omaggio allo studio, alla conoscenza e alla rappresentazione del mondo. Una stanza che riassume l’ambizione intellettuale degli Este.

La Sala degli Stemmi: potere civile in mostra

Con la Sala degli Stemmi, il Castello Estense racconta il suo ultimo grande ruolo: quello di sede del potere civile. Qui si riunivano i prefetti e si tenevano le assemblee della Provincia fino al Duemila. Gli stemmi affrescati narrano le identità locali, uniti sotto l’egida del governo. È il punto in cui la storia ducale lascia spazio alla Ferrara moderna.

I Camerini del Principe: il segreto meglio custodito

Nascosti, eleganti, straordinari: i Camerini del Principe sono piccoli ambienti privati in cui arte e lusso si fondono in un equilibrio perfetto. Utilizzati come rifugi personali, rappresentano il lato più intimo e prezioso del castello. Le decorazioni minuziose e le dimensioni raccolte li rendono vere perle architettoniche.