Mining di Bitcoin negli Stati Uniti (USA): la nuova era sotto Trump
L’espansione del mining di Bitcoin sotto la guida di Trump


Il mining di Bitcoin negli Stati Uniti (USA) sta vivendo una fase di rapida crescita e innovazione, alimentata da un sostegno diretto da parte dell’amministrazione guidata da Trump.
Secondo il Segretario al Commercio Howard Lutnick, gli Stati Uniti hanno come obiettivo quello di “accelerare il mining di Bitcoin” attraverso il programma “Investment Accelerator”.
Questo progetto si concentra sulla creazione di infrastrutture energetiche strategiche vicino a fonti di gas naturale e sulla possibile inclusione del Bitcoin nei conti economici nazionali. Con l’obiettivo di costituire una Riserva Strategica di Bitcoin.
In tale scenario si inserisce la nascita di American Bitcoin, una società di mining co-fondata da Eric Trump, figlio dell’attuale presidente Trump, in collaborazione con l’azienda di mining Hut 8 Mining.
American Bitcoin punta a diventare una realtà pubblica e sta cercando ulteriori investimenti privati per finanziare la propria espansione.
La società ha inoltre stretto una partnership strategica con Bitmain. Ovvero il produttore cinese di hardware per il mining, per ampliare la distribuzione delle attrezzature e potenziare le capacità operative sul territorio.
Il mining di Bitcoin negli Stati Uniti (USA) accelera grazie a nuove strategie e investimenti governativi
Il trasferimento quasi totale dei miner ASIC di Hut 8 a American Bitcoin segnala un’importante concentrazione di risorse e competenze. Hut 8 ha prodotto 88 BTC a marzo 2025, incrementando le giacenze totali a 10.264 BTC con una potenza di mining allocata di 9,3 EH/s.
La nuova entità, American Bitcoin, si sta già posizionando come un attore chiave nel settore. In particolare puntando a sfruttare al meglio le opportunità offerte dal mercato statunitense, ora più favorevole grazie alle politiche governative.
Un elemento che influisce significativamente sul settore è la decisione del governo USA di introdurre nuove tariffe sulle attrezzature di mining importate.
Di conseguenza, molti miner stanno accelerando l’importazione di hardware da paesi come Cina, Malaysia e Thailandia, prima dell’entrata in vigore delle tariffe. Le quali potrebbero aumentare i prezzi tra il 22% e il 36%.
Alcune aziende stanno addirittura noleggiando voli privati con costi fino a 3,5 milioni di dollari per evitare tariffe fino al 104%.
Tuttavia, nonostante queste sfide, alcune società come Bitdeer stanno sfruttando la sospensione temporanea di 90 giorni delle tariffe per avviare la produzione interna e ampliare la presenza in nuovi mercati, tra cui Canada ed Etiopia.
L’azienda prevede inoltre di concentrarsi sull’integrazione tra mining e tecnologie di intelligenza artificiale e calcolo ad alte prestazioni.
A livello statale, l’Arizona ha compiuto passi significativi con l’approvazione del progetto di legge HB 2342. Il quale tutela gli operatori di nodi e mining di asset digitali dalle restrizioni urbanistiche e dai divieti d’uso.
La normativa, passata con 17 voti al Senato e ora in attesa della firma del governatore, è un esempio concreto di come gli Stati Uniti stiano creando un ambiente normativo favorevole e sicuro per gli investimenti nel mining di Bitcoin.
Allo stesso tempo, a livello federale, i democratici del Senato hanno proposto una legge per tassare i data center che supportano reti blockchain e intelligenza artificiale. Qualora superino determinati limiti di emissioni di CO₂.
L’integrazione tra mining e intelligenza artificiale
Qualsiasi struttura con potenza IT superiore a 100 kW dovrà rispettare obiettivi di riduzione annuale dell’11%, pagando sanzioni proporzionali alle emissioni eccedenti.
Tale normativa mira a mitigare l’impatto ambientale, ma al momento non è chiaro come si tradurrà in termini pratici per il settore minerario. Un aspetto particolarmente rilevante in questa fase è la percezione del mining di Bitcoin come ponte verso industrie più grandi e capital-intensive, come l’intelligenza artificiale (AI).
Aaron Forster, direttore commerciale di Luxor Technology, ha sottolineato che il settore del mining sta guadagnando accettazione. Nello specifico espandendosi in nuovi mercati e diventando un fornitore di infrastrutture energetiche fondamentali per l’AI.
Questo processo favorisce non solo una maggiore accettazione del Bitcoin, ma anche la nascita di un ecosistema tecnologico integrato e altamente innovativo.
Diversi operatori quotati in borsa mostrano trend di crescita e innovazione. MARA ha aumentato la produzione media giornaliera del 6% a marzo 2025, estraendo complessivamente 829 BTC e raggiungendo una giacenza di 47.531 BTC.
Allo stesso modo, CleanSpark ha ampliato la sua linea di credito con Coinbase Prime a 200 milioni di dollari per sostenere la crescita, mantenendo un modello autogestito e innovativo.
L’azienda ha superato i 12.000 BTC in giacenza, con un valore di quasi un miliardo di dollari e un obiettivo di 50 EH/s di hash rate.
Anche Bitdeer e Riot Platforms hanno siglato importanti accordi finanziari. Rispettivamente per l’espansione di attività minerarie in diversi mercati e per ottenere un credito strategico di 100 milioni di dollari con Coinbase.
Mentre negli Stati Uniti il mining di Bitcoin è in forte crescita, altre nazioni stanno adottando approcci diversi.
Ad esempio, la regione di Irkutsk in Russia potrebbe introdurre un divieto annuale completo sul mining fino al 2031, con l’obiettivo di riallocare energia per progetti socio-economici.
Bitcoin mining e sostenibilità ambientale: una nuova prospettiva
Contestualmente, il Pakistan sta pianificando di destinare energia in eccesso a data center di AI e mining di Bitcoin. Sfruttando dunque il surplus energetico per attrarre investimenti.
In Asia, Bitdeer ha firmato un accordo chiavi in mano per costruire un impianto di mining da 50 megawatt in Etiopia con un costo di 7,5 milioni di dollari. Puntando a tempi operativi nel quarto trimestre dell’anno.
Queste mosse dimostrano come il mercato globale del mining stia rapidamente evolvendo su più fronti.Un tema cruciale nel settore del mining rimane la sostenibilità ambientale. Bhutan e Bielorussia sfruttano energia idroelettrica verde per il mining, ottenendo profitti significativi e utilizzando parte delle entrate per pagare stipendi pubblici.
Entrambi i paesi stanno esplorando la possibilità di vendere “monete verdi” a grandi aziende ESG, creando un modello di finanza sostenibile legato alle criptovalute.
L’attuale amministrazione Trump ha messo il mining di Bitcoin tra le sue priorità strategiche, favorendo lo sviluppo di infrastrutture, l’espansione degli operatori nazionali e la creazione di un ambiente legale e finanziario favorevole.
Il sostegno governativo, combinato con la crescente integrazione tra mining e AI, apre la strada a una trasformazione epocale nel settore tecnologico ed economico degli Stati Uniti.
Tuttavia, rimangono sfide legate alle tariffe sulle attrezzature e alle regolamentazioni ambientali. Il futuro del mining di Bitcoin dipenderà dalla capacità degli operatori e delle istituzioni di trovare un equilibrio tra crescita, innovazione e sostenibilità.
L’evoluzione rapida di questo settore invita investitori, policy maker e comunità tecnologica a monitorare attentamente le dinamiche in atto, approfittando delle opportunità per consolidare il ruolo degli Stati Uniti come hub globale del mining di Bitcoin.