Meteo e misteri dell’Atlantico: il “blob freddo” minaccia l’Europa

Un’anomalia meteo senza precedenti nell’Atlantico Da qualche anno a questa parte, l’Oceano Atlantico settentrionale ospita un fenomeno climatico che inquieta scienziati e osservatori internazionali: il cosiddetto “blob freddo”, una vasta area di oceano che si sta raffreddando molto più rapidamente rispetto al resto delle acque oceaniche. Questo raffreddamento anomalo, ben visibile grazie ai dati satellitari […] Meteo e misteri dell’Atlantico: il “blob freddo” minaccia l’Europa

Mag 8, 2025 - 13:36
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Meteo e misteri dell’Atlantico: il “blob freddo” minaccia l’Europa
Un’anomalia meteo senza precedenti nell’Atlantico Da qualche anno a questa parte, l’Oceano Atlantico settentrionale ospita un fenomeno climatico che inquieta scienziati e osservatori internazionali: il cosiddetto “blob freddo”, una vasta area di oceano che si sta raffreddando molto più rapidamente rispetto al resto delle acque oceaniche. Questo raffreddamento anomalo, ben visibile grazie ai dati satellitari e alle misurazioni oceanografiche, si concentra in una zona a sud della Groenlandia e potrebbe rappresentare un segnale d’allarme climatico particolarmente serio. Secondo molti studiosi, infatti, questo raffreddamento non è frutto di fluttuazioni naturali ma sarebbe il sintomo concreto di un rallentamento della Corrente del Golfo, il sistema di correnti oceaniche che da secoli garantisce temperature più miti in buona parte dell’Europa nordoccidentale, compresa Londra, che in assenza di questo meccanismo termico rischierebbe inverni lunghi e gelidi. Il cuore gelido dell’Atlantico settentrionale L’espressione “blob freddo” o cold blob indica una zona di mare che appare più fredda rispetto alla norma e rispetto alle aree circostanti. Questo non è solo un fatto curioso, ma un sintomo che in profondità qualcosa di importante sta cambiando. La zona interessata si trova nell’Atlantico settentrionale, e coinvolge le correnti oceaniche a sud della Groenlandia. Il raffreddamento è osservabile in superficie, ma i suoi effetti si propagano a tutto il sistema climatico. L’acqua fredda e meno salina che si forma in queste zone è meno densa, e ciò ne ostacola la discesa in profondità, un processo fondamentale per l’attivazione della Corrente del Golfo, la quale rappresenta una parte essenziale della Circolazione Meridionale Atlantica (nota come AMOC). Questa corrente trasporta acqua calda dal Golfo del Messico verso il Nord Europa, contribuendo a mantenere mite il clima anche alle latitudini più alte. Perché la Corrente del Golfo è cruciale per il meteo europeo Il rallentamento della Corrente del Golfo non è solo una teoria. Le rilevazioni condotte da enti come il NOAA statunitense e il Met Office britannico mostrano che qualcosa sta davvero cambiando nel cuore del sistema climatico atlantico. Quando la Corrente si indebolisce, le acque calde rimangono più a sud, e quelle fredde non riescono a sprofondare, alterando l’intero equilibrio. Questo potrebbe tradursi in un abbassamento drastico delle temperature in aree come Regno Unito, Francia, Belgio e Olanda, dove l’inverno potrebbe somigliare sempre più a quello delle regioni continentali interne, con gelate prolungate e precipitazioni ridotte. Contemporaneamente, le zone tropicali dell’Atlantico si surriscalderebbero ulteriormente, con un aumento della frequenza e dell’intensità degli uragani, delle ondate di calore e dei fenomeni estremi come le tempeste tropicali. Anche l’Africa occidentale, fortemente dipendente dai regimi di pioggia stagionali, potrebbe subire sconvolgimenti con piogge irregolari e impatti sull’agricoltura. La ricerca scientifica e gli scenari futuri I principali centri di climatologia, tra cui l’ECMWF (Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine) e l’Università di Potsdam, stanno affinando i modelli per comprendere l’evoluzione del “blob freddo” e del sistema AMOC. Le simulazioni indicano che la corrente atlantica si trova oggi in una fase di indebolimento senza precedenti negli ultimi mille anni, come confermato anche da uno studio apparso su Nature Climate Change. Gli scienziati parlano apertamente di punto di non ritorno climatico, o tipping point: se il “cold blob” continuerà a espandersi, potrebbe innescare una nuova fase climatica per l’Europa, con inverni più lunghi e rigidi, estati fresche e instabili, e un indebolimento dei tradizionali pattern meteorologici. Meteo sotto osservazione: il futuro incerto del clima europeo Oggi il “blob freddo” viene costantemente monitorato da una rete di satelliti e boe oceanografiche, ma la sua presenza è un campanello d’allarme per tutto il continente. Non si tratta di un fenomeno isolato o passeggero, bensì di un potenziale indicatore di squilibri profondi nei sistemi climatici globali. Il rischio è concreto: se il motore termico atlantico si arresta o si indebolisce drasticamente, l’Europa potrebbe trovarsi esposta a un clima più severo e instabile, mentre le regioni tropicali vivranno un’escalation di eventi meteo estremi. Il meteo che oggi conosciamo potrebbe mutare profondamente già nei prossimi decenni.

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