Meta alla prova della trimestrale: le previsioni degli analisti
La società proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp è vista comunicare una crescita del fatturato nei primi tre mesi 2025 ma alcuni analisti temono una guidance debole.

Vigilia di trimestrale per Meta Platforms, la casa madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, attesa comunicare i suoi risultati dei primi tre mesi 2025 oggi dopo la chiusura di Wall Street.
Le azioni Meta stanno perdendo il 5% nel corso di questo 2025, con un quarto del loro valore perso da quando aveva toccato il suo massimo storico a 740 dollari toccato a febbraio, nel mezzo della tempesta che si è abbattuta sui mercati a causa della guerra dei dazi.
Il titolo per ora sembra non riuscire a recuperare e apre la seduta odierna di Wall Street in calo del 3%, a 535 dollari, in un contesto di mercato negativo (Nasdaq a -2%) a causa dei dati macro diffusi oggi.
Dei 27 analisti che coprono il titolo monitorato da Visible Alpha, 25 raccomandano l’acquisto (buy) su Meta, mentre solo due hanno un rating ‘hold’, con un target price medio di circa 687 dollari, corrispondente ad un premio di circa il 24% rispetto al livello di chiusura di ieri (554,44 dollari).
Il gruppo guidato da Mark Zuckerberg dovrebbe registrare un utile per azione di 5,24 dollari su un fatturato di 41,35 miliardi di dollari, che rappresenterebbe una crescita rispettivamente dell'11% e del 13% rispetto all'anno precedente.
A inizio settimana, Loop Capital aveva ridotto il suo prezzo obiettivo da 900 a 695 dollari, mantenendo però il buy sul titolo, secondo quanto riportato da The Fly. Se il broker prevede solidi utili, i suoi analisti temono una guidance debole a causa della debole domanda cinese a seguito della riduzione delle attività di marketing rivolte ai consumatori statunitensi dovuta ai dazi.
Gli analisti di Morgan Stanley avvisano che Meta potrebbe essere danneggiata da un calo della pubblicità da parte delle aziende cinesi, causato dai dazi, ma si attendono che l'azienda dovrebbe essere meglio posizionata per resistere a tale situazione rispetto ad Alphabet, la società madre di Google, o ad Amazon. MS mantiene il rating overweight sul titolo Meta, con target price ridotto da 660 a 615 dollari.
Con la possibilità di revisioni al ribasso delle previsioni per l'anno fiscale 2025 per ricavi, margini, EPS e flusso di cassa libero, l'analista di Needham, Laura Martin, ha recentemente ribadito il rating underperform sul titolo, in quanto ritiene possibile anche una revisione al rialzo delle spese in conto capitale e delle perdite della divisione Reality Labs dell'azienda. La sua stima per il fatturato del primo trimestre è di 40,5 miliardi di dollari e l'utile per azione di 4,82 dollari, cifre superiori alle stime di consenso degli analisti.
Meta “dovrebbe mostrare una solida crescita, ma i dazi minacciano le sue entrate pubblicitarie, in particolare quelle legate all'e-commerce cinese”, concorda Jacob Falkencrone, Global Head of Investment Strategy di BG SAXO e Saxo Bank, secondo il quale gli investitori cercheranno di capire se le “innovazioni pubblicitarie basate sull'AI saranno in grado di compensare questo potenziale impatto”.
Tra i vari cambi nei target price sulle azioni Meta, Loop Capital mantiene il rating buy e lo abbassa 900 a 695 dollari, Stifel conferma la raccomandazione d’acquisto riduce il prezzo obiettivo da 740 a 628 dollari.
A questi si aggiungono Benchmark, buy e tp tagliato da 820 a 640 dollari, e Scotiabank, che diminuisce il fair value delle azioni da 627 a 525 dollari.
Oltre a Meta, oggi sono attesi i risultati di Microsoft, mentre domani sarà il turno di Amazon e Apple, sempre dopo la chiusura del mercato. I risultati delle big tech “sono cruciali in un contesto di incertezza economica globale, guerre commerciali e timori degli investitori” e “questi giganti tecnologici, che insieme rappresentano una parte significativa dell'S&P 500, dovranno rassicurare il mercato sulla tenuta delle loro strategie di crescita”, avvisa Falkencrone.
L’esperto prevede per Microsoft che “l'attenzione sarà focalizzata sulla crescita di Azure e sull'impatto della sua aggressiva spinta nell'intelligenza artificiale, dopo i recenti segnali di rallentamento degli investimenti nei data center. Gli investitori vogliono capire se la scommessa sull'AI sia tempestiva e sostenibile”.
Apple “affronta modeste aspettative di crescita, ma i dazi rappresentano un rischio per i suoi margini e per l'efficienza della sua catena di approvvigionamento. Il trasferimento della produzione in India è una mossa strategica, ma la sua esecuzione è complessa. La domanda dei consumatori, potenzialmente influenzata da aumenti di prezzo dovuti ai dazi, sarà un altro elemento chiave da valutare”, spiega l’analista.
Infine Amazon: “nonostante le previsioni di robusta crescita degli utili, la guerra commerciale USA-Cina potrebbe aumentare i costi nel settore retail”, pertanto “si analizzeranno le strategie di mitigazione dei dazi e la performance di Amazon Web Services (AWS), con attenzione ai segnali di cautela sull'espansione dei data center”, prosegue l’analista di Saxo Bank.
Alla luce di queste analisi, Falkencrone consiglia agli investitori di “monitorare le strategie delle aziende per affrontare i dazi, la fiducia nel cloud e nell'AI, la resilienza del settore pubblicitario e la disciplina degli investimenti”.