Merz cancelliere al secondo voto, caccia aperta ai franchi tiratori

È la prima volta nella storia tedesca. Voci di dissidi interni al gruppo democristiano. Ultradestra all’attacco

Mag 7, 2025 - 07:16
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Merz cancelliere al secondo voto, caccia aperta ai franchi tiratori

Roma, 7 maggio 2025 – Friedrich Merz è il nuovo cancelliere della Germania, ma l’ok parlamentare solo alla seconda votazione – dopo la clamorosa bocciatura mattutina – pone già vorticosi interrogativi sul futuro e sulla stabilità del governo. In un Paese abituato a dar vita ai propri esecutivi dopo trattative certosine, un debutto simile suona come una tripla minaccia: a Merz stesso, alla coalizione con i socialdemocratici, e alla tenuta della Germania lacerata dalla crescita esponenziale dell’ultra destra. Quell’AfD che ora esulta e i cui leader si dicono pronti ad assumersi "la responsabilità di governo" dopo "nuove elezioni" da indire immediatamente, a dispetto del bando per estremismo evocato dai servizi segreti.

Il cancelliere Merz (al centro) con la squadra di ministri
epa12078789 (Front Row-L-R) German Foreign Minister Johann Wadephul, German Finance Minister and Social Democratic Party (SPD) co-chairman Lars Klingbeil, German Chancellor and Chairman of the Christian Democratic Union (CDU) party Friedrich Merz, German Interior Minister Alexander Dobrindt and German Defense Minister Boris Pistorius, (2-Row-L-R) German Labour Minister Baerbel Bas, German Justice Minister Stefanie Hubig, German Education and Family Minister Karin Prien and German Digitalization Minister Karsten Wildberger, pose for a group photo shoot of the new German federal government cabinet after a meeting of the federal cabinet at the chancellery in Berlin, Germany, 06 May 2025. The new German government is formed between the Union parties of Christian Democratic Union (CDU) and Christian Social Union (CSU) and the coalition partner Social Democratic Party (SPD). EPA/CLEMENS BILAN

Il contratto di governo firmato lunedì da cristiano sociali (Cdu-Csu) e socialdemocratici (Spd), teoricamente sostenuto da 328 voti parlamentari, viene sfregiato alla prima votazione. In uno scenario del tutto inaspettato, la maggioranza richiesta di 316 voti sui 630 membri del Bundestag non trova il conforto delle urne: 310 voti a favore, 307 contrari (più 9 assenti, 3 astenuti e 1 voto non valido). Affronto. Umiliazione. Panico. La leader AfD Alice Weidel (151 voti teorici) scatta a reclamare "elezioni". Ogni responsabilità sull’incidente – una autentica "prima volta" – viene respinta sdegnosamente dai socialdemocratici. Le indiscrezioni sui franchi tiratori valorizzano dissidi interni ai cristiano sociali per la recente decisione di Merz – contraria alla storia del partito – di allentare le regole di bilancio per finanziare il programma di riarmo della Germania. Sono ore di veleni e polemiche. Poi prevale la diplomazia. Dall’opposizione, Verdi (85 seggi) e Linke (64 seggi) concordano che l’aspirante cancelliere possa verificare subito i numeri senza aspettare i 14 giorni previsti. Il voto pomeridiano rammenda lo sfregio. Con 325 voti a favore, Merz ottiene il 99% dei voti possibili di Cdu-Csu e Spd e la contestuale nomina a cancelliere. "Accetto l’elezione con umiltà, ma anche con determinazione e fiducia", dichiara il numero uno della Cdu. E subito dopo va dal presidente Frank-Walter Steinmeier al Castello di Bellevue per il giuramento. Ma nella politica tedesca lo choc resta e i dubbi anche. "È una truffa", protesta l’AfD.

A Bruxelles la commissaria Ursula von der Leyen offre una teutonica dichiarazione d’affetto: "Congratulazioni, caro Friedrich Merz. Con te, un amico fidato. Lavoreremo insieme per un’Europa più forte. Non vedo l’ora di collaborare a stretto contatto". Non vede l’ora anche il segretario Nato Mark Rutte. Emmanuel Macron benedice così l’odierno summit all’Eliseo: "Tocca a noi rendere l’asse franco-tedesco più forte che mai".

"La collaborazione tra Italia e Germania è fondamentale per le sfide che caratterizzano l’attuale contesto – scrive Giorgia Meloni al neo cancelliere –. Sono certa che sapremo raggiungere risultati importanti. Credo che le due più importanti economie manifatturiere d’Europa possano fare la differenza per il rilancio della competitività". Concorda il vice premier Antonio Tajani (FI): "Rafforzeremo i legami". La Lega ha altre idee: "Che figura per Merz, altro che cordone anti AfD", denuncia il capogruppo a Bruxelles Paolo Borchia. E Roberto Vannacci invita a guardare "verso quale direzione spira la volontà popolare in moltissimi stati".