Meloni incontra Vance, attesa per Erdogan: così l’Italia rafforza i rapporti extra-Ue
L’incontro tra Meloni e J.D. Vance a Roma segna un passo strategico nei rapporti internazionali dell’Italia fuori dall’Ue, tra scambi su energia, commercio e investimenti globali

Nel giro di pochi giorni Giorgia Meloni ha avviato una notevole intensificazione dei rapporti internazionali dell’Italia al di fuori del perimetro dell’Unione Europea. Oggi la premier ha incontrato a Roma il vicepresidente Usa J.D. Vance, all’indomani di un vertice alla Casa Bianca con Donald Trump, e si prepara ad accogliere il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in visita il prossimo 29 aprile.
Questi incontri ravvicinati con leader extra-europei suggeriscono un possibile disegno strategico di rafforzamento politico ed economico autonomo per l’Italia, che guarda oltre l’Ue alla ricerca di nuove sponde internazionali. Nel frattempo, anche i legami economici seguono questa rotta: ad esempio l’export Italia-Turchia è cresciuto di circa il 24% nell’ultimo anno, segno tangibile di rapporti sempre più stretti.
Meloni incontra Vance: rapporti privilegiati con Washington oltre l’Ue
Dopo il colloquio con Trump a Washington, Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il vice di Trump, J.D. Vance, consolidando un asse diretto Roma-Washington. La premier ha sfoderato persino la lingua italiana come “arma segreta” nella diplomazia bilaterale: durante la visita negli Usa ha parlato in italiano ai giornalisti, gesto che Trump ha accolto con entusiasmo definendolo “bellissimo”.
Il meeting Meloni-Vance è servito a rimarcare questa intesa speciale, e infatti hanno parlato degli stessi temi disquisiti con Trump. Meloni stessa ha definito i colloqui con gli americani “fantastici” e ha parlato di un “rapporto privilegiato” tra Italia e Stati Uniti. Da parte sua Vance, in visita a Roma per le festività pasquali, ha ricambiato i toni calorosi, scherzando sul fatto di non capire l’italiano ma di apprezzarne la musicalità. Una frase che più americana non si può.
Questi scambi amichevoli nascondono importanti implicazioni politiche ed economiche. Meloni punta a presentarsi come partner privilegiato agli occhi della nuova amministrazione Usa, cogliendo l’occasione per tutelare gli interessi italiani.
Al centro del colloquio con Vance, la questione energetica, con l’impegno dell’Italia a rafforzare le importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl) dagli Usa per diversificare le fonti di approvvigionamento e ridurre la dipendenza da paesi instabili.
Altro punto rilevante è stato il commercio: Giorgia Meloni ha ribadito la necessità di tutelare le imprese italiane da eventuali dazi punitivi minacciati dall’amministrazione Trump, cercando di ottenere rassicurazioni su un regime commerciale più favorevole. Infine, si è parlato di incentivi agli investimenti reciproci, con l’obiettivo di creare nuove opportunità per le aziende italiane negli Stati Uniti e viceversa.
Entrambe le parti hanno confermato la volontà di consolidare un asse strategico fondato su interessi economici condivisi e su una visione comune della stabilità globale.
Questo approccio pragmatico mira a rafforzare l’economia italiana mettendola al riparo da possibili frizioni commerciali transatlantiche. Il risultato è che Meloni viene ricoperta di elogi dai vertici statunitensi.
Verso l’incontro Meloni Erdogan: legami politici ed economici in crescita
Tra meno di due settimane sarà la volta di Erdogan. Il 29 aprile il presidente turco sarà a Roma per un incontro significativo con la premier, in concomitanza con un forum economico bilaterale. Si tratterà del quarto vertice intergovernativo Italia-Turchia, a sottolineare l’importanza crescente di questa relazione fuori dal contesto Ue.
Al centro dei colloqui vi è la volontà di rafforzare i legami economici tra i due Paesi, puntando su settori strategici come energia, industria e infrastrutture.
Ankara considera Roma un partner commerciale di primo piano in Europa, con scambi bilaterali che nel 2022 hanno superato i 22 miliardi di euro. La visita di Erdogan sarà dunque l’occasione per consolidare ulteriormente tali rapporti, esplorando nuove opportunità di cooperazione anche su dossier geopolitici delicati (dalla stabilità nel Mediterraneo alla gestione dei flussi migratori).
Parallelamente al dialogo politico, i dati confermano un evidente avvicinamento economico: la Turchia è il mercato extra-Ue dove l’Italia ha registrato il più forte incremento delle esportazioni. Nel 2024 l’export italiano verso la Turchia è aumentato di circa +24%, trainato in particolare dalle vendite di oro e gioielleria. Questo balzo dimostra come le imprese italiane stiano beneficiando della domanda turca in settori chiave (ad esempio i preziosi dalla Toscana) e contribuisce a rendere Ankara un alleato economico sempre più rilevante.
Mentre Roma e Ankara rinsaldano i legami commerciali, Giorgia Meloni può presentare questo dinamismo come prova della capacità dell’Italia di rafforzarsi anche autonomamente sul piano economico fuori dai confini Ue.