Medio Oriente, la diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza: oltre 590 morti dal 18 marzo. Unicef: “200 bambini uccisi”. Israele: “Annetteremo territori nella Striscia finché non saranno liberati gli ostaggi”. Al-Jazeera: “Raid dell’Idf a Gaza City, Rafah e Khan Younis”. Licenziato il direttore dello Shin Bet. Ronen Bar accusa: “Conflitto di interessi. Non mi hanno voluto ai negoziati su Gaza”. Hamas: “Netanyahu ha sabotato i colloqui ma le trattative continua

Non si fermano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, mentre in Israele continuano le proteste contro il governo Netanyahu, accusato di aver ripreso la guerra a Gaza solamente per interessi politici. Un’offensiva, quella dell’esercito israeliano, totalmente sostenuta anche dal presidente Usa Donald Trump così come dichiarato dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavit. Il […]

Mar 21, 2025 - 12:29
 0
Medio Oriente, la diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza: oltre 590 morti dal 18 marzo. Unicef: “200 bambini uccisi”. Israele: “Annetteremo territori nella Striscia finché non saranno liberati gli ostaggi”. Al-Jazeera: “Raid dell’Idf a Gaza City, Rafah e Khan Younis”. Licenziato il direttore dello Shin Bet. Ronen Bar accusa: “Conflitto di interessi. Non mi hanno voluto ai negoziati su Gaza”. Hamas: “Netanyahu ha sabotato i colloqui ma le trattative continua

Non si fermano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, mentre in Israele continuano le proteste contro il governo Netanyahu, accusato di aver ripreso la guerra a Gaza solamente per interessi politici. Un’offensiva, quella dell’esercito israeliano, totalmente sostenuta anche dal presidente Usa Donald Trump così come dichiarato dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavit. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, intanto, che si è detto “scioccato” dai nuovi raid, ha lanciato un nuovo appello per il cessate il fuoco. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 21 marzo 2025, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza. [Seguici anche su Instagram].

DIRETTA

Ore 11:45 – Iran: due terremoti scuotono l’area vicino al centro di ricerca nucleare di Natanz – Due terremoti, rispettivamente di magnitudo 5 e 4.5 sulla scala Richter, hanno colpito oggi, nel giro di tre ore, l’area di Natanz, nella provincia centro-occidentale di Isfahan, non lontano dal principale centro di ricerca nucleare dell’Iran, senza provocare vittime. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, che cita il Centro sismologico dell’Università di Teheran, secondo cui il primo sisma, di magnitudo 5 sulla scala Richter, si è verificato intorno alle 10:23 ora locale (le 7:23 in Italia) con epicentro a quattro chilometri da Natanz e a 18 dalla località di Badrud. Una seconda scossa di assestamento, di magnitudo 4.5 sulla scala Richter, si invece verificata circa tre ore dopo nella stessa zona. Al momento, secondo Irna, non si segnalano vittime né danni mentre le autorità iraniane hanno registrato almeno sei scosse di assestamento, inviando per precauzione squadre di soccorso nelle località di Natanz, Torabian e Wadi Shahr Badrud. La città di Natanz, con una popolazione di 47mila abitanti, è divisa in due distretti: il distretto centrale e Imamzadeh (Badroud), situato 125 chilometri a nord del centro della provincia di Isfahan.

Ore 11:00 – Cisgiordania, scontro a fuoco nella notte a Nablus: ferito un soldato dell’Idf – Un soldato israeliano è rimasto gravemente ferito dopo essere stato colpito durante un’operazione condotta nella notte dalle forze armate dello Stato ebraico (Idf) nella città di Nablus, in Cisgiordania. Lo hanno comunicato in una nota le Idf, secondo cui il ferito, un riservista, è stato trasportato in ospedale per ricevere le cure necessarie. “Un uomo armato palestinese”, si legge nel comunicato dell’Idf, ha sparato contro le truppe impegnate nell’operazione a Nablus e i soldati hanno risposto al fuoco”. Non è chiaro se l’aggressore sia stato colpito..

Ore 10:30 – Israele, il ministro della Difesa Katz: “Annetteremo sempre più territori a Gaza finché non saranno liberati gli ostaggi” – Finché tutti gli ostaggi non saranno liberati, Israele continuerà a occupare sempre più territori nella Striscia di Gaza da annettere in maniera permanente allo Stato ebraico, implementando anche il piano proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump che prevede l’espulsione della popolazione palestinese dal territorio costiero. La minaccia arriva, secondo il quotidiano israeliano The Jerusalem Post, dal ministro della Difesa afferma di Israele, Israel Katz. “Ho ordinato alle forze armate (Idf, ndr) di conquistare altre zone a Gaza, evacuare la popolazione ed espandere le aree di sicurezza attorno a Gaza per proteggere le comunità israeliane e i soldati dell’Idf. Quanto più Hamas persiste nel suo rifiuto di liberare gli ostaggi, tanto più territorio perderà, che sarà annesso a Israele”, ha affermato Katz. “Se gli ostaggi non verranno liberati, Israele continuerà a prendere sempre più territorio nella Striscia, da controllare permanentemente”. Israele, ha aggiunto, “intensificherà” la sua campagna militare contro Hamas, anche “attraverso l’ampliamento delle operazioni militari di terrestri finché gli ostaggi non saranno liberati e Hamas non sarà sconfitto”. Lo Stato ebraico, ha proseguito Katz, farà ricorso a “tutte le pressioni militari e civili, tra cui l’evacuazione della popolazione di Gaza verso sud e l’attuazione del piano di migrazione volontaria del presidente degli Stati Uniti Trump”.

Ore 10:00 – Gaza, Unicef: “200 minori uccisi dal 18 marzo” – Almeno 200 minori sono stati uccisi nella Striscia di Gaza da quando Israele ha ripreso la guerra contro il 18 marzo. Lo afferma la portavoce dell’Unicef a Gaza, Rosalia Paulin, citata dall’emittente qatariota al-Jazeera.

Ore 9:45 – Media libanesi: “Egitto pronto ad accogliere 500mila palestinesi di Gaza” – L’Egitto sarebbe disponibile ad accogliere 500mila palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza in una città nel nord del Sinai durante il periodo necessario alla ricostruzione del territorio costiero. Lo riferisce il quotidiano libanese al-Akhbar, considerato vicino a Hezbollah, secondo cui il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, avrebbe già informato altri leader arabi durante gli incontri con i rappresentanti di Arabia Saudita e Qatar. L’indiscrezione non è stata confermata a livello ufficiale.

Ore 9:30 – Gaza, Hamas: “I negoziati per la tregua continuano. Israele rifiuta di trattare” – I negoziati indiretti tra Israele e Hamas per raggiungere un nuovo cessate il fuoco a Gaza non si sono mai fermati e sono tuttora in corso per rilanciare l’accordo mediato da Qatar, Egitto e Usa. Lo ha rivelato oggi all’emittente qatariota al-Jazeera l’esponente di Hamas, Taher al-Nunu, secondo cui il suo gruppo ha dimostrato “sufficiente flessibilità” per rimettere in vigore l’accordo di tregua a Gaza, ma “Israele ha rifiutato” questi tentativi.

Ore 9:00 – Iran, Khamenei: “Le minacce contro Teheran non porteranno gli Usa da nessuna parte” – La Guida Suprema della Rivoluzione islamica in Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato oggi che le minacce rivolte dagli Stati Uniti contro Teheran non porteranno “da nessuna parte”. “Gli americani devono sapere che le minacce non li porteranno da nessuna parte contro l’Iran”, ha detto oggi Khamenei in un discorso trasmesso in diretta televisiva. “Loro e gli altri devono sapere che riceveranno un duro schiaffo se danneggeranno la nazione iraniana”. Negli scorsi giorni il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva annunciato di aver inviato una lettera all’ayatollah Ali Khamenei per riprendere i negoziati. Secondo il portale statunitense Axios, la missiva dava a Teheran due mesi per tornare al tavolo delle trattative sul nucleare.

Ore 8:30 – Gaza, Hamas: “Le rivelazioni di Ronen Bar dimostrano che Netanyahu ha sabotato i negoziati per la tregua” – Le accuse contenute nella lettera pubblicata dall’ormai ex direttore dello Shin Bet israeliano, Ronen Bar, licenziato dal governo Netanyahu, dimostra, secondo Hamas, che il premier dello Stato ebraico ha intenzionalmente “sabotato” l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. In una lettera diramata attraverso lo Shin Bet, Bar ha affermato che la sua mancata partecipazione ai colloqui per la tregua nella Striscia, decisa dal premier Netanyahu, era essenzialmente motivata dalla volontà di negoziare ma non di raggiungere un accordo. “Queste confessioni provenienti dall’interno della leadership di (Israele, ndr) confermano che Netanyahu era ed è ancora il vero ostacolo a qualsiasi accordo”, si legge in una nota diramata dal gruppo terroristico palestinese su Telegram. “Rivelano la deliberata manipolazione dei negoziati da parte di Netanyahu e il suo tentativo di sabotare qualsiasi accordo”.

Ore 8:00 – Gaza, al-Jazeera: “Raid di Israele colpiscono Gaza City, Rafah e Khan Younis”. Oltre 590 morti dal 18 marzo – Le forze armate israeliane (Idf) hanno continuato a bombardare anche nelle ultime ore la Striscia di Gaza, dove da ieri sono in corso anche interventi militari via terra nell’ambito della ripresa delle ostilità che finora hanno provocato oltre 590 morti dal 18 marzo. Lo riferiscono i corrispondenti sul campo dell’emittente qatariota al-Jazeera Arabic, secondo cui i raid aerei condotti dall’Idf nella notte e alle prime ore di oggi hanno colpito il quartiere Zeitoun di Gaza City e le città meridionali di Rafah e Khan Younis. Proprio a Rafah, come nel cosiddetto “Corridoio di Netzarim”, nel centro della Striscia, sono in corso da ieri nuove operazioni militari terrestri dell’Idf. In totale, secondo il ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas, sono almeno 590 i morti e più di mille i feriti provocati dal 18 marzo dall’azione di Israele.

Ore 7:30 – Israele: l’opposizione si rivolge all’Alta Corte di Giustizia per impedire il licenziamento del direttore dello Shin Bet – I partiti di opposizione israeliani Yesh Atid, National Unity, Yisrael Beitenu e i Democratici hanno presentato oggi una petizione all’Alta Corte di Giustizia chiedendo un’ingiunzione per impedire il licenziamento del direttore dello Shin, Bet Ronen Bar, deciso dal governo Netanyahu. La petizione, secondo il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, sostiene che la decisione è stata presa in base a un “grave conflitto di interessi” del premier Benjamin Netanyahu e si basa su “secondi fini” legati alle indagini dello Shin Bet sul suo ufficio, citando anche il recente rapporto dei servizi interni sulle responsabilità politiche del governo negli attentati del 7 ottobre 2023.

Ore 7:00 – Israele: il governo licenzia il direttore dello Shin Bet. Ronen Bar accusa: “Conflitto di interessi” – Il governo di Israele ha approvato all’unanimità la proposta del premier Benjamin Netanyahu di licenziare il direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, che ha definito la decisione dell’esecutivo viziata da “conflitti di interessi personali e istituzionali di altissimo livello”. Lo ha reso comunicato oggi in una nota l’ufficio del primo ministro israeliano, secondo cui Bar si dimetterà entro il 10 aprile o in seguito alla nomina di un sostituto permanente. Ieri sera il premier aveva convocato il Consiglio dei ministri proprio per licenziare l’attuale direttore 59enne dello Shin Bet, in carica dal 13 ottobre 2021 a seguito della nomina dell’allora primo ministro Naftali Bennett. Durante la riunione, secondo la ricostruzione del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, Netanyahu aveva dichiarato di non avere più “nessuna fiducia nel direttore dello Shin Bet dal 7 ottobre (2023,dr)”. “Le forze armate (Idf, ndr) hanno sfruttata la tregua per sostituire i vertici di comando”, aveva detto il premier, riferendosi alla sostituzione dell’ex capo di stato maggiore dell’Idf Herzi Halevi con Eyal Zamir. “Dobbiamo fare lo stesso qui”. L’annuncio del licenziamento aveva scatenato le contestazioni dell’opposizione israeliana con manifestazioni represse dalla polizia e scontri in piazza a Gerusalemme, dove un corteo di protesta ha cercato ieri di sfondare il cordone di sicurezza intorno alla residenza del premier. Ma lo stesso Ronen Bar, che si è rifiutato di partecipare alla riunione del Consiglio dei ministri su cui si decideva il suo futuro, ha accusato il governo di ricorrere a “considerazioni improprie” per il suo licenziamento. In una lettera diramata attraverso lo Shin Bet, l’ormai ex direttore ha accusato il premier Netanyahu di “conflitti di interessi personali e istituzionali di altissimo livello”. La tensione tra i due è salita alle stelle negli ultimi tempi a causa di un’indagine per corruzione che ha lambito l’ufficio del primo ministro e per le accuse rivolte dal governo ai servizi interni, incapaci di sventare gli attentati del 7 ottobre 2023. All’inizio di marzo, lo Shin Bet aveva pubblicato un rapporto in cui riconosceva le carenze durante gli attacchi di Hamas e della Jihad Islamica, però il premier Netanyahu per aver contribuito a creare queste condizioni. Nella sua lettera poi lo stesso Bar ha affermato che la sua estromissione è stata motivata dal desiderio di fermare la “ricerca della verità” sugli eventi che hanno portato al 7 ottobre 2023. A tutt’oggi Netanyahu si è rifiutato di autorizzare l’istituzione di una commissione d’inchiesta indipendente per indagare sugli attentati e su tutti i connessi fallimenti dell’intelligence e delle forze armate. Tuttavia nella missiva dell’ormai ex direttore dello Shin Bet si legge anche un’altra accusa: persino durante la guerra a Gaza il premier avrebbe cercato di “indebolire” le forze di sicurezza e “la comunità dell’intelligence”. Secondo Ronen Bar, il fatto che Netanyahu non gli abbia permesso di partecipare ai negoziati per un cessate il fuoco è motivato essenzialmente dalla volontà di negoziare ma non di raggiungere un accordo.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da TPI (@tpi)