Matteo Berrettini perde con Fritz: “Orgoglio per aver giocato alla pari, ma mi rode. Semifinale a pochi punti”
Matteo Berrettini ha lottato con Taylor Fritz nei quarti di finale del Masters 1000 di Miami, venendo sconfitto con il punteggio di 7-5, 6-7(7), 7-5 dopo due ore e 46 minuti di grandissima battaglia. Il tennista italiano ha lottato alla pari con il padrone di casa sul cemento statunitense, fermandosi a un passo dal grande […]

Matteo Berrettini ha lottato con Taylor Fritz nei quarti di finale del Masters 1000 di Miami, venendo sconfitto con il punteggio di 7-5, 6-7(7), 7-5 dopo due ore e 46 minuti di grandissima battaglia. Il tennista italiano ha lottato alla pari con il padrone di casa sul cemento statunitense, fermandosi a un passo dal grande colpaccio contro il numero 4 del mondo.
Il romano ha perso il servizio nel dodicesimo gioco del primo set, poi ha annullato sei match-point nella seconda frazione (quattro nel tie-break) e ha prolungato la contesa, ma sul 5-5 del terzo set l’americano gli ha strappato il servizio e si è involato verso il successo. La corsa del nostro portacolori termina alle porte delle semifinali, ma il livello di gioco espresso fa ben sperare per il futuro.
Matteo Berrettini ha analizzato la propria prestazione ai microfoni di Sky: “È stata una serata bella perché è stato un match di altissimo livello, ma con un finale un po’ amaro perché ho perso. Ho giocato una delle migliori partite di sempre su questa superficie, Fritz ha giocato una partita impressionante ma è il numero 4 del mondo e c’era da aspettarselo. C’è tanto orgoglio perché giocare alla pari con un giocatore del genere sul cemento non era scontato: rimane un po’ di amaro in bocca“.
Al tennista romano è stato chiesto quali fossero le sue sensazioni nel secondo set, quando è riuscito ad annullare sei match point all’avversario e a trascinare la contesa al terzo parziale: “Nemmeno sapevo quanti fossero, pensavo cinque. Mi ricordo solo che dicevo di lottare, di stare lì, perché mi sentivo di giocare bene ma raccoglievo meno di quanto avrei potuto e quindi mi sono detto di buttare il cuore oltre l’ostacolo, di continuare a provarci. Fisicamente stavo bene, non ho mai mollato: sono cose positive, mi rode un pochino“.
Il finalista di Wimbledon 2024 ha poi concluso il proprio bilancio, lasciando intravedere un certo ottimismo in vista dei prossimi impegni agonistici che si preannunciano molto intensi: “Questo viaggio è partito da Rotterdam: questo torneo storicamente non mi aveva mai portato dei bei risultati, quest’anno avevo dei bei feeling. Non c’erano mai state le condizioni ideali per giocare al meglio: peccato perché la semifinale era a pochi punti, ma per fortuna ci saranno altri tornei e altre occasioni“.