Massimo Bottura porta la cucina stellata a Vinitaly 2025: un omaggio al vino italiano
Massimo Bottura debutta a Vinitaly 2025 con la cucina stellata, celebrando il vino italiano e l'inclusione sociale.

La sua presenza a Vinitaly 2025 non è solo una novità all’interno del Padiglione 1 dell’Emilia-Romagna, ma proprio all’interno della fiera più importante del vino italiano. Massimo Bottura, infatti, chef degli chef, porta per la prima volta la cucina (tri)stellata in un padiglione della kermesse veronese, nello spazio ’Al Massimo’. Una rivoluzione gentile a suon di tortellini e gusto, radici e innovazione, convivialità e sentimento, proprio nel trentennale dell’iconica Osteria Francescana e a dieci anni dalla nascita di Food for soul. E se Bottura è ambasciatore nel mondo dei sapori italiani, nei suoi ristoranti cura anche molto il legame con i vini del territorio. "Da sempre, abbiamo lavorato a stretto contatto con i produttori di vino, creando abbinamenti capaci di esaltare le nostre creazioni gastronomiche – spiega Massimo Bottura –. Le carte dei vini dei nostri ristoranti sono il frutto di una ricerca attenta, con una selezione che spazia dalle etichette iconiche a quelle di piccoli vignaioli indipendenti, sempre con l’idea di valorizzare la biodiversità e l’identità del vino italiano. Partecipare al Vinitaly, quindi, non è solo un omaggio al vino, ma un modo per rafforzare questo dialogo tra cucina e viticoltura, tra chef e produttori, con l’obiettivo comune di raccontare l’eccellenza italiana e il legame con il territorio".
Il cuoco e imprenditore modenese, due volte chef migliore del mondo nell’esclusiva 50 Best Restaurant, a Verona porta il progetto del Tortellante, "il nostro laboratorio che insegna ai ragazzi autistici l’arte di fare la pasta fresca – ricorda –. Questo progetto, che porta al centro della società le due categorie piú marginalizzate ovvero le nonne abbandonate nei loro appartamenti, e i ragazzi con sindrome genetica è nato dall’incontro tra tradizione culinaria e inclusione sociale e rappresenta perfettamente i valori che promuoviamo attraverso la nostra cucina". Cucina che per Bottura è una cosa sola con l’idea di amore e famiglia. "Io e mia sorella Cristina – racconta –siamo cresciuti in cucina, con anche mia zia Anna e la tata Ines, dove passavano la maggior parte della giornata e dove ci rifugiavamo, sotto il tavolo, mentre le donne di famiglia tiravano la sfoglia. Da mia mamma ho imparato il rispetto per gli ingredienti e il significato della convivialità. Fu lei all’inizio degli anni ’70 a decidere di ristrutturare la casa unendo la sala da pranzo con la cucina, creando una grande ampio spazio dove ogni giorno e ogni domenica andava in scena la preparazione e il consumo del pasto come momento di condivisione e incontro. Un vero e proprio esempio di una famiglia che ha sempre concepito Il cibo come elemento culturale che unisce. Per gli italiani, cucinare è da sempre un modo di prendersi cura della famiglia e degli amici. È un atto di amore, di memoria e di appartenenza. Ogni pasto racconta una storia, ogni ricetta custodisce un’eredità. Pensando alla Francescana oggi, dove la sala è coinvolta in cucina costantemente creando cosí una squadra unica alla pari di una famiglia, ripenso alla mia famiglia".
le. gam.