Marianna Morandi per BellaMa’ a Sanremo 2025: “Con mio fratello porto a teatro aneddoti della mia famiglia. Papà Gianni? Gli sono molto grata” – Intervista

Marianna Morandi è stata l’invitata al Festival di Sanremo 2025 per il programma tv in onda su Rai 2 “BellaMa’” condotto da Pierluigi Diaco. Figlia del grande Gianni Morandi, Marianna dalla Siae Lounge ha avuto modo di raccontare il festival della canzone italiana da un punto di vista diverso. Noi di SuperGuidaTV, presenti a Sanremo, […]

Feb 19, 2025 - 13:04
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Marianna Morandi per BellaMa’ a Sanremo 2025: “Con mio fratello porto a teatro aneddoti della mia famiglia. Papà Gianni? Gli sono molto grata” – Intervista
marianna morandi

Marianna Morandi è stata l’invitata al Festival di Sanremo 2025 per il programma tv in onda su Rai 2 “BellaMa’” condotto da Pierluigi Diaco. Figlia del grande Gianni Morandi, Marianna dalla Siae Lounge ha avuto modo di raccontare il festival della canzone italiana da un punto di vista diverso. Noi di SuperGuidaTV, presenti a Sanremo, abbiamo intervistato Marianna Morandi e con lei, oltre che di Sanremo abbiamo parlato anche dello spettacolo che porta in scena con suo fratello Marco dal titolo “Benvenuti a casa Morandi”.

Marianna Morandi per BellaMa’ a Sanremo 2025 – Intervista

Dopo tanto tempo dedicato alla famiglia, cosa ti ha spinto a tornare in scena con lo spettacolo “Benvenuti a casa Morandi”? E Com’è nata l’idea di “Benvenuti a casa Morandi”? Chi ha avuto l’intuizione?

“L’intuizione l’ha avuta mio fratello Marco, che mi ha proposto di ritornare in scena dopo tanti anni. All’inizio l’ho presa come fosse uno scherzo e invece lui ha tenuto duro e effettivamente è stata un’intuizione giusta perché io mi sto divertendo tantissimo. Sto lavorando insieme a lui ed è una gioia infinita proprio per la vita, nel senso che è bello costruire questo ricordo che mi porterò per tutta la vita, di aver fatto questo spettacolo insieme a lui, che è uno spettacolo molto divertente dove prendiamo un po’ in giro tutta la nostra famiglia, noi stessi, con gli occhi di due ormai cinquantenni che si ritrovano a fare i conti con un passato a volte ingombrante e con dei genitori particolari e quindi sono molto felice perché mi sto divertendo sto lavorando con Marco ma la regia è di Pino Quartullo che è un un tornado di simpatia, intelligenza, intuizioni e quindi è una gioia infinita insieme a un altro attore che si chiama Marcello Sindici, che è quello che viene a rompere un po’ tutti gli schemi nella nostra casa e quindi sono veramente felice di avere accettato l’invito”

Recitare con tuo fratello Marco rende tutto più facile o più difficile? E quanto c’è di vero e quanto di romanzato nella commedia?

“Il fatto che ci sia Marco è indispensabile, non sarei mai potuta salire su un palco se non con lui, che mi dà molta sicurezza, molta serenità e poi mi fa divertire, e questo è fondamentale. Del testo che abbiamo scritto io e lui insieme a Elisabetta Tulli e anche Pino Quartullo, praticamente il 98% è vero, naturalmente è stato un po’ colorito diciamo ai fini teatrali perché comunque coloriamo alcuni aneddoti che sono però tutti assolutamente veri. C’è qualcosa di non vero ma è stato ovviamente messo per costruire una commedia che avesse dentro un po’ tutto, tante risate, qualche momento di riflessione e anche forse qualche momento di commozione. C’è un po’ tutto”.

“Abbiamo costruito questo spettacolo naturalmente su di noi, sulla nostra vita. Abbiamo una famiglia conosciuta dalla gente e l’obiettivo era quello di provare a scrivere una commedia che se anche non fossimo stati noi con il nostro nome, con il nostro vissuto, potesse comunque essere un po’ lo specchio della vita di tutti, perché in fondo in ogni famiglia c’è quello che si trova anche nella nostra, qualche peso, qualche severità di troppo, qualche delusione e quindi io penso che la gente possa conoscerci un po’ di più. Generalmente siamo conosciuti per essere portatori sani di un bel cognome, però ognuno di noi ha qualcosa da dire e quindi che la gente si porti a casa eh un po’ di verità, un po’ di sorrisi e un po’ di gioia. Si passa un’ora e 40 di musica e leggerezza”.

Qual è stata la scena più divertente da recitare? Hai mai pensato di scrivere un libro o una docuserie sulla tua famiglia, con i tuoi ricordi della famiglia Morandi?

“Non ho pensato di scrivere un libro, forse non sarei in grado, non credevo neanche di essere in grado di scrivere uno spettacolo teatrale e invece con l’aiuto delle persone che ti ho appena detto ci siamo riusciti nonostante ci abbiamo messo un bel po’, anche perché sintetizzare tutta la nostra vita, che non è brevissima, in un’ora e mezza non era facile. La parte più divertente non te lo so dire, succede sempre qualcosa, si alternano tanti momenti ce ne sono tanti, non te ne so dire uno se vieni a vederlo me lo dici tu”.

Crescere con un padre come Gianni Morandi dev’essere stato speciale. Qual è il ricordo più bello della tua infanzia con lui? E Com’era davvero a casa come papà?

“I ricordi più belli della mia infanzia? Anche lì faccio un po’ fatica, nel senso che rimuovo probabilmente qualche ricordo. È qualcosa che va trattato con uno bravo, ho rimosso tante cose, anzi grazie a questo trasloco, perché la storia nasce dal fatto ce la nostra tata è venuta a mancare, è stata con noi 50 anni, ci siamo ritrovati a dover svuotare la sua casa e ci siamo ritrovati di fronte tutta la nostra vita. Lei aveva conservato tutto: ricordi, libri, vestiti, diari, lettere. Ne ho tanti di ricordi, non ti saprei dire uno in particolare. Crescere con un padre come il mio? Io dico sempre che per me è papà, cioè divido divido l’idea che papà sia anche quell’uomo straordinario irraggiungibile che è poi nella vita, ma questo l’ho capito tanto negli anni diventando grande. Oggi mi rendo conto chi davvero è per me. È stato un padre molto attento, molto severo, mi ha insegnato con la sua severità il senso del dovere, il senso del rispetto, l’essere onesti e quindi io lo ringrazio per questo. È chiaro che la gente mi saluta per strada anche per questo e quindi mi porto dentro anche un sacco di affetto della gente perché è un uomo molto amato e quindi siamo fortunati”.

C’è una canzone di tuo padre che senti particolarmente tua? E Hai mai sentito il peso del cognome Morandi nel tuo percorso artistico?

“Il peso ogni tanto si sente, ma è semplicemente negli occhi degli altri perché magari c’è il peso del giudizio. La gente giudica senza conoscerti, senza sapere chi sei veramente. Bisogna superare sempre i primi 5 minuti, la vita è dopo, i primi 5 minuti le persone vere le conosci solo dopo, un po’ quando ti accorgi che sono lì per Marianna e non per altri motivi. Questo penso valga anche per mio fratello. Una canzone? Anche lì ce ne sono un po’, ne ha fatte talmente tante. Dai ti dico ‘Vita’ e il duetto che fece con Lucio Dalla, è un pezzo meraviglioso e così anche ‘Luce'”.

Ex compagna di Biagio Antonacci, i vostri figli, Paolo è un cantautore e Giovanni, ha intrapreso il suo percorso musicale, si parlava di lui in gara ad Amici. Da mamma e comunque da persona che con la musica ci vive da sempre, cosa pensi dell’intraprendere il percorso musicale attraverso i talent e della pressione mediatica sui giovani musicisti? Che consigli hai dato ai tuoi figli?

“I miei figli lavorano anche loro nel mondo della musica ma d’altra parte quando nasci in una famiglia di artisti è più facile che tu intraprenda questa strada che un’altra, succede così anche nelle famiglie degli avvocati e dei medici. A volte non sempre però insomma se quello respiri è facile che cresci con quella cosa dentro. Devo dire sono tutti e due molto talentuosi, la presenza di mio figlio ad Amici l’ho letta tanto ma non è mai stata vera e nessuno ci ha mai pensato. Mio figlio Paolo è un autore molto bravo, non lo devo dire io però sta riscuotendo dei bei risultati e sono molto fiera, contenta. Secondo me oggi sono talmente cambiati i tempi che da una parte è molto più semplice fare questo lavoro perché ognuno se lo può fare a casa con gli strumenti che ha, mentre una volta non si poteva. È anche vero che così come in fretta puoi diventare conosciuto in fretta puoi essere dimenticato. Vedi, anche prima, negli anni passati, si poteva dimenticare in fretta di un artista, però oggi c’è molta fretta di arrivare e magari è molto veloce il successo e senza una consapevolezza, una maturità e una buona gavetta che ti forma davvero c’è il rischiosi arrivare così ma anche quello di essere dimenticati velocemente. È un lavoro molto difficile, bisogna vedere fra 20 anni chi verrà ricordato come quelli che oggi noi ricordiamo e che cantavano 20, 30, 40 anni fa. Solo il tempo lo dirà”.  

Dopo questo spettacolo, hai già altri progetti in mente? Il teatro è il tuo futuro o c’è spazio anche per il cinema e la TV? Ti è mai stato proposta di condurre o partecipare a un programma? 

“Io sono tornata a fare questo spettacolo, come dicevamo prima, dopo tantissimi anni. Non era nei miei programmi tornare a fare questo lavoro, l’ho fatto solo per la gioia di lavorare insieme a mio fratello e perché il progetto mi piaceva tanto e mi piace tanto farlo ma non ho in progetto ricominciare a fare questo lavoro quindi non ho aspettative per il futuro. Vediamo quello che succede ma non ci voglio neanche pensare. Adesso mi sto divertendo, sono molto felice e quindi per me va bene così, poi vediamo”.