Lo spettro dazi sul vino. Attesa e nuove strategie
Un argomento ancora caldo e che tiene tutti incollati alla questione. I dazi annunciati da Donald Trump preoccupano molto gli...

Un argomento ancora caldo e che tiene tutti incollati alla questione. I dazi annunciati da Donald Trump preoccupano molto gli imprenditori agricoli senesi e non solo. Al momento i dazi sono fermi al 10 per cento per i novanta giorni di stop dettati dal governo Trump, dopo l’annuncio di salita al 20 per cento. Dunque tanta incertezza che tiene i produttori di vino toscani e senesi davvero in bilico per le proprie vendite; una notizia che però non ha sconvolto l’edizione del Vinitaly, che anzi è diventata un’occasione per parlare dell’argomento con gli importatori e cercare di trovare una soluzione. Soluzione che però sembra essere complicata e che al momento è difficile ipotizzare soprattutto per l’incertezza sulle scelte degli Usa. Tutti aspettano di capire cosa davvero succederà, dopo il primo periodo di stop alla misura annunciata.
Il danno però non sembra guardare solo al settore enogastronomico, ma anche a quello turistico, con qualche rallentamento nei viaggi dei visitatori statunitensi già registrata.
Per ora sembra al riparo dalla temuta tempesta chi esporta meno negli Usa e magari punta già a mercati in enorme ascesa come quello australiano o quello asiatico. Chi ha già scelto da tempo di diversificare, può risentire meno delle scelte. Su una cosa però si trovano d’accordo tutti i lavoratori della filiera: evitare aumenti di costo al consumatore, cercando di coprire il 10 per cento tra importatore e produttore.
In attesa di capire davvero quale sarà il futuro dei rapporti commerciali con gli Usa.