LIVE Festival di Sanremo 2025 in DIRETTA: TRIONFO DI OLLY! Sul podio Lucio Corsi e Brunori SAS
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2.00: La nostra diretta si chiude qui, mentre Olly chiude il Festival ricantando il pezzo Balorda Nostalgia. Grazie per averci seguito e buonanotte
1.57: La nuova generazione trionfa con Olly ma c’è una bella presenza sul podio anche del cantautorato classico con Lucio Corsi e Brunori SAS. Se si aggiunge anche il quinto posto di Cristicchi si può dire che Sanremo 2025 è il Festival dei Cantautori
VINCE LA 75. EDIZIONE DEL FESTIVAL DI SANREMO OLLY!
OLLY E LUCIO CORSI SI STANNO ABBRACCIANDO AL CENTRO DEL PALCO
Sfida finale tra Olly e Lucio Corsi
3. Brunori SAS
4. Fedez
5. Simone Cristicchi
1.49: E’ il momento della classifica finale
1.46: Il premio Tim per il pezzo più scaricato va a Giorgia
1.45: Il premio della critica Mia Martini delle radio va a Lucio Corsi, il premio della critica Mia Martini della sala stampa va a Quando sarai Piccola di Simone Cristicchi
1.43: Miglior composizione musicale va a Quando sarai piccola a Simone Cristicchi
1.41: Il premio Sergio Bardotti al miglior testo: L’albero delle Noci di Brunori SAS
1.41: Bianca Balti fa il suo ingresso sul palco dell’Ariston per le premiazioni
1.40: Stop al televoto
1.37: Mahmood presenta il nuovo singolo “Sottomarini”
1.28: Stanno passando i filmati dei primi cinque che, ricordiamo, sono Olly, Fedez, Cristicchi, Brunori e Corsi
1.26: Clamoroso verdetto delle votazioni: Giorgia ed Achille Lauro, che erano dati in lotta per la vittoria, sono già fuori prima dell’ultima tornata di voti. Le sorprese sono Lucio Corsi e Brunori SAS. Attenzione alla base social di Fedez
L’Ariston si ribella a questo verdetto, più per Achille Lauro che per Giorgia
Tutti uomini in finale: Olly, Fedez, Cristicchi, Brunori e Corsi
6. 6. Giorgia
7. Achille Lauro. Fischi dell’Ariston
8. Francesco Gabbani
9. Irama
10. Coma_Cose
11. Bresh
12.. Elodie
13. Noemi
14. The Kolors
15. Rocco Hunt
16. Willie Peyote
17. Sarah Toscano
18. Shablo
19. Rose Villain
20. Joan Thiele
21. Francesca Michielin
22. Modà
23. Massimo Ranieri
24. Serena Brancale
25. Tony Effe
26. Gaia
27. Clara
28. Rkomi
1.17: 29. Marcella Bella
1.16: Pronta la classifica
1.12: Finita la gara, chiuso il televoto. Tra poco sapremo le classificate dal sesto al 29mo posto e di conseguenza le prime cinque che si giocheranno la vittoria
1.10: TOSCANO 6: un capoverso intero di autori per scrivere una canzone con etichetta ‘annalisiana’ che, appunto, riprendendo il testo, è deja vu. Qualche sfumatura interessante e una certezza: la 19enne ha una bella padronanza vocale, e potrà trovare una sua strada, magari non necessariamente sul solco inflazionato delle Annalise.
1.08: Richiami di musica classica per Sarah che poi viene assalita dal fantasma di Annalisa che la guida fino al termine del pezzo. Avrà tempo per liberarsi da fantasmi e demoni…
1.06: Con “Amarcord”, Sarah Toscano fa il suo debutto al Festival di Sanremo, portando con sé una canzone pop energica e dal ritmo incalzante. Il brano ci immerge in un’atmosfera che richiama club e luna park, con riferimenti a “La vie en rose” e a Fellini, e un richiamo al concetto di nostalgia. Pur prendendo ispirazione dal celebre film del 1973, Sarah sottolinea che la canzone non parla della pellicola, ma di un’esperienza personale e amorosa. Racconta di come i ricordi del passato, pur evocando malinconia, possano essere un punto di partenza per la consapevolezza e la crescita. La canzone riflette il suo legame con il passato, ma anche il desiderio di vivere il presente con intensità, in un equilibrio tra nostalgia e avanti.
Amarcord
di J. Ettorre – F. Abbate – S. Toscano – J. Ettorre – F. Abbate –
F. Mercuri – G. Cremona – L. Grillotti – E. D. Maimone
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Jet Music Publishing/
Dodo Music Italia/Merk and Kremont/Copyright Control
La sera ride, ma suona drammatica
Sembra la zona più buia di un luna park
Con te era più romantica
La ruota panoramica
Mi piaceva anche avere paura
C’è un vento che mi porterà
Mi scioglierà le trecce
Di una vie en rose come Édith Piaf
Non mi rimane niente
C’ero io, c’eri tu
Una lacrima mi scende
Anche se ti scorderò
In un club il sabato
È tutto così amarcord,
Comico e tragico
Cosa eri tu, non lo so
Ma un po’ mi avevi illusa
Sai però
Forse in un film io con te
Non mi c’immagino
Sembra così démodé, però era magico
Cosa sei tu, un déjà vu
Mi sono solo illusa
Amarcord
Una lama mi accarezza la consapevolezza
Che indietro non ci ritornerò
E mi faccio tenerezza
Un velo di tristezza è l’unico vestito che ho
C’è un vento che mi porterà
Mi scioglierà le trecce
Di una vie en rose come Édith Piaf
Non mi rimane niente
C’ero io, c’eri tu
Una lacrima mi scende
Anche se ti scorderò in un club il sabato
È tutto così amarcord, comico e tragico
Cosa eri tu, non lo so
Ma un po’ mi avevi illusa
Sai però
Forse in un film io con te
Non mi c’immagino
Sembra così démodé, però era magico
Cosa sei tu, un déjà vu
Mi sono solo illusa
Amarcord
E ancora quel ricordo stupendo
Non è volato via con il vento
Ma dopo tutto mi arrendo
Una lacrima mi scende giù
Anche se ti scorderò
È tutto così amarcord
Cosa eri tu, non lo so
Ma un po’ mi avevi illusa
Illusa, illusa
Anche se ti scorderò in un club il sabato
È tutto così amarcord, comico e tragico
Cosa eri tu, non lo so
Ma un po’ mi avevi illusa
Sai però
Forse in un film io con te
Non mi c’immagino
Sembra così démodé, però era magico
Cosa sei tu, un déjà vu
Mi sono solo illusa
Amarcord
1.06: Sarah Toscano – “Amarcord”
Sarah Toscano, nata il 9 gennaio 2006 a Vigevano, è la terza figlia di Petra Polomsky, insegnante di tedesco originaria di Stoccarda, e Marco Toscano, imprenditore nel settore del pellame. Fin da piccola si è appassionata alla musica, studiando pianoforte e partecipando con successo a numerosi concorsi internazionali. Il suo talento si è manifestato presto, tanto da farle registrare le prime canzoni in giovane età. Nel 2022 ha partecipato ad Area Sanremo, arrivando tra i venti finalisti e vincendo la targa Vittorio De Scalzi, sebbene non abbia raggiunto il palco di Sanremo Giovani. Nello stesso anno ha pubblicato il suo primo EP, Riflesso, sotto Universal Music. Successivamente, nel 2023, ha debuttato ad Amici di Maria De Filippi, dove ha subito conquistato professori e pubblico con la sua potente voce e il suo carisma.
Durante il suo percorso nel talent, ha presentato numerosi brani inediti e, alla fine, ha vinto la finale del 18 maggio. Successivamente, ha dato il via al suo primo tour, il Sarah Live Summer, esibendosi in eventi prestigiosi come il Future Hits Live, il RDS Summer Festival, il TIM Summer Hits e il Battiti Live. Nel 2024, è tornata ad Amici per presentare il suo nuovo singolo, Tacchi (fra le dita).
1.05: RKOMI 5.5: si iscrive alla (nutrita) schiera delle canzoni dimenticabili di questa edizione. Non lo salva qualche sfumatura di Madame in un brano che non sprinta ma che, va detto, non è semplicissimo, e lui lo canta ben
1.03: Base elettronica, non particolare varietà melodica. Il pezzo nell’insieme può funzionare
1.01: Con “Il ritmo delle cose”, Rkomi esplora le contraddizioni e le emozioni complesse delle relazioni moderne, mescolando sonorità elettro-pop con riflessioni profonde sul caos emotivo. La canzone si distingue per la sua capacità di trattare temi universali come l’isolamento generato dalla tecnologia e il vuoto che può caratterizzare l’amore e il successo. Tra metafore e immagini potenti, il brano si spinge a riflettere sul senso della solitudine anche in un contesto di visibilità, offrendo un ritratto del nostro tempo. Con un testo che nasce da un flusso di coscienza, il pezzo va oltre il semplice intrattenimento, invitando l’ascoltatore a una riflessione personale.
Il ritmo delle cose
di J. Ettorre – M. E. Martorana – M. Pierotti –
J. Ettorre – F. Catitti – L. V. Faraone – P.M. Lombroni Capalbo
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Jet Music Publishing/Doremi Corp./Thaurus Publishing/Honiro Label e Publishing
Dove sono i soldi adesso
Che sei rimasta sola?
Pornografia ma senza sesso
Effetto senza droga
Dov’è il tuo Dio?
Pensavo poveri poveri noi
Non sono problemi tuoi
Il caos non sciopera mai
Ovunque prende forma
Ultimamente fumo ed esco
Veramente poco
Sto in mutande mentre fisso
Stupidamente il vuoto
Ancora e poi di nuovo
Finché l’alba va via dalla via
Non mi è più chiaro se sia
Musica o burocrazia
Questo caos che forma
Il ritmo delle cose
Il ritmo che ci muove
Ci corre nella gola
Ci spezza le parole
È il ritmo delle cose
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
È un moderno decrescendo
È un inferno a fuoco lento
Amore senza sentimento
È un violento decrescendo
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
Si può fermare la pioggia
Ma è inutile scomodare i cieli
Se in quelle macchie di Rorschach
Ci vedo cose, le più crudeli
Buttati nel mondo, siamo alla prova
Come si lancia per caso un bouquet da sposa
Esco da un’altra festa, esco dall’algoritmo
Ritrovo la bellezza solo dietro l’imprevisto
È caos che corre
Che lento muore
Il ritmo delle cose
Il ritmo che ci muove
Ci corre nella gola
Ci spezza le parole
È il ritmo delle cose
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
È un moderno decrescendo
È un inferno a fuoco lento
Amore senza sentimento
È un violento decrescendo
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
Forse solo la stanchezza
Ti porta dentro quella stanza
Che hanno chiamato libertà
Di dire no, di dire basta
Questo casino mi somiglia
È il lato oscuro in piena vista
O è forse merda di un artista
È il ritmo delle cose
Il ritmo che ci muove
Ci corre nella gola
Ci spezza le parole
È il ritmo delle cose
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
È un moderno decrescendo
È un inferno a fuoco lento
Amore senza sentimento
È un violento decrescendo
E ti stancherai come fai coi vestiti
Mi romperai come i tuoi giochi preferiti
Quante cose distruggiamo costruendo
È un violento decrescendo
1.00: Rkomi – “Il ritmo delle cose”
Mirko Manuele Martorana, in arte Rkomi, nasce a Milano il 19 aprile 1994 e cresce nel quartiere popolare di Calvairate. Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero, lascia gli studi a 17 anni per dedicarsi alla musica.
Il suo percorso artistico inizia nel 2014 con il Calvairate Mixtape, realizzato insieme a Tedua e Izi. Dopo una pausa, torna nel 2016 con Dasein Sollen, un EP che ottiene grande successo grazie al singolo Aeroplanini di carta. Questo trampolino di lancio lo porta a firmare con Roccia Music, l’etichetta di Shablo e Marracash.
Nel 2017 pubblica il primo album, Io in terra, che scala le classifiche e ottiene il disco d’oro. Seguono l’EP Ossigeno e il secondo album Dove gli occhi non arrivano (2019), prodotto da Charlie Charles e anticipato dal singolo Blu con Elisa. Il 2021 segna la sua consacrazione con Taxi Driver, album che lo porta al Festival di Sanremo 2022 con Insuperabile. Pur non trionfando, conquista il grande pubblico e diventa giudice di X Factor, guidando alla vittoria i Santi Francesi. Nel 2023 collabora con Irama nel joint album No Stress, per poi tornare alla carriera solista e prepararsi alla sua nuova avventura a Sanremo 2025.
1.00: GAIA 5: una reggeeton che si omologa a milioni di altre canzonette (ci perdoni Bennato per la citazione…) sentite nell’ultimo biennio. Il pezzo manca di spinta e non è la sua vocalità a dargliela.
0.58: Ritmo reggaeton, aria de Il Ciclone, melodie già sentite da Ghali. Un mix che farà ballare e cantare ma che non aggiunge granchè
0.56: “Chiamo io chiami tu” è una canzone pop dal ritmo latino che esplora la complessità delle relazioni interpersonali. Con un inizio accattivante e sensuale, il brano racconta della libertà, delle piccole gioie della vita e della solitudine che a volte la accompagna. Pur mantenendo un ritmo festoso e ballabile, la canzone invita a riflettere sulla natura effimera dei legami umani, sottolineando la costante ricerca di un equilibrio tra il dare e il ricevere in amore. Il testo affronta il ciclo delle attese e delle speranze che spesso caratterizza le relazioni, mentre il ritornello martellante crea un contrasto emotivo che spinge l’ascoltatore a un’esperienza intensa e sincera. Gaia, con la sua voce unica, riesce a mescolare dolcezza e malinconia, riuscendo a far ballare mentre le parole ci invitano a riflettere.
Chiamo io chiami tu
di D. Petrella – G. Gozzi – S. Tognini – D. Petrella
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/
Garage Days/Diana/Gea Luz
Per esempio a me piace la musica
Stare nuda e nessuno che giudica
Amo il cibo di strada
I capelli del mare
Anche farmi del male
Che stupida
Menomale che non prende l’Iphone
Tra le onde alte di Rio
Un silenzio che mi spezza un po’
Che mi brucia un po’
Come fa uno shot
E quante parole che
Lasciano un vuoto
Ti lasciano solo
Qualcosa in cui credere
Niente di serio se uno dei due se ne va
Per una bugia di più
Nascosta sotto le labbra
Poesia di contrabbando,
Ti ricordi quando
Era soltanto un gioco
Chiamo io chiami tu
Chi è il primo che cede stasera
Dimmi dove sei
Dove dove dove dove
Solo io solo tu
Tanto non ne vale la pena
Chissà dove sei
Dove dove dove dove
E ogni volta che stiamo così
Non serve a niente
Tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare
Di me mai più
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiama
Come i rami contorti dell’edera
Ci aggrappiamo a una scusa ridicola
Stiamo qui ad aspettare
In un limbo infernale
L’amore è una cosa più piccola
Cosa rimane se
Troppe persone si fottono il cuore
A pensare che poi non è
Niente di serio se uno dei due se ne va
Per una bugia di più
Nascosta sotto le labbra
Poesia di contrabbando
Ti ricordi quando
Era soltanto un gioco
Chiamo io chiami tu
Chi è il primo che cede stasera
Dimmi dove sei
Dove dove dove dove
Solo io solo tu
Tanto non ne vale la pena
Chissà dove sei
Dove dove dove dove
E ogni volta che stiamo così
Non serve a niente tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare di me
Mai più
Che pensavo a te
Come una voce
Che è fragile
Come l’idea
Di stare con te
Volevo stringerti a me
Come fosse per sempre ancora
Ogni volta che stiamo così
Non serve a niente tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare di me
Mai più
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiama
0.55: Gaia – “Chiamo io chiami tu”
Gaia Gozzi, nata a Guastalla (Reggio Emilia) il 29 settembre 1997, è una cantante di origini italo-brasiliane che ha sempre nutrito una grande passione per la musica. Dopo aver imparato a suonare la chitarra e cantato in band locali, ha trascorso un periodo negli Stati Uniti, dove ha deciso che la musica sarebbe diventata la sua carriera. Tornata in Italia, nel 2016 ha partecipato a X Factor, dove, dopo aver superato i casting e il Bootcamp, è arrivata fino alla finale, fermandosi al secondo posto. Nonostante la sconfitta, ha proseguito la sua carriera, pubblicando nel 2017 l’album Fotogramas. Successivamente, nel 2020, ha partecipato ad Amici, dove ha trionfato, consolidando la sua fama.
Nel 2021 ha fatto il suo debutto al Festival di Sanremo e ha collaborato con il celebre artista internazionale Sean Paul. Lo stesso anno, la rivista Forbes l’ha inserita tra i cinque italiani under 30 con il maggior impatto sul futuro della musica. Nel 2023, ha continuato a conquistare i fan con singoli come Estasi e Tokyo, anticipando un nuovo album. Nel 2024 è tornata al Festival di Sanremo, esibendosi nella serata delle cover, e ha ottenuto successo con il singolo Sesso e samba insieme a Tony Effe. Gaia è stata anche confermata come protagonista di Sanremo 2025, consolidando la sua carriera nel panorama musicale italiano.
0.51: RANIERI 7: intramontabile, si mette vocalmente in tasca tutti anche a 70 anni suonati. Si sente più Ferro che Nek nel brano che esalta Ranieri nel ritornello, ma non è il miglior brano della copiosa produzione del Tiziano nazionale.
0.46: Il ritornello in stile Tiziano Ferro esalta le qualità canore, il sax anni ’80 aggiunge pathos d un pezzo che si regge sulla bravura del cantante napoletano
0.44: “Tra le mani un cuore” è un’intensa ballata che racconta la fragilità e la forza di un’anima segnata dalla vita. Il brano descrive il viaggio emotivo di chi, nonostante le ferite e le delusioni, continua a custodire il proprio cuore con cura e dignità. L’immagine del cuore “in mare” simboleggia la continua lotta contro le tempeste dell’esistenza, mentre il mondo, con la sua durezza, tenta di spezzarlo. La melodia avvolgente e il testo profondo rendono questa canzone un inno alla resilienza, all’amore e alla capacità di resistere, anche quando tutto sembra perduto.
Tra le mani un cuore
di G. Anania – Nek – M. Venturini – T. Ferro
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Sugarmusic/Pandar Italia/Neviani Publishing/Ra.Ma. 2000 International
Se hai tra le mani un cuore
Un giorno crollerai
Sollevalo da terra
Comprendilo se torna stanco da una guerra
Se hai tra le mani un cuore
Tu tienilo in alto
E amalo in ginocchio su un altare
Che ogni tua ferita lo farà sanguinare
La vita intera con il cuore in mare
Il mondo l’ha già fatto a pezzi eppure lì rimane
Proteggilo dal freddo che c’è stato
E troverà la pace dopo quello che ha passato
Se hai tra le mani un cuore
È come sfidare Dio
Consegnalo al suo destino atroce
Un bacio come un padre, poi il segno della croce
La vita intera con il cuore in mare
Il mondo l’ha già fatto a pezzi eppure lì rimane
Proteggilo dal freddo che c’è stato
E troverà la pace dopo quello che ha passato
Tra le mani un cuore
Ma non lo puoi vedere
Non l’ho mai visto io
Neanche quando lo sporcai col rosso di un addio
E salverò il tuo cuore in fondo al mare
La vita l’ha spezzato e lui continua ad amare
Io ti proteggerò da quel che è stato
E troverai la pace dopo quello che hai passato
Io ti proteggerò da quel che è stato
E troverai la pace dopo quello che hai passato
Dopo quello che hai passato
0.43: Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”
Massimo Ranieri, pseudonimo di Giovanni Calone, nasce a Napoli il 3 maggio 1951. Cresciuto nel rione Pallonetto a Santa Lucia in una famiglia numerosa, affronta sin da giovane difficoltà economiche che lo portano a lavorare presto. Il talento musicale lo fa emergere negli anni Sessanta, quando viene scoperto dal discografico Gianni Aterrano e parte per un tour negli Stati Uniti. Nel 1966 firma con la CGD e inizia a esibirsi nei principali programmi televisivi. A soli 17 anni debutta a Sanremo con Da bambino e nel 1969 ottiene grande successo con Quando l’amore diventa poesia e Rose rosse. La sua voce melodica e intensa conquista il pubblico, portandolo ai vertici delle classifiche con brani iconici come Se bruciasse la città.
Negli anni Settanta si divide tra musica, cinema e teatro, vincendo nel 1988 il Festival di Sanremo con Perdere l’amore. Dagli anni Novanta in poi alterna spettacoli televisivi, progetti teatrali e nuove pubblicazioni. Nel 2022 torna a Sanremo con Lettera di là dal mare, vincendo il Premio della Critica. Dopo essere stato ospite nel 2023, nel 2025 si prepara a una nuova sfida all’Ariston con un brano firmato da Tiziano Ferro.
0.43: JOAN THIELE 7.5: raffinatezza e sensualità da vendere, e un gran bel brano che scorre che è un piacere, con ritornello che resta. Dopo Lucio Corsi, la più bella rivelazione di questo Festival.
0.42: Classe! Joan Thiele ci porta in un mondo fatto di immagini di azione e sensualità, di intrighi internazionali, di fumo e colori soffusi. Altro diamante scoperto da Sanremo
0.40: Con “Eco”, Joan Thiele debutta al Festival di Sanremo con un brano che esplora temi di paura, insicurezza e autosabotaggio. La canzone, prodotta da Mace, si caratterizza per un’atmosfera vintage e cinematografica, invitando ad ascoltare il proprio istinto e difendere le proprie idee, che hanno un potere più duraturo della rabbia. Il brano è un inno alla forza interiore e alla resistenza contro il conformismo, un invito a non farsi sopraffare dalle difficoltà.
“Eco” fa parte dell’album Joanita, un lavoro che riflette il lato più viscerale e istintivo dell’artista, con suoni ispirati alle colonne sonore del cinema. Il disco, il primo completamente in italiano, segna una nuova fase nella carriera di Joan Thiele, che si è sempre distinta per la sua voglia di sperimentare e sfidare le convenzioni. Con questo progetto, l’artista intende esplorare la propria crescita personale, sempre rimanendo fedele alla sua passione per la musica e al suo spirito indipendente.
Eco
di J. Thiele – F. Abbate – E. Triglia – S. Benussi – J. Thiele
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Moto Perpetuo/
Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/Undamento/Peermusic Italy
E ti giuro non ho più bisogno di fingere
Questa mia vita è il mio viaggio ed io
Traccio da sola le scelte che faccio
Ma se ci sei tu
Ho più coraggio
E ricordo quando eri bambino
E restavamo ore abbracciati nel letto
Per sentirci grandi e la musica poi ci baciava
Per farci sentire un po’ meno soli
Forse sarà l’insicurezza
Sarà che per noi la famiglia non è mai la stessa
Sarà che siamo figli dell’indifferenza
Cresciuti da una donna più pura della bellezza
E se potessi dirti che
Qui la paura non ha età
Tu fissala forte dentro gli occhi
Spara al centro qui la notte non ci fotte
(Bang bang woo)
E ti giuro se il tempo è una linea che cambia
Sarò la tua eco e poi mai la distanza che corre tra il mondo e le cose
Ma se ci sei tu
Sì, resto calma
Forse sarà l’insicurezza
Sarà che per noi la famiglia non è mai la stessa
Sarà che siamo figli dell’indifferenza
Cresciuti da una donna più pura della bellezza
E se potessi dirti che
Qui la paura non ha età
Tu fissala forte dentro gli occhi
Spara al centro qui la notte non ci fotte
E se capissi perché contano sempre più le idee
Rimangono negli occhi della gente
Hanno più potere della rabbia
Tu difendile
E quando ti senti più fragile
Cambia la pelle
Equilibrio instabile
Fidati è meglio sbagliare che restare immobile
E se potessi dirti che
Qui la paura non ha età
E se capissi perché contano sempre più le idee
Rimangono negli occhi della gente
Hanno più potere della rabbia
Tu difendile
(Bang bang woo)
0.39: Joan Thiele – “Eco”
Joan Thiele, nome d’arte di Alessandra Joan Thiele, è nata il 21 settembre 1992 a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, sotto il segno della Vergine. Figlia di padre svizzero di origini colombiane, ha vissuto in diversi paesi, tra cui Colombia, Canada, Caraibi e Inghilterra, prima di stabilirsi in Italia. Questa vita da “girovaga” ha influenzato profondamente il suo percorso artistico, che è iniziato a Londra e si è sviluppato a Milano. Il suo debutto arriva con il singolo Save Me, pubblicato sotto Universal, e il primo album Joan Thiele. Successivamente, nel 2018, pubblica il suo secondo lavoro Tango, per poi dedicarsi a progetti collaterali e collaborazioni con artisti come Myss Keta e Nitro. Nel 2020, in piena emergenza Covid-19, lancia il suo terzo album Operazione Oro, che segna una svolta nella sua carriera.
Nel 2021, Joan collabora con Mace e Venerus nel brano Senza fiato e continua con il progetto Atto I – Memoria del futuro, seguito da Atto II e Atto III. Questi singoli vengono successivamente raccolti nel progetto Atti. Nel 2022, insieme a Elodie, firma e interpreta Proiettili (ti mangio il cuore) per la colonna sonora del film Ti mangio il cuore, vincendo il David di Donatello per la miglior canzone originale. Nel 2024, viene annunciata tra i protagonisti del Festival di Sanremo 2025, consolidando il suo percorso artistico.
0.35: Amos Mosaner è un curler italiano, nato il 9 marzo 1993 a Cembra, in Trentino. Specializzato nel curling maschile, ha iniziato a praticare questo sport fin da giovane, ottenendo successi a livello nazionale e internazionale. Con la squadra di curling dell’Italia, Mosaner ha vinto il Campionato Europeo di curling nel 2021 e ha partecipato a numerose competizioni mondiali. È noto per la sua abilità nel ruolo di skip, mostrando una notevole capacità strategica e tecnica. Mosaner ha anche preso parte alle Olimpiadi invernali, conquistando ottimi risultati e contribuendo alla crescente popolarità del curling in Italia.
Stefania Constantini è una curler italiana, nata il 17 dicembre 1997 a Chieti. Anche lei ha iniziato a praticare il curling da giovanissima, ottenendo successi nelle categorie giovanili. Nel 2021, ha raggiunto la fama internazionale, vincendo con la squadra italiana il titolo mondiale di curling femminile, segnando una pietra miliare per il curling italiano. La sua abilità e la sua calma sotto pressione l’hanno resa una delle figure di punta del curling in Italia. Come Mosaner, Stefania ha rappresentato l’Italia alle Olimpiadi invernali, portando l’Italia a risultati storici.
0.34: Eleganza sul palco dell’Ariston in tutti i sensi. I quattro esponenti del rap italiano sono vestiti in stile Untouchables. Il pezzo hip hop è molto gradevole, fa ballare e battere il cuore
0.31: A Sanremo, Shablo presenta “La mia parola”, un brano che unisce rap e r&b su un ritmo incalzante, con le voci di Guè, Joshua e Tormento a dar vita a un incontro tra diverse generazioni del rap italiano. Il brano racconta la durezza di una città fatta di cemento e smog, dove le persone vivono e muoiono “senza soldi o alternative”, dipingendo un quadro di disillusione e lotta quotidiana. La canzone si distingue per il suo mix di generi, che spazia dal rap al gospel, passando per jazz e musica black, e trova ispirazione nei suoni del passato, creando un’atmosfera unica. Il produttore, pur non essendo cantante, porta al Festival il suo mondo musicale, facendo emergere una fusione di stili che caratterizza il suo approccio creativo alla musica.
La mia parola
di C. Fini – M. Cellamaro – J. Bale – E. Medici –
P. M. Lombroni Capalbo – V. L. Faraone – R. Lamanna – E. Conocchia
Ed. Thaurus Publishing/JT Comunication di Giovanni Tiseo/
Krios Edizioni/Double Trouble Club
È una street song
Per dare quello che ho
Brucerò fino alla fine
Chiuso tra cemento e smog
È una street song
Qui la gente muore e vive
Senza soldi e alternative
L’unica cosa che so
24h 7 su 7 no stop
Siamo in sbatti sbatti per arrivare al top
Tu fai chatty chatty io faccio parlare il mio flow
Non ti danno abbracci qua sei da solo nel block
Io le mando baci lei che per me è la più hot
Mi dicevi taci, ora però sono il goat
Quaggiù odi e ami a giudicarmi è Dio
Amo la mia mami, amo sti money e l’hip-hop
È una street song
Per dare quello che ho
Brucerò fino alla fine
Chiuso tra cemento e smog
È una street song
Qui la gente muore e vive
Senza soldi e alternative
L’unica cosa che so
Suona dal basso questo gospel
È la voce di chi raccoglie le forze
Nonostante tutto mette da parte i forse qui vince la legge del più forte
È rap è blues e gin & juice
Fai il mio nome tre volte beetlejuice
Suona ancora più forte bad and boujee
Rock’n’roll lo sai party & bullshit
La voce del blocco suonerà più forte
Per quelle volte che ci hanno chiuso le porte
E ho solo una word, se dico che hai la mia parola
Lo sanno i miei g, questa è la way that we live
È una street song
Per dare quello che ho
Brucerò fino alla fine
Chiuso tra cemento e smog
È una street song
Qui la gente muore e vive
Senza soldi e alternative
L’unica cosa che so
È una street song
Per dare quello che ho
Brucerò fino alla fine
Chiuso tra cemento e smog
È una street song
Qui la gente muore e vive
Senza soldi e alternative
L’unica cosa che so
0.30: Shablo feat. Guè, Joshua & Tormento – “La mia parola”
Pablo Miguel Lombroni Capalbo, in arte Shablo, è nato a Buenos Aires, Argentina, il 17 novembre 1980. Trasferitosi in giovane età a Perugia, si avvicina presto alla scena hip hop italiana. Inizialmente mc, si specializza successivamente come dj e produttore. Nel 1999 si trasferisce a Bologna, dove nel 2001 produce il primo album di Inoki. Nei primi anni 2000, Shablo si allontana dall’Italia per impegnarsi in progetti internazionali, mantenendo però forti legami con la scena rap italiana e collaborando con artisti come Club Dogo e Inoki. Nel 2007 pubblica il suo primo album solista, The Second Feeling, che include il singolo “Count on Me”. Nel 2011, insieme a Don Joe, pubblica Thori & Rocce, un disco che vede la partecipazione di artisti come Fabri Fibra e J-Ax. Dopo il ritorno nel 2016 con Mate y espiritu, l’artista si distingue per il suo contributo allo sviluppo della trap italiana, producendo per nomi come Sfera Ebbasta e Charlie Charles.
Nel 2019 anticipa il suo nuovo album con il singolo “Non ci sto” e, nel 2020, conquista le classifiche con “M’ manc” insieme a Geolier e Sfera Ebbasta. Oggi, Shablo continua a lavorare come produttore e artista, e nel 2025 è stato annunciato tra i protagonisti del Festival di Sanremo, al fianco di Guè, Joshua e Tormento.
0.23: FEDEZ 7.5: se le baruffe post matrimoniali fanno quest’effetto, ci perdonerà il buon Federico, allora vale il detto che non tutti i mali vengono per nuocere. Pezzo internazionalissimo, il migliore dell’intera produzione di Fedez.
0.22: Il miglior Fedez sul palco dell’Ariston. Pezzo incalzante, usciamo dal contesto personale. E’ un pezzo dal respiro internazionale. Base di qualità e lui è credibile
0.20: “Battito” è una canzone che esplora la lotta interiore contro la depressione, un tema che Fedez ha vissuto personalmente negli ultimi anni. Il brano si addentra nelle oscure sfumature della psiche umana, descrivendo sensazioni di vuoto e frustrazione, come la ricerca incessante di felicità e il dolore emotivo. La narrazione, cruda e senza filtri, trasmette il caos mentale provocato dalla malattia, ma lascia anche uno spiraglio di speranza, suggerendo che, nonostante la difficoltà, esiste la possibilità di un recupero. Con “Battito”, Fedez ribadisce l’importanza di parlare apertamente dei disturbi mentali, trattandoli con la stessa serietà di qualsiasi altra malattia.
Battito
di A. La Cava – F. Abbate – F. L. Lucia –
N. Lazzarin – A. La Cava – F. Abbate
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/
Intera Music/Doom Entertainment
Ti porterei in terapia
Solo per farti capire, il male che fai
Spero che sia un’amnesia
Spengo la luce e mi vieni a trovare
Fluoxetina, poca saliva
Quando mi trovo a parlare di te
Sei la carne è viva
La mente è schiva
Vaga nel buio più buio che c’è
Sento un pugno nello stomaco
Le paranoie hanno bisogno di troppe attenzioni
Forse mento
Quando ti dico
Sto meglio
Stringimi avvolgimi
Poi lasciami respirare
Serotonina cercasi
Illudimi
Dentro i miei occhi
Guerra dei mondi
Tu mi conosci
Meglio di me
Vorrei guarire
Ma non credo
Vedo nero pure il cielo
Vetri rotti schegge negli occhi
Prenditi i sogni
Pure i miei soldi
Basta che resti lontana da me
Vedo il bicchiere
Mezzo pieno
Con due gocce di veleno
Tu mi fotti
Respiri corti
E aumenta pure il battito, battito
Battito, battito
Battito, battito, battito, battito, battito accelerato affronto una guerra da disarmato
Ho alzato barriere di filo spinato
Ma le ho sempre messe nel lato sbagliato
Mi sento annullato
Dottore che cosa mi ha dato
Socialmente accettato
Anestetizzato
Da un metodo legalizzato
Calmati
Sto contando i battiti
Siamo così fragili
Ci feriamo anche sfiorandoci
Ti ho odiata te lo giuro
Facciamo un po’ ciascuno
Basta un po’ di zucchero e va giù pure il cianuro
Sento un pugno nello stomaco (nello stomaco)
Le paranoie hanno bisogno di troppe attenzioni
Forse mento
Quando ti dico
Sto meglio
Dentro i miei occhi
Guerra dei mondi
Tu mi conosci
Meglio di me
Vorrei guarire
Ma non credo
Vedo nero pure il cielo
Vetri rotti schegge negli occhi
Prenditi i sogni
Pure i miei soldi
Basta che resti lontana da me
Vedo il bicchiere
Mezzo pieno
Con due gocce di veleno
Tu mi fotti
Respiri corti
E aumenta pure il battito, battito
Sembra di galleggiare
Sopra ad un mare statico, statico
Stringimi avvolgimi
Poi lasciami respirare
Serotonina cercasi
Uccidimi
Dentro i miei occhi
Guerra dei mondi
Tu mi conosci
Meglio di me
Vorrei guarire
Ma non credo
Vedo nero pure il cielo
Vetri rotti schegge negli occhi
Prenditi i sogni
Pure i miei soldi
Basta che resti lontana da me
Vedo il bicchiere
Mezzo pieno
Con due gocce di veleno
Tu mi fotti
Respiri corti
E aumenta pure il battito, battito
Battito, battito
0.18: Fedez – “Battito”
Federico Leonardo Lucia, noto come Fedez, nasce il 15 ottobre 1989 a Milano, sotto il segno della Bilancia. Cresciuto a Buccinasco, si diploma al liceo artistico, ma abbandona gli studi per dedicarsi alla musica. Inizia la sua carriera nel 2007 con l’EP Pat-a-Cake, seguito dal mixtape BCPT nel 2010, che vede la collaborazione con artisti come Emis Killa. Nel 2011 pubblica il suo primo album Penisola che non c’è, ma è con Il mio primo disco da venduto che ottiene una vera e propria svolta, lanciandosi nell’arena della musica rap.
La sua carriera cresce rapidamente, trasformandolo in una star del panorama musicale e in un personaggio pubblico noto anche in TV come giudice di X Factor e sui social, dove è sposato con l’influencer Chiara Ferragni. Nel 2021 partecipa al Festival di Sanremo con Chiamami per nome, raggiungendo il secondo posto. Lo stesso anno diventa protagonista dei tormentoni estivi con Mille, insieme a Orietta Berti e Achille Lauro. Nel 2023 Fedez è al centro delle polemiche per un bacio con Rosa Chemical durante Sanremo. Nel 2024, dopo la fine del suo matrimonio con Chiara Ferragni, l’artista lancia il singolo Di Caprio con Niky Savage, accompagnato da un acceso dissing con Tony Effe.
0.17: Vanessa Scalera si diploma come attrice alla scuola teatrale “La Scaletta” e inizia la sua carriera debuttando in teatro con Jhonny Dorelli e Massimo Dapporto. Nel 2000, fa la sua prima apparizione cinematografica nel film Mari del Sud di Marcello Cesena. Il suo incontro con il regista Marco Bellocchio è determinante per la sua carriera, lavorando con lui in Vincere (2008), Bella Addormentata (2012) e nel cortometraggio Per una rosa. Inoltre, recita nel teatro con registi come Filippo Gili, partecipando a spettacoli come Prima di andar via, Dall’alto di una fredda torre e Sistema Cechov.
Nel cinema, lavora anche con Nanni Moretti in Mia madre (2015), dove interpreta Francesca. Lo stesso anno, è protagonista nel film televisivo Lea, diretto da Marco Tullio Giordana, che le consente di ricevere ampi consensi e numerosi premi per la sua interpretazione di Lea Garofalo. In seguito, recita in Nome di donna (2018) e Il ladro di giorni (2019), continuando a consolidare la sua carriera. Dal 2016 al 2018, è coprotagonista con Silvio Orlando in Lacci, un’opera di Domenico Starnone, e nel 2019 è protagonista di Autobiografia erotica di Starnone. La sua popolarità cresce grazie al ruolo di Imma Tataranni nella serie Imma Tataranni – sostituto procuratore, per cui vince il Premio Flaiano. Nel 2020, recita nella serie Romulus e nel 2021 è tra gli interpreti principali di Diabolik e L’Arminuta, per il quale vince premi importanti. Nel 2022, è protagonista in Filumena Marturano e partecipa a Corro da te e I viaggiatori. È anche protagonista della serie Qui non è Hollywood e del film Dall’alto di una fredda torre, oltre a partecipare a Palazzina Laf.
0.16: IRAMA 5: ‘le solite facce, i soliti accordi’, cantavano Jannacci e Paolo Rossi a metà anni ’90, una preistoria sanremese fa. Ecco, Irama si iscrive alla categoria, portando un pezzo in fotocopia ai suoi già sentiti. Non che sia brutta eh, e non che lui non sia un reietto sul palco, di quelli che trascinano orde di ragazzini. Però…
0.14: La somiglianza con Due Vite di Mengoni è indubbia. Non decolla il pezzo di Irama, che risulta piuttosto piatta, anche perchè tutta costruita sulla stessa nota
0.12: Con Lentamente, Irama torna a raccontare le sfumature di una relazione che si affievolisce, tra distacco emotivo e incomprensione. Il brano esplora un amore che lentamente perde intensità, con immagini forti che simboleggiano l’erosione dei sentimenti. La canzone dipinge il ritratto di una donna distante e fredda, lasciando il protagonista immerso nella solitudine. Con un linguaggio diretto e potente, Lentamente esprime il lento spegnersi di un legame, offrendo uno spaccato di vulnerabilità e autenticità. La ballata diventa un ponte emotivo che unisce l’artista e l’ascoltatore, raccontando una storia di disillusione che diventa universale.
Lentamente
di R. Fabbriconi – M. Zocca – F. M. Fanti – G. Colonnelli –
R. Fabbriconi – M. Zocca – F. M. Fanti
Ed. Eclectic Music Publishing/Bambam/
Maira/Iris Flower/Music Union
Non ti ricordi che
Sei stata tu crudele, crudele, crudele
Fredda come la neve, la neve, la neve
Perché era solo una scusa l’idea
Che tra noi era soltanto sesso
Come se tu
Almeno tu
Col tuo profumo d’estate
Tornassi un attimo
E c’è qualcosa che ti agita
Smetti di piangere mi guardi che sei fradicia
E mi strattoni mentre mi tiri la manica
Cerco il tuo sguardo ma ti giri dall’altra parte
Ma non so più come dirtelo
Vederci appuntamenti nascosti in ristoranti costosi
Ma non cambia niente
Lentamente si sta spegnendo
Ogni fottuto sentimento
È meglio fare l’amore se l’amore è un incendio
Speravi che i sensi di colpa finissero
Ma torneranno quando tornerò
E il tuo sorriso mi mastica
Ballavi nuda su una canzone classica (na na na)
Non te ne accorgi che hai distrutto tutto lentamente
Ho distrutto tutto lentamente
Tu
Almeno tu
In quella notte d’estate
Tornassi un attimo
E c’è qualcosa che ti agita
Smetti di piangere mi guardi che sei fradicia
E mi strattoni mentre mi tiri la manica
Cerco il tuo sguardo ma ti giri dall’altra parte
Ma non so più come dirtelo
Vederci appuntamenti nascosti in ristoranti costosi
Ma non cambia niente
Lentamente si sta spegnendo
Ogni fottuto sentimento
Non vedi che
Quando mi guardi davvero negli occhi
Non sai se scappare restare
Se hai voglia
Ma dimmi che sono lontano anni luce
Lontano da te
E te lo si legge dagli occhi che mi odi
E se in amore non soffri, non sogni, non corri, non so innamorarmi di te
Lentamente
Si sta spegnendo
Ogni fottuto sentimento
Ogni fottuto sentimento
0.12: Irama – “Lentamente”
Irama, nome d’arte di Filippo Maria Fanti, nasce a Carrara il 20 dicembre 1995, sotto il segno del Sagittario, e cresce a Monza con una grande passione per la musica. Sin da piccolo, scrive la sua prima canzone a soli sette anni e si ispira ai grandi cantautori italiani come Francesco Guccini, Lucio Battisti e Fabrizio De André. Dopo un percorso inizialmente legato alla musica d’autore, si avvicina al rap, creando un sound che fonde pop, rap e musica sudamericana, ispirato dal concetto di “ritmo”, che dà il suo nome d’arte.
La carriera di Irama prende piede nel panorama underground di Monza, con gare di freestyle, fino a farsi notare a Sanremo Giovani. Nonostante un iniziale contratto con la Warner, decide di rescindere, preferendo mantenere la propria autenticità musicale. La sua carriera decolla con la partecipazione ad Amici 17, dove vince e lancia singoli come Che vuoi che sia e Voglio solo te. Dopo Amici, pubblica il suo secondo album Giovani, che raggiunge il primo posto nella classifica FIMI.
Irama partecipa a Sanremo nel 2019 con La ragazza con il cuore di latta, ottenendo grande successo. Nonostante un anno di assenza, ritorna al Festival nel 2021, partecipando tramite video e raggiungendo i primi posti. Nel 2022, torna a Sanremo con Ovunque sarai, che gli fa guadagnare il quarto posto. Nel 2024 partecipa di nuovo al Festival con il brano Tu no, un inizio musicale che anticipa nuove sonorità. Nel 2024 annuncia il progetto con Rkomi, No stress, prima di tornare a lavorare sui suoi brani. Nel 2025 parteciperà nuovamente a Sanremo, ritrovando Rkomi come ‘avversario’.
0.11: LUCIO CORSI 8.5: senza se e senza ma il vero elemento di novità di questo Festival. C’è una debordante genialità nella sua ‘Volevo essere un duro’, e la sua giocosità è contagiosa. Anche senza vincere, ha già vinto tutto.
0.10: ELODIE 6: restiamo dell’opinione che avevamo avuto al primo ascolto. La disco-Elodie anno 2025 è meno potente di quella che cinque anni fa spaccò con Andromeda. L’equazione, chiaramente, non è che venderà meno di un lustro fa.
0.07: Cari giovani, volete sentire come si cantava a cavallo tra gli anni ’70 e ’80? Ascoltate bene Lucio Corsi e accendete l’immaginazione. C’è un pizzico di Ivan Graziani, c’è un pizzico di Alberto Fortis e anche un pizzico di renato Zero ma Lucio Corsi è un unicum da salvaguardare…
0.05: Volevo essere un duro di Lucio Corsi è un ironico autoritratto in musica, dove i sogni di grandezza si scontrano con la realtà quotidiana. Il brano racconta il divario tra l’immagine di sé che si vorrebbe costruire e la consapevolezza della propria fragilità, con una riflessione amara su quanto sia difficile affrontare il mondo per chi non è un eroe. Attraverso una ballata dal sapore classico, Corsi sfrutta la ricchezza della lingua italiana per dare voce a questa disillusione, con uno stile che mescola introspezione e leggerezza.
Volevo essere un duro
di L. Corsi – T. Ottomano
Ed. Sugarmusic/Picicca Management
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro
Un robot
Un lottatore di sumo
Uno spaccino in fuga da un cane lupo
Alla stazione di Bolo
Una gallina dalle uova d’oro
Però non sono nessuno
Non sono nato con la faccia da duro
Ho anche paura del buio
Se faccio a botte le prendo
Così mi truccano gli occhi di nero
Ma non ho mai perso tempo
È lui che mi ha lasciato indietro
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro no
Un robot
Medaglia d’oro di sputo
Lo scippatore che t’aspetta nel buio
Il Re di Porta Portese
La gazza ladra che ti ruba la fede
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Cintura bianca di Judo
Invece che una stella uno starnuto
I girasoli con gli occhiali mi hanno detto
“Stai attento alla luce”
E che le lune senza buche
Sono fregature
Perché in fondo è inutile fuggire
Dalle tue paure
Vivere la vita è un gioco da ragazzi
Io
Io volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Non sono altro che Lucio
Non sono altro che Lucio
0.04: Lucio Corsi – “Volevo essere un duro”
Lucio Corsi, nato a Grosseto il 15 ottobre 1993, è un cantautore toscano originario di Vetulonia, nel cuore della Maremma. Fin da giovanissimo si dedica alla musica, esordendo con Vetulonia Dakar e Altalena Boy, raccolte di brani scritti attorno ai 18 anni. Trasferitosi a Milano per trasformare la passione in carriera, pubblica Bestiario musicale, lavoro che ne definisce lo stile unico e visionario. Il 2019 segna una svolta con il singolo Cosa faremo da grandi?, prodotto da Francesco Bianconi dei Baustelle, che anticipa l’album omonimo del 2020. In questo periodo diventa ospite fisso del programma L’assedio di Daria Bignardi.
Nel 2023 pubblica il suo terzo album e parte per un tour nazionale, ricevendo riconoscimenti come la Targa Musica da Bere e la Targa MEI come Miglior Artista Indipendente dell’Anno. A novembre 2024 lancia Tu sei il mattino, brano presente nella colonna sonora della terza stagione di Vita da Carlo, dove appare anche come guest star. Nel 2025 debutta al Festival di Sanremo, scelto da Carlo Conti tra i protagonisti della 75ª edizione.
0.00: Fatica a decollare il pezzo di Elodie. Che sappia cantare è fuori di dubbio, i vocalizzi sul palco dell’Ariston anche no
23.58: Con “Dimenticarsi alle 7,” Elodie esplora il contrasto tra l’euforia della vita notturna e la riflessione dolorosa che arriva con il giorno successivo. La canzone descrive l’indomani di una notte intensa, quando l’adrenalina svanisce e lascia spazio alla tristezza e ai ricordi di un amore effimero ma difficile da dimenticare. Il brano si inserisce nel contesto di una giovinezza segnata dalle notti di festa, ma offre anche uno sguardo profondo su come certe relazioni lasciano tracce indelebili, purtroppo difficili da cancellare. Con sonorità pop e un’atmosfera malinconica, “Dimenticarsi alle 7” racconta quel momento delicato in cui le emozioni travolgenti della notte iniziano a svanire, lasciando il posto alla riflessione e al rimpianto.
Dimenticarsi alle 7
di D. Petrella – D. Simonetta – E. Di Patrizi –
D. Petrella – D. Simonetta
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Garage Days/
Double Trouble Club/Eclectic Music Publishing
Quanta gente passa e se ne va
Che non sa chi sei
Contarla credo sarebbe inutile
In un mondo che è freddo oramai
Stasera
Ci sei solo tu nella città
Degli occhi miei
Se è vero che poi fanno la ruggine
Io non voglio più piangere così
(Che cosa ne sai)
Prima ancora prima
Che ti incontrassi
(Amore)
Poi rivedersi ancora
Come due pazzi
(Che cosa mi fai)
Travolti da un’idea
Che non vuoi che passi
Che piano piano scivola giù
Dicevi
Stasera
Dove vai amore
Ora che ho bisogno di te
Ancora ancora di più
Solo per fatalità
Insieme
Dove vai amore
Non mi fai
Morire
Ancora ancora di più
Dimenticarsi alle 7
Dimenticarsi alle 7
Dimenticare
Quando prendi a calci la poesia
Ma che bella sei
Nella tua solitudine
Sembra tutto più facile così
(Che cosa ne sai)
Prima ancora prima
Che ti incontrassi
(amore)
Ancora ancora ancora
Come due pazzi
(Che cosa mi fai)
Travolti da un’idea
Che non vuoi che passi
Che piano piano scivola giù
Dicevi
Stasera
Dove vai amore
Ora che ho bisogno di te
Ancora e ancora di più
Solo per fatalità
Insieme
Dove vai amore
Non mi fai
Morire
Ancora ancora di più
Dimenticarsi alle 7
Così di un giorno qualunque
Mentre si parla di niente
Lì seduti in un bar
Può capitare a chiunque
Mai a noi no
Ma che strano effetto che fa
Mandare giù
La verità
Dicevi
Stasera
Dove vai amore
Dove vai
Rimani
Ancora ancora di più
Dimenticarsi alle 7
Dimenticarsi alle 7
Dimenticarsi alle 7
Dimenticarsi alle 7
Dimenticare
23.57: Elodie – “Dimenticarsi alle 7”
Elodie Di Patrizi, nata a Roma il 3 maggio 1990 sotto il segno del Toro, è una delle artiste più apprezzate del panorama musicale italiano. Figlia di padre italiano e madre francese originaria della Guadalupa, Elodie inizia la sua carriera come modella, ma ben presto decide di inseguire il suo sogno più grande: la musica.
Nel 2009 partecipa a X Factor, ma viene eliminata nelle fasi iniziali. La sua grande occasione arriva nel 2015 con Amici di Maria De Filippi, dove arriva seconda, vincendo il Premio della Critica e il Premio RTL 102.5. Nel 2015 pubblica il suo album di debutto Un’altra vita, che ottiene un grande successo, conquistando la seconda posizione in classifica e la certificazione d’oro. L’album contiene il brano Amore avrai, scritto da Emma Marrone, con la quale Elodie stringe un forte legame.
Nel 2017 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con il brano Tutta colpa mia, ottenendo un ottimo risultato. Il suo secondo album, omonimo della canzone, ottiene il platino. Dopo il 2018, Elodie diventa protagonista dei tormentoni estivi, come Nero Bali con Michele Bravi e Gué Pequeno, e collabora con vari artisti, tra cui Ghemon e Marracash. Nel 2020 partecipa di nuovo a Sanremo con Andromeda, chiudendo al settimo posto, e continua a dominare la scena musicale con successi come Guaranà e Ciclone. Il 2021 segna una svolta elettronica per Elodie con il singolo Vertigine e l’album Ok. Respira, seguito dal clubtape Red Light. Nel 2023, Elodie si conferma una star della musica e del cinema, collaborando con Marco Mengoni nel singolo Pazza musica e rilasciando la docu-serie Sento ancora la vertigine. Nel 2025, Elodie è tra i protagonisti del Festival di Sanremo, dove tornerà finalmente a calcare il palco da protagonista dopo anni di successi.
23.52: CRISTICCHI 6.5: sgombriamo il campo. Anche dovesse vincere, è un brano che non avremo chissà quanta voglia di riascoltare, forse neppure tra un paio di settimane.. Qualcuno l’ha definita un po’ ‘furba’, noi uscendo dai retro-pensieri la troviamo ben scritta, ben composta, e lui bravo in una prova più attoriale che cantautorale.
23.47: Cresciuto nel quartiere romano dell’Appio-Latino, Edoardo Bove inizia a giocare a calcio nella Boreale Don Orione, prima di entrare nel vivaio della Roma nel 2012, dopo aver superato un provino sotto la supervisione di Bruno Conti. Nel club giallorosso percorre tutta la trafila giovanile, fino alla squadra Primavera, distinguendosi per talento e maturità. Il 20 novembre 2020 firma il rinnovo del contratto fino al 2024 e un mese dopo riceve la sua prima convocazione in prima squadra per una partita di Europa League contro lo Young Boys, senza però entrare in campo. Il debutto ufficiale avviene il 9 maggio 2021, quando subentra negli ultimi minuti di Roma-Crotone (5-0). Nella stagione 2021-2022, sotto la guida di José Mourinho, Bove entra stabilmente in prima squadra. Il 9 dicembre 2021 debutta da titolare in Europa Conference League, vincendo 3-2 contro il CSKA Sofia, e a fine anno rinnova il contratto fino al 2025. Il 19 febbraio 2022 segna il suo primo gol in Serie A, un tiro-cross contro il Verona. Partecipa al trionfo giallorosso in Conference League, sebbene non giochi la finale. Nel 2023, trova sempre più spazio, segnando il primo gol in Europa League contro il Bayer Leverkusen. Conclude la stagione con 33 presenze totali e rinnova il contratto con la Roma fino al 2028. Nel 2024, viene ceduto alla Fiorentina con un prestito con obbligo di riscatto. Debutta subito, segnando un gol e fornendo un assist contro la Roma. Purtroppo, il 1º dicembre subisce un arresto cardiaco durante la partita contro l’Inter, ma si riprende dopo un intervento per l’impianto di un defibrillatore cardiaco. Viene dimesso il 14 dicembre, concludendo un anno difficile ma ricco di resilienza.
23.44: Struggente il pezzo di Cristicchi. Ognuno la vive a suo modo, non può non suscitare emozioni. Il pezzo di Cristicchi divide tra chi: è una furbata e chi è un capolavoro. E’ una canzone che ricorderemo sicuramente
23.41: “Quando sarai piccola” di Simone Cristicchi esplora il delicato tema del cambiamento che accompagna l’invecchiamento dei genitori. Il brano racconta un rapporto profondo e commovente, dove l’artista si fa portavoce di una riflessione universale, legata alla tenerezza e impotenza che si prova nel vedere i propri cari trasformarsi nel tempo. La canzone, scritta come una lettera alla madre, descrive anche il legame con il padre e le emozioni legate alla memoria e alla cura reciproca. Musicalmente, la scelta di pianoforte e orchestra richiama atmosfere del passato, senza elettronica, facendo della canzone un ponte tra il tempo e l’intemporalità. Il brano si inserisce in una riflessione più ampia sul ruolo dell’artista, che non si limita a intrattenere ma diventa anche narratore e testimone di emozioni collettive.
Quando sarai piccola
di S. Cristicchi – N. Brunialti – S. Cristicchi – Amara
Ed. Dueffel Music di Francesco Migliacci/
Amara Edizioni di Erika Mineo
Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei,
Ti starò vicino come non ho fatto mai.
Rallenteremo il passo se camminerò veloce,
Parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.
Giocheremo a ricordare quanti figli hai,
Che sei nata il 20 marzo del ’46.
Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito
Ti dirò di mio padre ovvero tuo marito.
Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casa.
Ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato
E sorridere del tempo che non sembra mai passato.
Quando sarai piccola mi insegnerai davverochi sono,
A capire che tuo figlio è diventato un uomo.
Quando ti prenderò in braccio
E sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalena.
Preparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapena.
Ti ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.
E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.
Ci sono cose che non puoi cancellare,
Ci sono abbracci che non devi sprecare.
Ci sono sguardi pieni di silenzio
Che non sai descrivere con le parole.
C’è quella rabbia di vederti cambiare
E la fatica di doverlo accettare.
Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria
Che non so dimenticare.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutta questa vita che mi hai dato
E sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.
Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte
Che non avrai paura nemmeno della morte
Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte
Adesso è tardi, fai la brava
Buonanotte.
23.40: Simone Cristicchi – “Quando sarai piccola”
Simone Cristicchi nasce a Roma il 5 febbraio 1977, da una famiglia con radici sia romane che marchigiane. Inizia la sua carriera musicale a 17 anni, formando un gruppo rock, ma a 20 anni cambia rotta, orientandosi verso la canzone d’autore. Nel 1998 vince il Concorso Nazionale Cantautori con il brano “L’uomo dei bottoni” e firma un contratto con la Carosello Records. Il 2005 segna la svolta con “Vorrei cantare come Biagio”, un brano che diventa un tormentone, denunciando le difficoltà degli artisti nel raggiungere il successo senza omologarsi. Lo stesso anno esce il suo primo album, Fabbricante di canzoni, che ottiene un buon riscontro e gli vale la Targa Tenco. Nel 2007 vince il Festival di Sanremo con “Ti regalerò una rosa”, ispirato da un viaggio in ospedali psichiatrici, portando a casa anche il Premio della Critica.
Negli anni successivi, Cristicchi si dedica anche a progetti teatrali e sociali, pubblicando album come Grand Hotel Cristicchi (2009) e partecipando a diversi spettacoli. Dopo un periodo di pausa, torna al Festival nel 2019 con “Abbi cura di me”, uno dei brani più apprezzati di quella edizione. Nel 2025, è nuovamente tra i protagonisti del Festival di Sanremo.
23.38: Si balla alla grande con alcuni dei grandi successi dei primi anni 2000
23.30: I Planet Funk nascono nel 1999 dalla fusione dei Souled Out e dei Kamasutra. Dopo un periodo di sperimentazione, nel 2002 lanciano il loro primo album Non Zero Sumness, che include brani di successo come “Who Said”, “Chase the Sun” e “Inside All the People”, ottenendo un enorme riscontro, fino a raggiungere il disco d’oro. Nel 2005, cercano di consolidare il successo con The Illogical Consequence, preceduto dal singolo “Stop Me”, scelto da Coca-Cola per uno spot. Sebbene l’album ottenga un buon successo, è meno eclatante rispetto al debutto. Il terzo disco, Static (2006), contiene la title track inclusa nel videogioco Fifa 08. Nel 2009, ritornano al sound delle origini con “Lemonade”, che riscuote una risposta positiva. Dopo una pausa e un cambiamento nella formazione, con l’ingresso del cantante Alex Uhlmann, nel 2011 pubblicano The Great Shake, che include collaborazioni con Jovanotti e Giuliano Sangiorgi. Nel 2017, tornano con Recall, anticipato dal singolo “We-People”, una canzone usata nella campagna globale di Save the Children. Nel 2018 esce il singolo “All On Me” con Dan Black, in preparazione di un nuovo album, che chiude un lungo periodo di lavoro per completare il progetto avviato dal bassista Sergio Della Monica.
23.29: GIORGIA :8 canta come fosse nel salotto di casa sua, imbarazzante l’orchestra perfetta della sua voce che sale, scende, guizza, dribbla. Ribadiamo, il brano non è bello come gli inarrivabili brani sanremesi dei suoi trionfi anni ’90 all’Ariston, ma se dovesse vincere, non ruberebbe nulla. Fuori categoria.
23.28: Grande interpretazione di Giorgia, questa sera. C’era da fare la differenza e lei l’ha fatta con una esibizione di altissimo livello. Ovazione dell’Ariston
23.27: Se si supera l’inconveniente della somiglianza con La sera dei miracoli del ritornello, il pezzo è costruito su misura per Giorgia e non ce ne sono stati troppi nella carriera della cantante romana. Bravo Blanco ad aver trovato la chiave giusta
23.26: COMA COSE 5: furbissimi, e abili nel riempire di gestualità e figure il palco. Ci sanno fare, ci sono pochi dubbi, ma sembrano un po’ i nuovi Ricchi e Poveri, a caccia di tormentoni che (per fortuna, aggiungiamo) spopoleranno non per decenni, ma il tempo di un’estate. Che è poi quello che interessa loro e le volpi che hanno costruito un brano ad hoc per l’ombrellone
23.25: Giorgia torna sul palco di Sanremo con La cura per me, un brano che esplora la trasformazione dell’amore in un rimedio contro la solitudine e la paura. Il pezzo, scritto con Blanco, racconta l’evoluzione di un sentimento che lega le persone, sia in ambito romantico che familiare. La canzone si sviluppa attraverso un viaggio emotivo che cresce progressivamente, culminando in un’intensa esplosione di emozioni con il termine “paura”. La melodia si intreccia con le parole in modo commovente, riflettendo un profondo processo di crescita interiore. Giorgia, con oltre 30 anni di carriera, infonde nel brano la sua esperienza, aggiungendo un tocco personale che rende la canzone unica e potente.
La cura per me
di R. Fabbriconi – M. Zocca – G. Todrani – R. Fabbriconi – M. Zocca
Ed. Eclectic Music Publishing/Bambam/Music Union/
Girasole Edizioni Musicali
Dentro la mano una carezza sul viso
Senz’anima questo sorriso
Che hai cercato, che hai cercato
Più ti avvicini e più io mi allontano
E i ricordi se ne vanno piano
Su e giù come un ascensore
Ogni mia stupida emozione
E no, non cambierà
Dirti una bugia o la verità
Per me fare una follia è come la normalità
Non so più quante volte ti ho cercato
Per quegli occhi, per quegli occhi che fanno da luna
Non so più quante notti ti ho aspettato
Per finire a ingoiare tutta la paura
Di rimanere sola
In questa stanza buia
Solo tu sei la cura per me
Tutto passa
Ma scordarti non so ancora come si faccia
Qualcosa lo dovevo rovinare
Nascondo una lacrima nel mare, ferito
Voglio andare avanti all’infinito
Trovarti dentro gli occhi di un cane smarrito
E no, non cambierà
Dirti una bugia o la verità
Per me fare una follia è come la normalità
Non so più quante volte ti ho cercato
Per quegli occhi, per quegli occhi che fanno da luna
Non so più quante notti ti ho aspettato
Per finire a ingoiare tutta la paura
Di rimanere sola
In questa stanza buia
Solo tu sei la cura per me
No che non ho voglia
Non ho voglia di rincorrerti
Seguire la tua ombra e salire fino sugli alberi
Guardando il cielo sapendo che lo stai guardando
Ora anche tu
Per me sei la luna
Per me sei la cura
Per me sei avventura
Ma non sei nessuno
Spengo la paura
Di rimanere sola
Per quegli occhi
Per quegli occhi che fanno da luna
Non so più quante notti ho aspettato
Per finire a ingoiare tutta la paura
Di rimanere sola
In questa stanza buia
Non sarò mai più sola
Per me
23.24: Giorgia – “La cura per me”
Giorgia Todrani, nata a Roma il 26 aprile 1971, è una delle voci più amate della musica italiana. Sin da piccola ha coltivato una grande passione per la musica, anche se inizialmente non pensava di fare della musica la sua carriera. I suoi sogni erano legati all’insegnamento, tanto che si laureò in lingue e iniziò a dare lezioni d’inglese. Tuttavia, la musica era nel suo DNA, dato che suo padre era un musicista e cantante. La passione per il canto la porta a studiare pianoforte e canto, ma è il basso lo strumento che più la affascina.
Il suo esordio discografico avviene nel 1992, partecipando alla registrazione di un album con Zucchero. Poi, nel 1994, arriva la sua prima esperienza a Sanremo Giovani con il brano E Poi. La vera consacrazione arriva nel 1995, quando vince il Festival di Sanremo con Come Saprei. Le sue canzoni sono un riflesso della sua personalità introspettiva, scritte per esprimere le sue esperienze e quelle degli altri.
Nel 2022, dopo una pausa legata alla pandemia, Giorgia ritorna nel panorama musicale con collaborazioni importanti e nel 2023 partecipa a Sanremo con il singolo Parole dette male, raggiungendo il sesto posto. A fine 2024, oltre a lanciarsi in nuovi progetti musicali, è co-conduttrice del Festival di Sanremo 2024 e diventa la nuova presentatrice di X Factor. Il 2025 la vede nuovamente protagonista al Festival di Sanremo.
23.23: ACHILLE LAURO 7: l’Achille Tananaizzato (e pure un po’ vendittiamo, all’alba del brano) è credibile anche quando passa dalle tutine da Rolls Royce alla ballad condita anche da una spruzzata di sax.
23.21: Inizio all’insegna dell’elettronica in stile I feel love di Giorgio Moroder e poi attacca un riff irresistibile che fa cantare e ballare. Tra sei mesi saremo ancora qui a cantare cuoricini, cuoricini!
23.20: I Coma_Cose tornano a Sanremo con Cuoricini, un brano dal ritmo vivace e dallo stile anni ’80 che, dietro la sua leggerezza, cela una riflessione profonda sulla società contemporanea. La canzone affronta il tema dell’ossessione per l’approvazione digitale e il modo in cui i social media influenzano le relazioni umane.
Attraverso un testo ironico e diretto, il duo esplora la tendenza a cercare conferme immediate tramite le reazioni virtuali, come i cuoricini, simboli di un apprezzamento effimero che spesso sostituisce interazioni autentiche. Il brano invita a riflettere su come la tecnologia plasmi la percezione di sé e degli altri, lasciando aperta una domanda sul senso del progresso e sulle sue conseguenze nelle dinamiche sociali.
Cuoricini
di F. Zanardelli – F. Mesiano –
A. Filippelli – G. Manilardi – F. Zanardelli
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Asian Fake/Gorilla
Oggi mi sento una pozzanghera
Se l’ansia mi afferra
Con lo sguardo verso il cielo
Ma il morale per terra
Se mi trascuri impazzisco
Come maionese
Ci sto male, male male male
Vorrei svagarmi ma oggi una canzone
Dura come un temporale
Anche se è molto popolare
E mi hai buttato via
In un sabato qualunque
Mentre andavi in cerca
Di uno slancio di modernità
Ma tu volevi solo
cuoricini, cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini
Stramaledetti cuoricini, cuoricini
Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Un divano e due telefoni
È la tomba dell’amore
Ce l’ha detto anche un dottore
Porta un chilo di gelato
E poi nel dubbio porta un fiore
E almeno un kiss, please
E se oggi ho le pupille
Più grandi del cuore non mi giudicare
Male male male
Che dovrei dire io che ti parlavo
E tu nemmeno ti mettevi ad ascoltare
Tu mettevi solo
Cuoricini, cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini
Stramaledetti cuoricini, cuoricini
Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Ma fortunatamente
Un sabato qualunque
Mi hai portato via da tutta quanta
La modernità
Ma dove scappi senza
Cuoricini, cuoricini
Per l’autostima
Cuoricini, cuoricini
Che medicina
Cuoricini, cuoricini
Ma che tolgono il gusto
Di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Cuoricini, cuoricini
Cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
23.19: Coma_Cose – “Cuoricini”
I Coma_Cose sono un duo musicale formato da Fausto Lama (Fausto Zanardelli), cantautore bresciano classe 1981, e California (Francesca Mesiano), deejay originaria di Pordenone. I due si conoscono per caso lavorando in un negozio di dischi a Milano e scoprono di condividere la passione per la musica, decidendo così di intraprendere un progetto insieme. Il loro stile, un mix tra indie e rap, viene definito attitudine urbana e li avvicina a nomi come Coez e Carl Brave x Franco126. Nel 2019 pubblicano il loro primo album, Hype Aura, anticipato dai singoli Via Gola e Post Concerto, che ottengono un buon riscontro.
Nel 2021 partecipano al Festival di Sanremo con Fiamme negli occhi, conquistando il grande pubblico. Tornano sul palco dell’Ariston nel 2023 con L’addio, con cui vincono il premio per il miglior testo e il Lunezia per il valore musical-letterario. Nel 2024 pubblicano Malavita e vengono annunciati tra i Big del Festival di Sanremo 2025. Nel frattempo, il loro legame personale si consolida con il matrimonio, celebrato il 3 ottobre 2024 nella Sala degli Specchi del Palazzo Reale di Milano.
23.15: Si espande l’atmosfera anni ’60 sul palco Ariston con Achille Lauro. Volutamente retrò ma allo stesso tempo attuale il pezzo del cantante romano che si lascia ascoltare e invita a cantare. Standing ovation
23.12: “Incoscienti giovani” esplora il concetto di un amore libero da costrizioni, una passione che sfida ogni limite e supera le barriere del tempo. Ambientato nella periferia romana, luogo profondamente legato all’artista, il brano racconta la storia di giovani inquieti, alla ricerca di salvezza e redenzione attraverso l’amore. La forza della canzone sta nella sua capacità di evocare un’atmosfera retrò, dando l’impressione che la storia narrata non appartenga a un’epoca precisa, ma sia al contempo eterna e universale. Il cantautore descrive il pezzo come un’istantanea degli anni ’80, un periodo ricco di contrasti, ma che ancora oggi mantiene un fascino indelebile. Il brano invita a riflettere sull’incoscienza della giovinezza, sui momenti di leggerezza, ma anche sulle difficoltà, le sfide e le disillusioni che hanno caratterizzato quegli anni e che continuano a riecheggiare nel presente.
Incoscienti giovani
di D. Simonetta – P. Antonacci – L. De Marinis – S. Manzari –
D. Nelli – M. Ciceroni – G. Calculli – D. Simonetta – P. Antonacci
Ed. Eclectic Music Pubishing/De Marinis Publishing/Nuova Nassau/Copyright Control
Oh… bambina
Tutto quello che hai passato è un’università
E tuo padre non tornava la sera
L’hai visto solo di schiena
Lui non sa cosa è stare insieme
No, lo so gli vuoi bene
L’amore è come una pioggia sopra Villa Borghese
E noi stiamo annegando, naufragando è un romanzo
Sono solo a fare a botte con gli amici miei
Sto strisciando verso il letto e non ci sei
Amore mio veramente
Se non mi ami muoio giovane
Ti chiamerò da un autogrill
Tra cento vite o giù di lì
Di amore muori veramente
Se non ti amo fallo tu per me
Ti cercherò in un vecchio film
Per sempre noi incoscienti giovani
Incoscienti giovani
Oh… bambina
Dormivamo in un Peugeot
Sì noi due ladri di fiori
E ti ricordi o no
Noi prima
A dirsi mai una vita come i tuoi
Sì piuttosto disperati come noi
Amore mio veramente
Se non mi ami muoio giovane
Ti chiamerò da un autogrill
Tra cento vite o giù di lì
Di amore muori veramente
Se non ti amo fallo tu per me
Ti cercherò in un vecchio film
Per sempre noi incoscienti giovani
Maledetti giovani (a fumare in quel bar)
Noi che a pezzi giovani (noi due pieni di guai)
Maledetti, noi incoscienti a dirsi ancora
Fammi una carezza amore mio
Ma che mi faccia male
Mezza sigaretta e dopo addio
Per noi incoscienti e giovani
Noi due orfanelli alla roulette
Siamo a Las Vegas sotto un led
Amore mio veramente
Se non mi ami muoio giovane
Ti chiamerò da un autogrill
Per sempre noi incoscienti giovani
Incoscienti giovani
23.11: Achille Lauro – “Incoscienti giovani”
Achille Lauro, pseudonimo di Lauro De Marinis, nasce a Verona l’11 luglio 1990. Cresce in un contesto familiare complesso, nonostante il padre magistrato, e si avvicina alla musica grazie al fratello maggiore, producer della crew Quarto Blocco. Inizia così il suo percorso nell’hip hop underground e nella scena punk romana. Dopo i primi mixtape, entra nell’etichetta Roccia Music di Marracash e Shablo, pubblicando nel 2014 l’album d’esordio Achille Idol Immortale. Il successo arriva con Ragazzi Madre, che segna la svolta con il produttore Boss Doms e il distacco dall’old school rap. Con Pour l’amour (2018) sperimenta la “samba trap”, mentre 1969 (2019) lo consacra al grande pubblico grazie a Rolls Royce, presentata a Sanremo. Continua a reinventarsi con 1990 e Lauro, partecipando a Sanremo più volte e conquistando l’Eurovision con Stripper. Nel 2024, torna a X Factor come giudice e viene annunciato tra i big di Sanremo 2025.
23.06: Antonello Venditti riceve il premio alla carriera dopo aver cantato Amici Mai
22.53: Ricordati di me
questa sera che non hai da fare
e tutta la città
è allagata da questo temporale
e non c’è sesso e non c’è amore
ne tenerezza nel tuo cuore
capita anche a te
di pensare che al di là del mare
vive una città
dove gli uomini sanno già volare
e non c’è sesso senza amore
nessun inganno nessun dolore
e vola l’anima leggera
sarà quel che sarà
questa vita è solo un’autostrada
che mi porterà
alla fine di questa giornata
e sono niente senza amore
sei tu il rimpianto e il mio dolore
che come il tempo mi consuma
lo sai o non lo sai
che per me sei sempre tu la sola
chiama quando vuoi
basta un gesto forse una parola
che non c’è sesso senza amore
è dura legge nel mio cuore
che sono un’anima ribelle
ricordati di me della mia pelle
ricordati di te com’eri prima
il tempo lentamente ti consuma
ma non c’è sesso e non c’è amore
ne tenerezza nel tuo cuore
che raramente s’innamora.
ricordati di me
quando ridi quando sei da sola
fidati di me
questa vita e questo tempo vola
22.53: Antonello Venditti riceve il premio alla carriera
22.52: Antonio Venditti, noto come Antonello, nasce a Roma l’8 marzo 1949 nel quartiere Trieste. Figlio unico di una famiglia medio-borghese, si avvicina alla musica da bambino, studiando pianoforte e scrivendo a 14 anni il brano che diventerà un classico: Roma Capoccia. Dopo il liceo, si laurea in Giurisprudenza con una specializzazione in Filosofia del diritto all’Università La Sapienza nel 1973. Nel 1971 inizia la sua carriera musicale come cantautore, affiancato dall’amico Francesco De Gregori, e nel 1973 pubblica il suo primo disco solista, L’orso bruno. Il successo arriva nel 1975 con l’album Lilly, che raggiunge il numero uno in classifica. Negli anni successivi, continua a esplorare nuovi stili musicali, ma è con i suoi album degli anni Settanta, Sotto il segno dei pesci (1978) e Buona Domenica (1979), che raggiunge la definitiva consacrazione. Dopo una pausa negli anni Ottanta, fonda la propria etichetta e pubblica album di successo, tra cui In questo mondo di ladri (1988) e Benvenuti in Paradiso (1991). Gli anni Novanta e Duemila vedono un impegno continuo, con album come Che fantastica storia è la vita (2003), apprezzato dalla critica. Nel 2018 celebra il quarantennale di Sotto il segno dei pesci con un tour. Dopo aver condiviso il palco con Francesco De Gregori, nel 2024 annuncia un nuovo tour da solista per il quarantennale di Notte prima degli esami e Cuore. Nel 2024 riceve la Lupa capitolina e nel 2025 è premiato al Festival di Sanremo con il premio alla carriera.
22.47: OLLY 6.5: Olly-tune. Abusa dello strumento di sostegno della voce, ma alla fine il suo brano che più sanremese non si può avrà successo, e non solo nello streaming (in quello è già il più scaricato), ma già questa sera. Giovanotti in visibilio, pronti a inviare messaggi a nastro fino a notte fonda.
22.44: Pezzo furbo di Olly che è andato per vincere ed è in piena corsa per alzare il trofeo! Se c’è un prototipo del pezzo sanremese, quello di Olly è molto simile. Al terzo ascolto è sicuramente più piacevole che al primo. Se vince non ruba niente
22.41: “Balorda nostalgia” è un brano che esplora il significato più intimo dell’amore quotidiano, raccontandolo attraverso gesti semplici e familiari. Dalla condivisione del silenzio alle risate spontanee, fino ai momenti di relax sul divano con il telecomando ancora in mano, la canzone dipinge un quadro di emozioni autentiche.
La nostalgia diventa il filo conduttore del pezzo, trasformando i piccoli gesti in ricordi indelebili. Il brano mette in luce come l’amore vero si costruisca nelle piccole cose, spesso sottovalutate, ma fondamentali nel lasciare un segno nel tempo. Attraverso un sound coinvolgente, la canzone affronta il tema della mancanza e del desiderio, raccontando la difficoltà di colmare l’assenza di chi si ama. Un viaggio emotivo che celebra la bellezza dei momenti condivisi e il loro peso nei ricordi.
Balorda nostalgia
di F. Olivieri – J. Boverod – F. Olivieri – P. Pasini
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Metatron Publishing/Platinum Squad Independent Label/Peermusic Italy
Magari non sarà
Nemmeno questa sera
La sera giusta per tornare insieme
Tornare a stare insieme
Magari non sarà
Nemmeno questa sera
Me l’ha detto la signora, là affacciata al quarto piano
Con la sigaretta in bocca,
Mentre stendeva il suo bucato
Io le ho risposto che
Vorrei
Vorrei
Vorrei
Vorrei
Vorrei
Vorrei
Tornare a quando
Ci bastava
Ridere, piangere, fare l’amore
E poi stare in silenzio per ore
Fino ad addormentarci sul divano
Con il telecomando in mano
Non so più come fare senza te
Te che mi fai, vivere e dimenticare,
Tu che mentre cucini ti metti a cantare
E tu chiamala se vuoi la fine
Ma come te lo devo dire
Sta vita non è vita senza te
Ma sai che questa sera
Balorda nostalgia
Mi accendo la tv
Solo per farmi compagnia
Che bella tiritera…
Beh insomma
Ti sembra la maniera
Che vai e mi lasci qua
Ti cerco ancora in casa quando mi prude la schiena
E metto ancora un piatto in più quando apparecchio a cena
So soltanto che vorrei,
Vorrei
Vorrei
Vorrei
Sì vorrei
Vorrei
Tornare a quando
Ci bastava
Ridere, piangere, fare l’amore
E poi stare in silenzio per ore
Fino ad addormentarci sul divano
Con il telecomando in mano
Non so più come fare senza te
Te che mi fai, vivere e dimenticare,
Tu che mentre cucini ti metti a cantare
E tu chiamala se vuoi la fine
Ma come te lo devo dire
Sta vita non è vita senza te
Ma chissà perché
Oh, sta vita non è vita senza te
Magari non sarà
Magari è già finita
Però ti voglio bene
Ed è stata tutta vita
22.41: Olly – “Balorda nostalgia”
Federico Olivieri, in arte Olly, nasce a Genova il 5 maggio 2001 sotto il segno del Toro. Fin da bambino coltiva una forte passione per la musica, studiando canto e composizione. Dopo l’iscrizione al conservatorio, inizia a scrivere le sue prime canzoni, cercando di raccontare se stesso attraverso la musica.
Esordisce pubblicando alcuni brani su SoundCloud, tra cui Sarah, La vasistas, Pace e Ollywood’s Bleeding. Nel frattempo si immerge nella scena rap genovese, esibendosi nei locali della città. Un’esperienza di formazione in Inghilterra gli permette di ampliare i suoi orizzonti artistici, rafforzando la sua visione musicale.
Il primo grande successo arriva nel 2019 con Il primo amore, realizzato con Yanomi, produttore di Alfa. L’anno seguente pubblica il suo primo album solista, Io sono, affermandosi come uno degli artisti emergenti più promettenti. La svolta arriva nel 2022 con la partecipazione a Sanremo Giovani, dove si classifica tra i vincitori e ottiene un posto per il Festival di Sanremo 2023. Qui si fa notare, anche grazie all’esibizione con Lorella Cuccarini nella serata delle cover. Nel 2023 il singolo A squarciagola scala le classifiche italiane, confermando la sua crescita. Nel 2024 pubblica Devastante e collabora con Angelina Mango e JVLI per Per due come noi. Nello stesso anno viene annunciato tra i partecipanti del Festival di Sanremo 2025, segnando il suo secondo ritorno sul palco dell’Ariston.
22.40: THE KOLORS 4.5: lui ha una presenza scenica da grandi palchi, ma la qualità del brano merita palchi da sagra. Ormai sono rimasti inghiottiti in un vortice di tormentoni che più li senti, e meno vorresti sentirli. Domattina ve li troverete su tik-tok prim’ancora di aver acceso il cellulare.
22.38: Finale a sorpresa con Fru di The Jackal che appare sul palco e balla assieme a Stash
22.37: Si balla e si canta. I The Kolors si prendono la quota funky del Festival assieme a Willie Peyote. L’aria di estate si espande all’Ariston. Niente di nuovo ma l’insieme è piacevole
22.35: “Tu con chi fai l’amore” dei The Kolors è una canzone spumeggiante che mescola suoni pop-dance con influenze latine, creando un’atmosfera vivace e spensierata. Il brano celebra la leggerezza dei momenti in cui non è la ragione a guidare, ma il cuore, invitando a lasciarsi andare all’istinto senza troppi calcoli. La canzone nasce dalla collaborazione tra Stash, Davide Petrella e Calcutta, un incontro di mondi musicali diversi che si fondono in modo naturale. Il testo, con frasi come “Mi piaci un minimo, mi aspetti a Mykonos”, è ricco di energia e si presta a diventare un vero tormentone, mentre il ritmo incalzante invita a ballare e divertirsi. Questo pezzo segna il ritorno dei The Kolors a Sanremo, per la loro terza partecipazione, con un approccio più rilassato ma sempre con l’intenzione di portare allegria e coinvolgere il pubblico.
Tu con chi fai l’amore
di D. Petrella – E. D’Erme – A. Fiordispino –
S. Tognini – D. Petrella – E. D’Erme
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Garage Days/
Edizioni Basso Lazio/Diana/Baraonda Edizioni Musicali/
The Beautiful Ones
Persa in un’isola grande così
A mille miglia da questa città
Avevi grandi occhi neri e mi fa
Dove stai andando?
Non lo so
Era una stella che lascia una scia
Un desiderio che nasce così
La gente in strada che viene e che va
Si sta cercando
E non lo sa
Tutte le storie sono uguali e te lo dico
C’è sempre uno che se ne va da Roma a Portorico
Mi sento come l’ultima bottiglia che ho nel frigo
Che non ricordo mai mai mai mai
Mi piaci un minimo
Mi aspetti a Mykonos
In ogni rendez-vous
Bugie si dicono
Chi non è libero
Chi non c’ha il fisico
Stasera non importa più
Tu con chi fai l’amore
E perché
Sale come un ascensore quando vengo da te
Se fai così mi togli l’anima
Che cosa stupida
Tanto la cosa importante non è
Tu con chi fai l’amore
Stasera
Domani
Chissà
Tu con chi fai l’amore
Stasera
Domani
Chissà
A mezzanotte poi un salto nel blu
Dove le luci si spengono già
Diceva dai l’hai capito anche tu
Mi sto innamorando
Non lo so
Io per gli errori c’ho una mezza calamita
Chi prova le emozioni e chi le compra con la visa
Non mi mandare fuori appena inizia la partita
Con te non gioco mai mai mai mai
Mi piaci un minimo
Mi aspetti a Mykonos
In ogni rendez-vous
Bugie si dicono
Chi non è libero
Chi non c’ha il fisico
Stasera non importa più
Tu con chi fai l’amore
E perché
Sale come un ascensore quando vengo da te
Se fai così mi togli l’anima
Che cosa stupida
Tanto la cosa importante non è
Tu con chi fai l’amore
Non posso spegnere le luci dell’alba
Che sono dentro la stanza
Guarda che confusione
Non c’è mai una ragione
Uhh
Non posso credere alle voci dell’ansia
Sanno il mio nome ma non è la realtà
Guarda che confusione
Ma non importa più
(Tu con chi fai)
(Tu con chi fai)
Tu con chi fai l’amore
E perché
Sale come un ascensore quando vengo da te
Se fai così mi togli l’anima
Che cosa stupida
Tanto la cosa importante non è
Tu con chi fai l’amore
Stasera
Domani
Chissà
Tu con chi fai l’amore
Stasera
Domani
Chissà
22.34: The Kolors – “Tu con chi fai l’amore”
I The Kolors, gruppo pop-rock italiano, nascono dalla passione di Stash Fiordispino, Alex Fiordispino e Daniele Mona (poi sostituito da Dario Iaculli), che dopo anni di sacrifici e performance live a Milano, ottengono il loro primo grande successo partecipando alla quattordicesima edizione di Amici, dove vincono grazie alla loro energia e talento, conquistando il pubblico e la critica. Nonostante la loro carriera musicale parta da esperienze vissute lontano dalla televisione, il programma segna il loro definitivo salto nella fama. Dopo un debutto in sordina con I Want, nel 2015 arriva Out, album che li consacra al successo grazie anche alla collaborazione con Elisa. Il disco diventa un fenomeno e ottiene la certificazione di platino.
Nel 2017 esce You, che conferma la loro forza artistica e raggiunge la quarta posizione nelle classifiche italiane. Nel 2018, partecipano per la prima volta a Sanremo con “Frida (mai, mai, mai)”, un brano che entra nella top 10 dei singoli. Nonostante un periodo di transizione dopo l’uscita di Mona nel 2022, la band trova nuova linfa con l’ingresso di Dario Iaculli e la firma con Warner. Il singolo “Italodisco” segna il loro ritorno, seguito da una nuova partecipazione a Sanremo nel 2024. I The Kolors continuano a crescere, diventando un nome di riferimento nella scena musicale italiana e nel 2025 sono tra i protagonisti del Festival di Sanremo.
22.30: Mario Molinari, in arte Tedua, nasce a Genova il 21 febbraio 1994. Cresce tra Milano e Cogoleto, affrontando un’infanzia difficile a causa delle difficoltà familiari, ma trova nella musica una via di espressione. Entra a far parte del collettivo Wild Bandana, che segna l’inizio del suo percorso artistico.
Nel 2015 pubblica il mixtape Aspettando Orange County, prodotto da Charlie Charles e Sick Luke, che gli apre le porte del successo. Due anni dopo esce il suo primo album, Orange County California, certificato disco d’oro. La consacrazione arriva nel 2018 con Mowgli, album che si distingue per uno stile unico, distante dalla trap tradizionale. Il disco debutta al primo posto della classifica italiana. Dopo collaborazioni con Ernia, Rkomi e Fedez, nel 2023 pubblica La Divina Commedia, con featuring di Sfera Ebbasta, Salmo, Marracash e altri big. Il progetto diventa rapidamente un fenomeno, ottenendo il doppio disco di platino in sei settimane. Nel 2024 partecipa a Sanremo come super ospite e continua a dominare la scena musicale, rafforzando il sodalizio con il fotografo David LaChapelle. Il suo futuro appare più luminoso che mai.
22.29: ROCCO HUNT 5: immagini stereotipate a ciclo continuo in un brano che vorrebbe suonare anche come grido sociale sull’assenza dello Stato in una buona fetta d’Italia. Alla fine nell’orecchio resta un sound stra-sentito, che avrà lo stesso risultato di quelli che l’hanno preceduto: votatissimo e scaricatissimo,
22.22: Manca l’esplosione vocale ma del resto Rocco nasce come rapper e rapper probabilmente resta anche se va apprezzato il tentativo di crescere dal punto di vista musicale. Il testo un po’ banalotto ma non male.
22.20: “Mille vote ancora” di Rocco Hunt è una canzone che mescola nostalgia e voglia di riscatto, raccontando il legame di un ragazzo con la propria città e la lotta per superare le difficoltà. Attraverso il mix di italiano e dialetto napoletano, il brano ripercorre la giovinezza dell’artista, fatta di momenti semplici come le partite di pallone per strada e il profumo del caffè, ma anche di difficoltà e delusioni, tra cui le parole di chi gli diceva che non sarebbe mai riuscito a emergere. Al contempo, la canzone esprime il desiderio di dare un messaggio positivo alle nuove generazioni, esortandole a stare lontane dalle tentazioni sbagliate, come la violenza. Con “Mille vote ancora”, Rocco Hunt torna a raccontare la sua storia con un potente mix di emozioni e speranza.
Mille vote ancora
di R. Pagliarulo – Kende – M. Salvaderi – L. Santarelli –
D. Simonetta – P. Antonacci – S. Tognini
Ed. Spiraglio di Periferia/Eclectic Music Publishing/
Universal Music Publishing Ricordi/Diana/Double Trouble Club/Thaurus Publishing/Nuova Nassau/The Beautiful Ones/
Copyrght Control
Mi ricordo una strada
Un quartiere qualunque
Un bambino che sogna
Pure se non ha niente
Ogni giorno è un regalo
Per chi come me è destinato a partire
E le voci di chi ha giudicato
Ritornano nella mia testa
Mi dicevano tu non sarai mai nessuno
E ora non mi ricordo più, com’è l’odore del caffè
Quelle canzoni che mamma ascoltava alla radio
Giocavamo in quartiere sembrava uno stadio
Non è stata domenica mai più
Da quando sono andato via da casa mia,
Rimpiango anche le cose che odiavo
Le stesse che mi hanno fatto andare via
L’erba cresce in un campetto abbandonato
Colpa dei telefoni non ci hanno più giocato
L’ansia nel cuore quando le citofonavo
Se rispondeva il padre poi scappavo
Lo stato è assente come noi in mezzo a quei banchi
Un foglio bianco dove scriverò mi manchi
Tutto quello che ti serve è nel quartiere
Studia oppure ‘mparate ‘o mestiere
E mo’ riportami dove
Overamente songo je
‘O cafè dint’‘e canzone
Viento ‘e mare che sbatte pe’ dinto ‘e feneste
Me sceta ‘e po’ se ne va
Me vonno fottere l’anema
Ma je ‘ccu poco sto buono
Doje prete pe fa’ ‘na porta
Turnasse criaturo pe’ correre
Mille vote ancora
E ridere
Mille vote ancora
E chiagnere
Mille vote ancora
‘A casa mia
Mille vote ancora
Faccio brutti sogni e po’ me sceto ‘e botto
Vedo le facce degli amici ca nun ce stanno cchiù
Aggio sbagliato a prendermi le colpe
A pensare: potevo fare di più
Ad immaginare ‘nu finale diverso
A pensa’ si chella palla nun pigliava ‘a traversa
A distinguere l’amore dal sesso
Se ‘o posto ‘e vencere avesse perso, fosse rimasto me stesso
Il nemico a volte è l’orgoglio
Che chiude rapporti anche se non c’è un motivo
Siamo carte stropicciate nel portafoglio
Siamo anime buone in mondo cattivo
Perciò dicimme: tutt’appost’
Anche quando il mondo cade sulle spalle nostre
Anche quando alle domande non c’è una risposta
A campà accussì è tosta
Era meglio ‘a casa nostra
E mo’ riportami dove
Overamente songo je
‘O cafè dint’‘e canzone
Viento ‘e mare che sbatte pe’ dinto ‘e feneste
Me sceta ‘e po’ se ne va
Me vonno fottere l’anema
Ma je ‘ccu poco sto buono
Doje prete pe fa’ ‘na porta
Turnasse criaturo pe’ correre
Mille vote ancora
E ridere
Mille vote ancora
E chiagnere
Mille vote ancora
‘A casa mia
Mille vote ancora
Se mi vedi un po’ triste è perché cocche vota
Me manca assaje mamma mia, ‘a casa mia
Dove ancora si muore per niente a vent’anni
‘Sti figlie anna capi’
‘Sta guerra adda ferni’
E mo’ riportami dove
Overamente songo je
‘O cafè dint’‘e canzone
Viento ‘e mare che sbatte pe’ dinto ‘e feneste
Me sceta ‘e po’ se ne va
Me vonno fottere l’anema
Ma je ‘ccu poco sto buono
Doje prete pe fa’ ‘na porta
Turnasse criaturo pe’ correre
Mille vote ancora
E ridere
Mille vote ancora
E chiagnere
Mille vote ancora
‘A casa mia
Mille vote ancora
22.19: Rocco Hunt – “Mille vote ancora”
Rocco Pagliarulo, meglio conosciuto come Rocco Hunt, è nato a Salerno il 21 novembre 1994. Fin da giovane, si appassiona all’hip hop, iniziando a farsi notare nella scena underground. A soli 11 anni, inizia a muovere i suoi primi passi nel mondo della musica, e nel 2011 pubblica il mixtape Spiraglio di periferia con la Honiro Label, collaborando con rapper come Clementino. La sua carriera decolla nel 2013, quando firma con la Sony e lancia il suo primo album, Poeta urbano. Il vero successo arriva nel 2014, quando partecipa a Sanremo nella categoria Nuove proposte e vince con il brano Nu juorno buono. Questo trionfo dà il via al suo secondo album, ‘A verità, che include collaborazioni con Clementino, Gemitaiz, Federico Zampaglione, Eros Ramazzotti e Enzo Avitabile. Nel 2015, Rocco Hunt pubblica SignorHunt, ma non ottiene lo stesso successo del precedente. Partecipando a Sanremo tra i Big con Wake Up, si posiziona nono.
Nel 2019, dopo un breve ritiro dalle scene, torna con l’album Libertà, che segna un nuovo capitolo della sua carriera. Il singolo Ti volevo dedicare diventa un grande successo. Nel 2020, collabora con Ana Mena per il brano A un passo dalla luna, che conquista anche le classifiche spagnole.
Nel 2024, Rocco pubblica il singolo Musica italiana, anticipando un nuovo progetto discografico. Dopo il successo di Rivoluzione e un tour, è annunciato tra i Big di Sanremo 2025, segnando un ritorno alle sue origini sanremesi.
22.18: NOEMI 7.5: Mahmood e Blanco le confezionano un abito su misura, e lei lo indossa con splendida padronanza, con il suo timbro potente e graffiante che esplode nelle note alte.
22.16: La cura Mahmood ha causato una piccola metamorfosi in Noemi. Il graffio si sente un po’ di più, non sempre è piacevole. Il pezzo comunque funziona e si ascolterà
22.14: “Se t’innamori muori” è una ballata intensa che esplora le fragilità e le paure legate all’innamoramento. Il brano racconta il timore di perdere il controllo di sé e delle proprie emozioni quando ci si lascia andare a un nuovo amore. Attraverso immagini delicate e profonde, il testo affronta il senso di vulnerabilità che accompagna l’aprirsi a un’altra persona, toccando anche riflessioni più ampie sulla maternità e sul difficile equilibrio tra sentimenti e responsabilità. L’amore viene descritto come un’esperienza totalizzante, capace di travolgere e spaventare al punto da essere visto non solo come un nuovo inizio, ma anche come un possibile punto di rottura. La canzone, scritta da Mahmood e Blanco, si muove tra desiderio e paura, tra il bisogno di amare e la consapevolezza di quanto possa far male.
Se t’innamori muori
di R. Fabbriconi – M. Zocca – A. Mahmoud
Ed. Eclectic Music Publishing/Music Union/Milotic
Scusa è tardi, se vuoi passo da te,
Siamo stanchi, di lasciare sempre perdere,
Non rispondi se ti chiedo d’accendere,
Avere figli non è, non è,
Un discorso facile da prendere.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.
Credo sia normale, farsi continuamente dei pensieri strani,
Se inizia a svanire, la magia che c’era siamo già alla fine.
Perché non è più la prima volta, che prendi un treno per vedermi,
Che abbiamo l’ansia se si allungano i silenzi.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.
Lasciami soltanto un’altra via d’uscita,
Da questa discussione che sembrava infinita,
Qualcuno dovrà perdere, perché,
Accettarsi è difficile, quando non sai qual è la strada da prendere,
Dire siam diversi è sempre dura da ammettere,
Lasciami perdere, se conosci il peggio di me.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.
22.14: Noemi – “Se t’innamori muori”
Veronica Scopelliti, in arte Noemi, nasce a Roma il 25 gennaio 1982. La sua passione per la musica emerge fin da bambina: inizia a suonare il pianoforte a sei anni, la chitarra a undici e presto scrive i suoi primi testi. Dopo la laurea al DAMS, si dedica alla musica collaborando con il produttore Diego Calvetti. Il grande salto arriva nel 2008 con X Factor, dove, pur non vincendo, conquista il pubblico grazie alla sua voce graffiante. Nel 2009 pubblica il singolo Briciole, che anticipa il primo album Sulla mia pelle, certificato platino. Sanremo diventa un appuntamento fisso: dal 2010 partecipa più volte con brani di successo come Per tutta la vita e Sono solo parole. Oltre alla carriera musicale, è coach a The Voice of Italy e protagonista di hit estive come Makumba e Hula-Hoop. Nel 2024 conduce il Concerto del Primo Maggio e partecipa al Festival di Sanremo 2025 con un brano scritto da Mahmood e Blanco. La sua voce unica e il suo carisma la rendono una delle artiste più amate della scena italiana.
22.13: GABBANI 6: lui è bravissimo, invidiabile la sua presenza scenica, è dentro al pezzo come pochi. Peccato che il brano sia un simil-inno che non raggiunge le vette che aveva saputo raggiungere nelle sue prime, folgoranti (e vincenti) apparizioni all’Ariston. Sufficienza di stima.
22.10: Pezzo “cinematografico” di Francesco Gabbani. Starebbe perfettamente come colonna sonora di un film italiano. Un bel blues, non è un capolavoro ma un pezzo destinato a farsi cantare
22.09: “Viva la vita” di Francesco Gabbani è una riflessione profonda sulla bellezza e l’importanza di vivere pienamente ogni attimo, consapevoli che la vita è un dono che va apprezzato senza rimandare. Il brano invita a riscoprire il senso di gratitudine verso l’esistenza, celebrando la vitalità e la capacità di gioire del momento presente. Con parole che esprimono la speranza di vivere “finché ce n’è”, Gabbani ci ricorda l’importanza di affrontare la vita con positività, anche nelle difficoltà, e di non dare mai per scontato il respiro che ci anima. La canzone, scritta insieme a Pacifico, nasce da sensazioni personali e rappresenta una sintesi di emozioni e pensieri accumulati nel tempo, che l’artista ha deciso di condividere con il pubblico in modo autentico e diretto.
Viva la vita
di F. Gabbani – Pacifico – C. Gabelloni –
F. Gabbani – Pacifico – D. Simonetta – G. Zito
Ed. BMG Rights Management (Italy)/Albagabba/
Edizioni Curci/Eclectic Music Publishing/Wise Music Italy/The Saifam Group
Ma non lo vedi?
E non conta se non ci credi
Che siamo un momento
Tra sempre e mai più
Come una poesia
Dentro l’eternità per una botta e via
Sarà che una bugia
Dice la verità più della verità
Ma com’è limpida
Com’è domenica
Viva la vita così com’è
Viva la vita questa vita che
È solo un attimo
Un lungo attimo
Viva la vita finché ce n’è
Viva la vita questa vita che
È solo un battito
Un lungo battito
A darsi il cambio
Ad aiutarsi
A consumarsi al vento
Assomigliarsi
Pelle e ossa
Stesso fuoco dentro
Insieme due paralisi faranno un movimento
Insieme non si perderanno mai
E dimmi una bugia
La mezza verità, che tanto poi si sa…
Che cosa vuoi che sia
Su tutti i lividi farà da anestesia
E se ci brucerà
E se ci porta via, e se ci porta via
Viva la vita così com’è
Viva la vita questa vita che
È solo un attimo
Un lungo attimo
Viva la vita finché ce n’è
Viva la vita questa vita che
È solo un battito
Un lungo battito
A darsi il cambio
Ad aiutarsi
A consumarsi al vento
Assomigliarsi
Pelle e ossa
Stesso fuoco dentro
Insieme due paralisi faranno movimento
Insieme due romantici alle porte dell’inferno
Viva la vita così com’è
Viva la vita, questa vita che
È solo un attimo, un lungo attimo
Ma in fondo tu lo sai quello che sento
È vivere davvero ogni momento
22.08: Francesco Gabbani – “Viva la vita”
Francesco Gabbani nasce il 9 settembre 1982 a Carrara. Cresciuto in una famiglia di musicisti, inizia a suonare la batteria a soli 4 anni, per poi passare alla chitarra all’età di 9. Durante la sua adolescenza, si dedica principalmente a blues, funk e jazz. A 18 anni firma il suo primo contratto discografico con il gruppo Trikobalto, con cui pubblica due album e si esibisce anche in Francia. Nel 2010 decide però di intraprendere la carriera solista. Nel 2011 lancia diversi singoli, ma è nel 2014 che pubblica il suo primo album, Greitist Iz, che include il brano di successo I dischi non si suonano. La sua grande occasione arriva nel 2015 con la partecipazione a Sanremo Giovani, dove, dopo una serie di vicissitudini, vince con il brano Amen, ottenendo anche premi prestigiosi come la Critica Mia Martini e il premio per il miglior testo.
Nel 2017 Gabbani conquista nuovamente il palco di Sanremo, stavolta tra i Big, vincendo con il tormentone Occidentali’s Karma, che anticipa l’album Magellano. Il successo prosegue con brani come Tra le granite e le granate e Pachidermi e pappagalli. Dopo una pausa di riflessione nel 2018, torna con nuovi singoli e nel 2020 partecipa a Sanremo, arrivando secondo dietro a Diodato. Nel 2021 lancia un triplo progetto che include un nuovo tour, un album e il suo debutto come attore nel film La donna per me. Oltre alla musica, nel 2022 e 2023 si dedica alla conduzione del programma Ci vuole un fiore. Nel 2024, Gabbani torna a Sanremo per la serata delle cover con Fiorella Mannoia, e alla fine dell’anno viene annunciata la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2025, con l’obiettivo di riaffermarsi tra i grandi protagonisti della musica italiana.
22.03: Alberto Angela nasce a Parigi l’8 aprile 1962, figlio del celebre divulgatore Piero Angela. Cresciuto in un ambiente stimolante, sviluppa fin da giovane una grande passione per la scienza e l’archeologia. Dopo gli studi in Italia, si laurea in Scienze Naturali all’Università La Sapienza di Roma, specializzandosi in paleontologia e approfondendo le sue ricerche presso istituti prestigiosi negli Stati Uniti. Negli anni ’90, inizia la carriera televisiva seguendo le orme del padre, collaborando a programmi di divulgazione scientifica come Superquark e Quark Speciale. Nel 1997 lancia Ulisse – Il piacere della scoperta, diventato un punto di riferimento per la cultura in TV grazie al suo stile coinvolgente e alla capacità di rendere accessibili temi complessi. Autore di numerosi libri di successo su storia, arte e scienza, Angela è anche un appassionato viaggiatore e ha condotto documentari girati in tutto il mondo. Nel 2022, dopo la scomparsa del padre, ha raccolto la sua eredità culturale, continuando a diffondere la conoscenza con la stessa passione e rigore. Oggi è considerato uno dei più grandi divulgatori italiani.
22.03: BRUNORI SAS 7: benedetta quota cantautorale, se al Festival atterrano i Brunori Sas. Bella storia di padre, autobiografica, densa e poetica, che profuma di arie de gregoriane
22.03: BRANCALE 5.5: l’inizio rende, poi il brano si perde in un ritmo raggaeton molto tik-tokkiano, pure un po’ scoppiazzato, che non rende merito alla sua bravura che ha sfoderato ieri sera. Si sazierà di click nel post Festival.
22.02: Nel percorso di Brunori questi cinque giorni segnano comunque un momento importante. Ai posteri l’ardua sentenza ma il cantautore calabrese è sicuramente una delle realtà più floride della musica italiana contemporanea. Arriva l’ovazione dell’Ariston
22.00: E’ vero, assomiglia a Francesco De Gregori, il pezzo potrebbe anche somigliare a Rimmel ma il tutto risulta piacevole. E’ una boccata di aria fresca, Brunori, fatto di brezza primaverile
21.58: “L’albero delle noci” è un’intensa riflessione sulla paternità, che Brunori Sas porta per la prima volta sul palco di Sanremo. Il brano esplora il cambiamento interiore che accompagna la nascita di un figlio, mettendo in luce non solo la gioia, ma anche le incertezze e le paure che ne derivano. Attraverso immagini evocative e un linguaggio delicato, la canzone racconta come la paternità trasformi il modo di percepire la vita, modificando profondamente emozioni e responsabilità. Il titolo fa riferimento a un albero reale, simbolo di ispirazione e crescita, legato ai ricordi e alla creatività del cantautore. L’albero delle noci diventa così una metafora del legame tra passato e futuro, tra fragilità e amore, in un viaggio emotivo che abbraccia la bellezza e la complessità dell’essere genitori.
L’albero delle noci
di D. Brunori
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Picicca/Nonsense Edizioni Musicali
Sono cresciute veloci le foglie sull’albero delle noci
E nei tuoi occhi di mamma adesso splende una piccola fiamma
Io come sempre canguro fra il passato e il futuro
Scrivo canzoni d’amore alla ricerca di un porto sicuro
E come un ragioniere in bilico fra il dare e l’avere
Faccio partite doppie persino col mio cuore
Come si può cadere in basso
Da una distanza siderale
Sono passati veloci questi anni feroci
E nel mio cuore di padre il desiderio adesso è chiuso a chiave
E tu sei stata bravissima all’esame di maturità
Ad unire i puntini fra la mia bocca e la verità
Che tutto questo amore io non lo posso sostenere
Perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore
E posso navigare anche in assenza di stella polare
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
Il buio che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele
E le persone buone portano in testa corone di spine
Ed ho imparato sin da bambino la differenza fra il sangue e il vino
E che una vita si può spezzare per un pezzetto di carne o di pane
E a tutta questa felicità io non mi posso abituare
Perché conosco il sogno del faraone
Le vacche grasse e le vacche magre
E che si può cadere da una distanza siderale
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
La notte che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuti troppo veloci questi riccioli meravigliosi
E ora ti vedo camminare con la manina in quella di tua madre
E tutta questa felicità forse la posso sostenere
Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore
E posso navigare sotto una nuova stella polare
21.57: Brunori Sas – “L’albero delle noci”
Dario Brunori, in arte Brunori Sas, nasce a Cosenza il 28 settembre 1977. Si afferma come uno dei cantautori più apprezzati della scena italiana degli anni Duemila, debuttando ufficialmente nel 2009 con l’album Vol. 1. Nonostante le vendite iniziali modeste, il disco conquista la critica, permettendogli di vincere il Premio Ciampi e la Targa Tenco come Miglior esordiente.
Nel 2011 pubblica Vol. 2 – Poveri Cristi, in cui sposta l’attenzione dalla sua esperienza personale alle storie degli altri. Dopo aver composto la colonna sonora per un film con Rocco Papaleo e Luciana Littizzetto, intraprende un tour teatrale. Il 2014 segna l’uscita di Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi, con il singolo Kurt Cobain. La sua notorietà cresce esponenzialmente con A casa tutti bene (2017), che ottiene il disco di platino grazie al brano La verità.
Nel 2020 si afferma definitivamente nel mainstream con Cip!, un album acclamato dalla critica. Dopo un EP sperimentale (Cheap!, 2022), torna nel 2024 con il singolo La ghigliottina. A fine anno, viene annunciata la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo 2025.
21.54: Altro pezzo dance che richiama Mr. Saxo Beat Alexandra Stan, in salsa reggaeton. Si ballerà tanto
21.52: Con “Anema e core,” Serena Brancale ritorna a Sanremo dopo dieci anni, portando un brano che mescola dialetto e italiano, con un’energia che omaggia la tradizione musicale napoletana e Pino Daniele. Il brano celebra la bellezza di vivere i sentimenti senza limitazioni, con un invito a godere delle piccole cose quotidiane come un caffè o una storia d’amore. Musically, the track blends jazz and electronic elements, reflecting Serena’s artistic evolution. “Anema e core” racconta di come nel tempo si acquisisca la capacità di attribuire un significato più profondo alle esperienze, vivendo con maggiore consapevolezza e gioia, pur mantenendo una spontaneità che rende ogni momento speciale.
Anema e core
di F. Abbate – J. Ettorre – S. Brancale –
F. Abbate – J. Ettorre – S. Brancale – M. Finotti – N. Lazzarin
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/
Jet Music Publishing/Intera Music/Edizioni Avarello
Ti penso tra le vie
E quando vedo le scie
Delle barche in questo mare.
Carpe diem,
Domani le tue bugie
Non le voglio più ascoltare.
La mia anima canta,
È una camicia bianca
Che mi sventola addosso. (Oh eh)
Stanotte saremo due stelle del cinema,
Italo-americano.
Dammi un bacio su un taxi cabrio,
Un bacio
Che s’adda veré, s’adda da veré, s’adda da veré.
Baby I love u, Nenné ti amo,
Non lo so se ti suonerà neo-melodico,
Ma stanotte ti dedico:
Anema e core.
A A A,
Perché metti questa cassa dritta?
Io con te vorrei ballare salsa,
Tipo soli soli sulla Rambla
Maria Callas canta! (Lazzì)
Cosa vuoi davvero, soldi o libertà?
Che ti saluti dal balcone la città?
L’eleganza viene dal basso, come il jazz.
Stanotte saremo due stelle del cinema,
Italo-americano.
Dammi un bacio su un taxi cabrio,
Un bacio
Che s’adda veré, s’adda da veré, s’adda da veré.
Baby I love u, Nenné ti amo,
Non lo so se ti suonerà neo-melodico,
Ma stanotte ti dedico:
Anema e core,
Anema e core,
Anema e core,
Anema e core.
Italo-americano.
Dammi un bacio su un taxi cabrio,
Un bacio
Che s’adda veré, s’adda da veré, s’adda da veré.
(Brà)
Pccè io e tè
Sim na cosa sola,
Sim du facce della stessa luna.
Com sta collana che porta fortuna,
Bra ù sà, marioul.
Nan zi dann’ adenza a nsciun’.
Tu sta cummè p’ fa l’amore,
Io vogghj attè, anema e core.
Italo-americano.
Dammi un bacio su un taxi cabrio,
Un bacio
Che s’adda veré, s’adda da veré, s’adda da veré.
Baby I love u, Nenné ti amo,
Non lo so se ti suonerà neo-melodico,
Ma stanotte ti dedico:
Anema e core,
Anema e core,
Anema e core,
Anema e core.
Italo-americano,
Dammi un bacio su un taxi cabrio,
Un bacio
Che s’adda veré, s’adda da veré, s’adda da veré.
Lazzì
21.51: Serena Brancale – “Anema e core”
Serena Brancale, nata a Bari il 4 maggio 1989, cresce in una famiglia di artisti, figlia di un calciatore degli anni Ottanta e di una cantante e musicista. Fin da bambina, sviluppa una passione per la musica, studiando violino e, successivamente, canto jazz presso il conservatorio dell’Aquila. La sua carriera prende il via nel 2011 con la fondazione del Serena Branquartet e nel 2015 debutta al Festival di Sanremo tra le Nuove Proposte con il brano “Galleggiare”, anche se senza ottenere la vittoria.
Da quel momento, Serena inizia a collaborare con grandi nomi della musica italiana, tra cui Il Volo, Mario Biondi, Willie Peyote, Enzo Gragnaniello, Ghemon e Clementino. Con il passare degli anni, affina il suo stile e si afferma come una delle voci jazz più versatili in Italia, apprezzata sia in televisione, in programmi come Radio 2 Social Club e Propaganda Live, che sui social, con brani come Baccalà e La zia in dialetto barese. Nel 2025, grazie alla sua crescente popolarità e al successo ottenuto sui social, Serena conquista un posto tra i Big di Sanremo, partecipando alla prima edizione del festival condotto da Carlo Conti, segnando un importante traguardo nella sua carriera.
21.45: CLARA 6: un passo indietro rispetto allo scorso anno, ma il pezzo sale un grandino in più ad ogni ascolto. Nell’operazione radio post-Sanremo la troveremo in alto in classifica.
21.42: Anche Clara come Rose Villain al terzo ascolto con l’arrangiamento dell’orchestra cresce. Il torneo delle bellissime e bravissime la vede molto in alto in classifica e chissà che non esca la sorpresa.
21.40: “Febbre” è un brano intenso che esplora le sfumature più complesse dell’amore, un sentimento capace di oscillare tra euforia e incertezza. Attraverso un testo evocativo e sonorità elettroniche avvolgenti, la canzone racconta la fragilità delle relazioni, paragonandole a un’altalena emotiva in continua evoluzione.
L’immagine della febbre che sale e scende diventa metafora della passione instabile, di quei legami che bruciano di intensità ma sono al tempo stesso precari. Il pezzo invita a riflettere sulla necessità di trovare un equilibrio interiore, anche nei momenti di crisi, e a riscoprire sé stessi tra le onde dei sentimenti contrastanti.
Febbre
di J. Ettorre – C. Soccini – Calearo – F. Abbate – D. Faini
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Jet Music Publishing/
Dodo Music Italia/Sugarmusic/Miriolinga
Ti sei preso una parte di me
Quella ancora più in fondo dell’anima
Un sentimento
Che se si rompe taglia
Come il vetro
E anche deludere
È un’abitudine
Come nel mio
Primo giorno di scuola
Non so che faccio qui
Il buio è tagliato dalle luci viola
Il cielo fa come un glitch
Tu mi guardi dall’alto
Trascinandomi in basso
Non ascolti quando grido
Sembri fatto di ghiaccio
Io sono fatta così
Alle feste chic
Sola su un terrazzo
Tutti fanno bling bling
Io nemmeno mi piaccio
Non dire “je t’aime”
Dimmelo se
Ciò che provi è solo febbre
Che sale e scende
Che mi fa male male
I tuoi occhi Blu Klein
Dicono che
Stanotte è solo febbre
Che sale e scende
Tu prendi me
Come un enfant per strada
In abito da gala
Non ci amerà la fama
Non cambierà la trama
Mille lune passeranno
E una ci sarà per sempre
Per te che non vuoi scendere
Come la febbre
Ti sei preso una parte di me
Quella ancora più in fondo dell’anima
Un sentimento
Che se si rompe taglia
Come il vetro
Corro corro come dentro un bosco
Dentro questo inferno è più difficile
Questo amore dimmi quanto costa
Ti senti un’ombra qua vicino a me
Non ascolti quando grido
E nemmeno se taccio
Non ascolti quando grido
Non dire “je t’aime”
Dimmelo se
Ciò che provi è solo febbre
Che sale e scende
Che mi fa male male
I tuoi occhi Blu Klein
Dicono che
Stanotte è solo febbre
Che sale scende
Tu prendi me
Come un enfant per strada
In abito da gala
Non ci amerà la fama
Non cambierà la trama
Mille lune passeranno
E una ci sarà per sempre
Per te che non vuoi scendere
Come la febbre
Mille lune passeranno
E una ci sarà per sempre
Per te che non vuoi scendere…
Non dire “je t’aime”
Dimmelo se
Ciò che provi è solo febbre
Che sale e scende
Che mi fa male male
I tuoi occhi Blu Klein
Dicono che
Stanotte è solo febbre
Che poi ti prende…
Come la febbre
Come un enfant per strada
In abito da gala
Non ci amerà la fama
Non cambierà la trama
Mille lune passeranno
E una ci sarà per sempre
Per te che non vuoi scendere
Come la febbre
21.40: Clara – “Febbre”
Clara Soccini, in arte semplicemente Clara, è una cantante e attrice nata a Varese il 25 ottobre 1999. Sin da bambina coltiva la passione per la musica, iniziando a suonare la pianola all’età di sei anni grazie a un regalo del nonno. Durante il liceo studia canto e pianoforte, fino a trasferirsi a Milano per inseguire il sogno dello spettacolo. Dopo un primo approccio al mondo della moda, si fa conoscere come cantante pubblicando alcuni brani sui social durante il lockdown del 2020. Il suo esordio ufficiale arriva con il singolo Io e te in collaborazione con Nicola Siciliano, seguito da tracce come Freak e Ammirerò. Il successo arriva con Il tempo delle mele, prodotto da Michele Canova.
Nel 2023 debutta come attrice nella serie Mare Fuori 3, interpretando la trapper Crazy J, ruolo che le permette di esibirsi con brani originali, tra cui la hit Origami all’alba. Nello stesso anno partecipa a Sanremo Giovani e vince con Boulevard, conquistando così un posto tra i Big del Festival di Sanremo 2024. Sul palco dell’Ariston presenta Diamanti grezzi, brano che le vale il premio Enzo Jannacci per la miglior interpretazione e il premio rivelazione SIAE. Dopo l’uscita del suo primo album, Primo, e un tour estivo di successo, Clara viene confermata anche nel cast di Sanremo 2025, consolidando così la sua ascesa nella musica italiana.
21.39: TONY EFFE 5: più l’ascolti e più ti rimanda a Gabriella Ferri, peccato che canti…Tony Effe. Ecco, al contrario di altri suoi colleghi in gara, lui avrebbe fatto bene a osare meno e a stare nella sua confort-zone.
21.37: Gli stornelli non fanno per Tony Effe. Fuori contesto, Sanremo può farti andare in orbita ma anche affossarti e Tony Effe in orbita non è andato. Le stonature non si contano. I cantanti sono un’altra cosa…
21.36: “Damme ‘na mano” di Tony Effe è una canzone che unisce il calore del dialetto romano alle sonorità moderne della trap, creando un ponte tra tradizione e innovazione. Il brano si presenta come una dichiarazione d’amore per Roma, raccontata attraverso il romanesco, un tributo alla città che ha visto crescere l’artista. La canzone esplora temi di passione, conflitti e nostalgia, riflettendo le emozioni contrastanti di un amore complicato. Le parole di Tony Effe dipingono un quadro vivido delle notti romane, dei suoi luoghi e della sua essenza unica, invitando l’ascoltatore a vivere l’esperienza della città in una prospettiva fresca e attuale. Il brano si offre come una sorta di dichiarazione d’intenti, portando sul palco di Sanremo l’importanza delle radici e dell’identità locale in un contesto globale.
Damme ‘na mano
di D. Petrella – D. V. Vettraino – N. Rapisarda –
D. Petrella – L. V. Faraone – D. V. Vettraino
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Garage Days/
Thaurus Publishing/Copyright Control
Io non soffro per te
Non so fare l’attore
Sono pronto a sbagliare
Come un uomo d’onore
Spengo la sigaretta
Come la nostra storia
Ogni notte è per sempre
Per le strade di Roma
E non fare la stupida stasera
Tu non sei mai sincera
Tu sei pericolosa
Io so che morderai la mela
Ma di noi cosa direbbe Califano
Che è durato troppo poco
Cammino sui sanpietrini
Fino a quando non te trovo
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Solo ‘na donna e ‘na canzone
Nun conta niente
Si crolla er monno
Io m’aricordo solo di te
Damme ‘na mano
Sinno me moro
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Soltanto te
Io e te per tutta la vita
Te lo giuro mi incrocio le dita
Sono il classico uomo italiano
Amo solo mia madre Annarita
La domenica ti lascio sola
Vuoi andare a cena ma c’è la partita
Tu mi aspetti nel letto nervosa
Parli poco fai la stranita
Poi mi tocchi te ne fotti
Vai più giù mi si girano gli occhi
Poi mi guardi togli i tacchi
Mentre ti fai i capelli raccolti
A te piace sbagliare farmi del male
Mi alzi le mani
Poi ti vuoi scusare
E so che perderò questo gioco
Come a carte sei brava a barare
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Solo una donna
E ‘na canzone
Non conta niente
Si crolla er monno
Io m’aricordo solo di te
Damme ‘na mano
Sinno me moro
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Soltanto te
Io ho sofferto per te
Ora so fare l’attore
Quante volte ho sbagliato
Come un uomo d’onore
Accendo la sigaretta
Penso alla nostra storia
Mentre guardo la notte
Per le strade di Roma
21.36: Tony Effe – “Damme ‘na mano”
Tony Effe, nome d’arte di Nicolò Rapisarda, nasce il 17 maggio 1991 a Roma. Cresciuto in una città ricca di cultura musicale, fin da giovane si appassiona al rap, entrando nella scena underground capitolina. Nel 2014, insieme agli amici d’infanzia Dark Pyrex, Dark Wayne e Dark Side, fonda la Dark Polo Gang, che in poco tempo diventa uno dei gruppi più influenti della scena trap italiana. Con album come Twins e Trap Lovers, Tony e il suo gruppo raggiungono il successo con brani come British e Cambiare adesso. Dopo la separazione dal trio, Tony intraprende una carriera da solista e nel 2021 pubblica il suo primo album Untouchable. L’album, caratterizzato da collaborazioni con artisti del calibro di Gucci Mane, Guè, Lazza e Tedua, conquista il primo posto nella classifica FIMI, cementando la sua posizione nel panorama musicale italiano.
Nel 2023 Tony continua a imporsi con il singolo Boss, in cui campiona il celebre brano In Da Club di 50 Cent, e con Taxi sulla Luna insieme a Emma, uno dei successi dell’anno. Il 2024 segna il suo grande trionfo con l’album Icon, che lo consacra come uno dei principali protagonisti della musica italiana. Il singolo Sesso e samba, in collaborazione con Gaia, diventa un tormentone estivo. Nel 2024, Tony diventa anche protagonista di un acceso dissing con Fedez, alimentando ulteriormente la sua fama. La Rai lo seleziona per il Festival di Sanremo 2025, mentre una sua partecipazione al Concerto di Capodanno al Circo Massimo viene annullata a causa di controversie legate ai suoi testi.
21.35: ROSE VILLAIN 6.5: l’operazione copia e incolla col ‘click boom’ dello scorso anno non è che ci abbia entusiasmato, e neppure denota una gran personalità. Però lei ha una gran bella voce e il brano, come l’anno scorso, andrà oltre le due di questa notte.
21.32: L’elettronica impera, qualche insert di archi a supportare un arrangiamento incalzante che non può che riscuotere successo nelle radio e forse anche nei club. Testo rivedibile…
21.31: Con “Fuorilegge”, Rose Villain torna a Sanremo portando con sé un brano che fonde elettro-pop e gospel, esplorando temi complessi come la solitudine, il desiderio e la ricerca di evasione. La canzone racconta di una notte solitaria in cui il protagonista deve fare i conti con la mancanza di una persona amata, evocando la figura leggendaria di Bonnie e Clyde per simboleggiare il bisogno di fuga dalla realtà. Il testo si concentra sull’inizio di un amore, con il desiderio che emerge come il motore di questa connessione emotiva. Il brano si distingue per il suo mix di suoni elettronici e una sorprendente incursione gospel, creando un’atmosfera intima ma potente. Rose Villain descrive “Fuorilegge” come una canzone vicina al suo cuore, scritta prima di Click Boom! e pensata per un palco grande, per poter essere apprezzata in tutta la sua intensità.
Fuorilegge
di R. Luini – N. Lazzarin – A. Ferrara – F. Abbate
Ed. Cash & Carter/Universal Music Publishing Ricordi/
Dodo Music Italia/Intera Music/Me Next/Sugarmusic
Cosa fai
Mentre tutti dormono?
Chissà se mi pensi o no
Mentre la luna cala su di noi
Splende in alto, guarda
Mai una volta giudica
Nostalgia puttana
Sono sola come lei
Che cosa fai
Mentre tutti sognano?
Ma forse ho oltrepassato il limite di ore senza te
Sento il tuo nome e inizia a piovere fuori e dentro me
Mi rigiro nel letto, non dormo più
Vorrei saperti dire di no
C’è quel film che ti piaceva alla TV
Sembra che stia parlando di noi
Se pensarti fosse un crimine stanotte io sarei
Fuorilegge
Fuorilegge
Partiamo domani
Bonnie e Clyde
Coi sogni rubati
Senza di me
Cosa fai?
Mentre tutti si amano
Io rido del nostro destino avverso
Ascolto Almeno Tu nell’Universo
Mi inginocchio e chiedo agli angeli di darmi ciò che ho perso
Ma forse ho oltrepassato il limite di ore senza te
Sento il tuo nome e inizia a piovere fuori e dentro me
Mi rigiro nel letto, non dormo più
Vorrei saperti dire di no
C’è quel film che ti piaceva alla TV
Sembra che stia parlando di noi
Se pensarti fosse un crimine stanotte io sarei
Fuorilegge
Fuorilegge
Partiamo domani
Bonnie e Clyde
Coi sogni rubati
Senza di me
Cosa fai?
Forse non sai che per te ho pianto
Stelle sopra al soffitto però io mi accontento
Canzoni tristi dal primo piano
Cuori a 200 all’ora ma vuoi ballare un lento
Forse ho oltrepassato il limite di ore senza te
Sento il tuo nome e inizia a piovere fuori e dentro me
Mi rigiro nel letto, non dormo più
Vorrei saperti dire di no
C’è quel film che ti piaceva alla TV
Sembra che stia parlando di noi
E se pensarti fosse un crimine stanotte io sarei
Fuorilegge
21.30: Rose Villain – “Fuorilegge”
Rose Villain, all’anagrafe Rosa Luini, è nata a Milano il 20 luglio 1989. Fin da giovane, si è distinta per la sua passione per la musica e il canto. A 18 anni, decisa a inseguire i suoi sogni, si trasferisce a Los Angeles, dove si diploma in musica contemporanea al Musicians Institute di Hollywood, specializzandosi in rock. Durante gli anni in America, ha anche fatto esperienza come frontwoman della punk rock band The Villains. Successivamente, si trasferisce a New York, dove perfeziona i suoi studi in teatro e musical a Broadway, e incontra i suoi futuri manager, Mark Gartenberg ed Eric Beall, che credono nel suo talento. Nel 2016, Rose Villain firma con la Machete Empire Records, diventando la prima donna ad entrare nel roster dell’etichetta. Il singolo Get the Fuck Out of My Pool segna il suo esordio, seguito da Geisha, che la porta sotto i riflettori. Il suo successo cresce, e nel 2018 diventa la prima italiana a firmare con la Republic Records, debutando con Funeral Party. Nel 2020 firma con Arista e Sony Music, lanciando Bundy e collaborando con Gué Pequeno e Luchè nel brano Chico, che diventa un successo estivo.
Nel 2023 debutta con il suo primo album, Radio Gotham, che include collaborazioni con Salmo, Tedua, Geolier ed Elisa. Nello stesso anno, prende parte a Sanremo insieme a Rosa Chemical, dove interpretano America di Gianna Nannini. Il 2024 la vede continuare il suo percorso musicale con nuovi singoli e una partecipazione come giudice nello show Nuova scena. A dicembre 2024, viene confermata per la sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo 2025.
21.28: MODA’ 5.5: non ci aspettavamo nulla di diverso, fanno i Modà, ma non è comunque il brano più ispirato della ricchissima produzione targata Kekko.
21.25: I Modà portano se stessi e sono pronti a rilanciarsi anche in Tour con questo pezzo che ricorda sicuramente qualche brano del passato. Un guerriero Kekko che, nonostante i problemi fisici, porta a casa l’esibizione
21.21: Modà – “Non ti dimentico”
I Modà nascono nei primi anni Duemila su iniziativa di Kekko Silvestre. Dopo un primo EP, debuttano nel 2004 con l’album Ti amo veramente, che li porta all’attenzione del pubblico. Il successo cresce con Quello che non ti ho detto (Scusami) nel 2006, ma la svolta arriva nel 2009 con Viva i romantici, trascinato da hit come Sono già solo e La notte, consacrandoli tra le band italiane più amate.
Nel 2011 partecipano a Sanremo con Emma Marrone, classificandosi secondi, e l’anno successivo scalano le classifiche con Come un pittore, in duetto con Jarabe de Palo. Tornano sul palco dell’Ariston nel 2013 con Se si potesse non morire, che anticipa l’album Gioia. Il 2016 segna un trionfo con il doppio concerto a San Siro, ma dopo Testa o croce nel 2019, una pausa e la pandemia rallentano il loro percorso.
Nel 2023 tornano in gara a Sanremo con Lasciami e nel 2025 rientrano nella competizione con un nuovo brano, confermando il loro legame con il pubblico e la musica italiana.
21.18: BRESH 6.5: cresce al terzo ascolto, anche se resta una ballad molto classicona, senza spunti folgoranti. Bresh ha una bella voce e non manca in personalità.
21.16: Accorata l’interpretazione di Bresh di un pezzo che si è già sentito tanto in radio e tanto si sentirà. Al terzo ascolto live si sente la genovesità di Bresh, sarà perchè ieri lo abbiamo sentito cantare De Andrè
21.13: MARCELLA 5: più bella la coreografia che il brano scelto per questo Sanremo, il più sbiadito della sua luminosissima carriera in riviera ligure. Personalità e voce da vendere, anche a 70 anni suonati,
21.12: “La tana del granchio” è una ballata intensa e avvolgente che esplora il mondo interiore di Bresh, segnando il suo debutto a Sanremo 2025. Il brano, ricco di immagini evocative, racconta un viaggio emotivo tra incertezze e sfide, mettendo al centro un protagonista alle prese con momenti decisivi della sua vita.
La “tana del granchio” diventa un simbolo enigmatico, un luogo intimo che ognuno può interpretare in modo personale. Attraverso una scrittura ispirata e sonorità contemporanee, Bresh fonde cantautorato e pop moderno, creando un pezzo che lascia spazio alla riflessione e all’immaginazione.
La tana del granchio
di A. E. Brasi – L. Ghiazzi – L. Di Blasi – G. De Lauri
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Solo Music Publishing/Dibla Music/Ready Player One/Carosello Edizioni Musicali
Nella tana del granchio c’è una canzone
Ho posato i miei vestiti al sole
Ti ho vista piangere dietro alle mie parole
Ma non sapevo cos’altro dire di te
Ora che siamo soli mi puoi pure parlare
Guardati intorno non c’è nessuno
Non far così non mi giudicare
Ho una parola sbagliata per ogni frase
Sono soltanto un uomo e non ci so fare
E anche se tu non lo vuoi sapere
Sappi però che alla fine ti voglio bene
Sono una madre che si sgola
Una testa che gira ancora
Una chitarra che non suona
Una borsa piena di buchi
Se capisci che non ti amo
Sei una sirena che non nuota
Cosa puoi dire
Fammi solo sapere quando vuoi guarire
Dall’espressione hai qualcosa da dire per me
Ma lo sento non mi dai due lire
Un sacchetto di plastica
Tiene i nostri due costumi bagnati
Ce li siamo dimenticati
Nella macchina che è rimasta sotto al sole per tutta l’estate
Ad ottobre li ho ritrovati
Lascio la via per te
Ora che non è più un sì
Camera mia non è una metropoli
Che incubo stare ad aspettare in un monolocale
Sei fuori a carnevale
Sono una madre che si sgola
Una testa che gira ancora
Una chitarra che non suona
Una borsa piena di buchi
Se capisci che non ti amo
Sei una sirena che non nuota
Cosa puoi dire
Fammi solo sapere quando vuoi guarire
Dall’espressione hai qualcosa da dire per me
Ma lo sento non mi dai due lire
Se il mare si è salato
È perché un marinaio ci ha pianto sopra
Se han fatto il calendario
È perché ti vorrei fare santa ora
Senti che forte il vento
Vento che non si posa
Cosa puoi dire
Fammi solo sapere quando vuoi guarire
Dall’espressione hai qualcosa da dire per me
Ma lo sento non mi dai due lire
Ho bisogno solo di riuscire a convincere te
Non solo te
Ho bisogno solo di riuscire a convincere te
Ma lo sento non mi dai due lire
21.12: Bresh – “La tana del granchio”
Andrea Brasi, in arte Bresh, nasce a Genova il 28 luglio 1996 sotto il segno del Leone. Fin da giovane coltiva una grande passione per la musica, avviando la sua carriera nel 2013 con il mixtape Cosa vogliamo fare, che riceve ottimi riscontri.
Dopo le prime esperienze artistiche, collabora con Izi, Tedua e Rkomi nel collettivo Zona4Gang, ma il vero debutto da solista arriva nel 2017 con il singolo Il bar dei miei, molto apprezzato dalla critica. Nel 2020 pubblica il suo primo album in studio, Che io mi aiuti, contenente il brano Parà, e due anni dopo raggiunge un nuovo traguardo con l’album Oro e blu, trainato dal successo del singolo Andrea.
Il 2023 lo consacra definitivamente: il brano Guasto d’amore diventa un coro da stadio, mentre Parafulmini, realizzato con Fabri Fibra ed Ernia, scala le classifiche. Nello stesso anno collabora con i Pinguini Tattici Nucleari per il singolo Nightmares.
Nel 2024, pur non partecipando come concorrente, si esibisce a Sanremo come ospite sulla nave Costa Crociera e lancia Torcida, hit ispirata al Brasile. A fine anno, Carlo Conti lo annuncia tra i big di Sanremo 2025.
21.10: Brano senza troppe velleità, se non far ballare nei live che la guerriera siciliana sosterrà verso l’estate. I capolavori sono altri, come raccordo va benissimo. Spopolerà nei karaoke e in balera
21.08: “Pelle diamante” è un inno alla forza e all’indipendenza femminile. Il brano, dal ritmo deciso e dall’energia travolgente, racconta la determinazione di una donna che affronta la vita senza paura, senza lasciarsi piegare dalle difficoltà. Il titolo richiama un’immagine potente: una pelle dura e resistente, come il diamante, simbolo di tenacia e brillantezza. Con questa canzone, Marcella Bella offre il ritratto di una donna che sa quello che vuole e lotta per ottenerlo, una “mina vagante” che non si lascia condizionare da nessuno. Il pezzo è incluso nella riedizione del suo album Etnea (Diamante Edition) e segna il suo atteso ritorno sul palco di Sanremo dopo 18 anni.
Pelle diamante
di M. Bella – S. Cirenga – M. Rettani –
S. Cirenga – A. Simoncini
Ed. BMG Rights Management (Italy)/
FFN Records GmbH/Starpoint International
Dici che
Come me
Non ne trovi nessuna
Si vabè
Poi però
Lo ripeti ad ognuna
Non ho bisogno di abbracci
Mi fanno strano
Ma fidati,
Lo capisci se ti amo
Forte
Tosta
Indipendente
Pelle come diamante
Non mi fa male niente
Stronza, forse,
Ma sorprendente
Una mina vagante
Sono una combattente
Fammi mille complimenti e stop
Tanto i miei difetti già li so
Forte
Tosta
Indipendente
Non mi tocca niente
Ridi e mi
Chiami miss
E mi provochi in pieno
Però poi
Dici sì
A ogni cosa che chiedo
Mi vedi?
Star quality
Volitiva, niente alibi
La mia più grande fan
Sono io
Forte
Tosta
Indipendente
Pelle come diamante
Non mi fa male niente
Stronza,
Forse,
Ma sorprendente
Una mina vagante
Sono una combattente
Fammi mille complimenti e stop
Tanto i miei difetti già li so
Forte
Tosta
Indipendente
Non mi tocca niente
Se ti sembro solo una
Voglio dimostrarti che
L’altra faccia della luna
Non la vedi eppure c’è
Ti darò il cuore
E se è un errore
Mi rende ancora più
Forte
Tosta
Indipendente
Pelle come diamante
Non mi fa male niente
Stronza,
Forse,
Ma sorprendente
Una mina vagante
Sono una combattente
Fammi mille complimenti e stop
Tanto i miei difetti già li so
Forte
Tosta
Indipendente
Non mi tocca niente
21.07: Marcella Bella – “Pelle diamante”
Giuseppa Marcella Bella nasce a Catania il 18 giugno 1952. Dopo le prime esperienze musicali, debutta alla fine degli anni Sessanta con Un ragazzo nel cuore, scritto da Mogol e Roberto Soffici. Il successo arriva nel 1971 con Hai ragione tu, brano firmato dal fratello Gianni Bella e Italo Janne. La consacrazione definitiva avviene l’anno successivo con Montagne verdi, presentata al Festival di Sanremo 1972. Pur classificandosi settima, la canzone diventa un classico della musica italiana. Nel 1973 esce il suo primo album Tu non hai la più pallida idea dell’amore e trionfa al Festivalbar con Io domani, condividendo la vittoria con Mia Martini. L’anno dopo incide Nessuno mai, uno dei primi esempi di disco music in Italia, successivamente reinterpretato dai Boney M.
Negli anni Ottanta continua a ottenere consensi, partecipando più volte a Sanremo. Nel 1983 pubblica Nell’aria, scritto da Mogol e Gianni Bella, che segna un nuovo successo. Torna al festival con Senza un briciolo di testa nel 1986, raggiungendo il podio, e con Dopo la tempesta nel 1988. Gli anni Novanta segnano un graduale allontanamento dalle scene musicali, mentre cresce la sua presenza televisiva. Nel 2005 torna a Sanremo con Uomo bastardo, classificandosi seconda nella categoria Classic, e due anni dopo presenta Forever per sempre in coppia con Gianni Bella. Nel 2017 pubblica l’album Metà amore metà dolore, prodotto da Mario Biondi. Dopo l’esperienza come giurata nel programma Star in the Star nel 2021, nel 2023 lancia il singolo Tacchi a spillo, seguito dall’album Etnea. Nel 2024 tenta la strada dell’Eurovision con Chi siamo davvero a Una voce per San Marino, senza riuscire a vincere. Nel 2025 torna al Festival di Sanremo, scelta dal direttore artistico Carlo Conti.
21.06: WILLIE PEYOTE 7.5: funky frizzante che va giù come un bollicine. Pezzo ben costruito anche musicalmente, per nulla facile da cantare, che lui doma magistralmente.
21.06: Completo nero per Alessia Marcuzzi
21.05: Alessia Marcuzzi nasce a Roma l’11 novembre 1972, sotto il segno dello Scorpione. Estroversa e sempre pronta a mettersi in gioco, inizia la sua carriera televisiva nel programma Attenti al dettaglio su Telemontecarlo. La sua popolarità cresce velocemente e nel 1994 debutta in Rai come valletta nel programma Il grande gioco dell’oca al fianco di Gigi Sabani. Contemporaneamente, fa il suo debutto al cinema con un cameo nel film Chicken Park di Jerry Calà. Nel 1995 approda a Mediaset, dove conduce Colpo di fulmine su Italia 1, e diventa uno dei volti più amati del pubblico giovane. Dal 1996 al 2002, è la conduttrice del Festivalbar, al fianco di Amadeus, Corona, Daniele Bossari e Natasha Stefanenko. La sua carriera si arricchisce con apparizioni al cinema in Il mio West di Giovanni Veronesi e Tutti gli uomini del deficiente della Gialappa’s Band, e nella fiction Tequila & Bonetti. Nel 2001, diventa una delle conduttrici più iconiche de Le Iene Show. Nel 2006, succede a Barbara D’Urso nella conduzione del Grande Fratello, consolidandosi come regina dei reality show. Tra il 2015 e il 2019, guida anche L’isola dei famosi e Temptation Island. Dopo ventisei anni in Mediaset, lascia il canale nel 2021. Nel 2022, Alessia ritorna in Rai con Boomerissima, e nel 2023-2024 affianca Fiorello in Viva Rai2! Viva Sanremo! su Rai 1. Nel 2025, è scelta da Carlo Conti come conduttrice della finale del Festival di Sanremo.
21.03: MICHIELIN 5.5: un brano che assomiglia a lei, non morde. Dopo tre ascolti piace più che all’esordio, ma non spicca il volo, resta un pezzo molto scolastico.
21.02: Pezzo complicato, da cantare e da suonare. Willie Peyote ha fatto un salto ulteriore nella sua carriera. Il soul, R&B, funky italiano ha bisogno di più Willie Peyote. Applausi
21.01: La canzone “Grazie ma no grazie” di Willie Peyote si presenta come una riflessione ironica e politica sulla società odierna. Con un titolo che suona come una risposta a chi emette giudizi o esprime opinioni non richieste, il brano si ispira al monologo di Cyrano de Bergerac e affronta con umorismo le situazioni che ci mettono in difficoltà. Pur mantenendo un tono leggero, la canzone esplora tematiche più profonde, come l’immobilismo delle persone che restano ancorate alle proprie convinzioni senza apertura al dialogo. Willie Peyote sfrutta il palco di Sanremo per sottolineare l’importanza della comunicazione e della comprensione reciproca, invitando a superare le divisioni e a ridere delle contraddizioni del nostro tempo.
Grazie ma no grazie
di G. Bruno – A. Vella – D. Bestonzo – L. Romeo
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Turet/Gorilla
Ma che storia triste, avevo aspettative basse
E sai già come finisce visto da dove si parte
Tu vorresti che la gente ti capisse, la ami come se lei ricambiasse
E c’hai provato anche più volte dei Jalisse ma l’insistenza non è mai così di classe
Certi discorsi vanno presi con le pinze oppure provocano risate grasse
E te la aspetti ma ogni volta ti stupisce, guarda le loro facce come se non bastasse
Grazie ma no grazie
Tanto fanno finta ma lo sanno
Più è profondo e meno paga, quasi sempre meglio stare in superficie: Salvagente
Le risposte che ti danno sembran fatte con lo stampo
Quindi metterò le mani avanti, due passi indietro ogni passo avanti
Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze
Grazie ma no grazie
Questa gente non fa un cazzo li mantengo tutti io con le mie tasse
Grazie ma no grazie
Dovresti dare meno ascolto ai sentimenti che non sono mai dei buoni investimenti
Dovremmo organizzare una rimpatriata tipo una cena di classe
Grazie ma no grazie
Grazie ma no o o o
Davvero grazie ma
C’è chi non sa più come scrivere, non sa come parlare
Non sa a quali parole deve mettere ad esempio l’asterisco al plurale
C’è chi non sa più come ridere, non sa come scherzare
E vuole la tradizione se la confusione qua è generale
“Eh oggi va così chissà domani”
Domani domani do-do-domani magari riesco a capire gli esseri umani
Chi bacia sulla bocca i propri figli e c’è chi bacia sulla bocca i propri cani
E quanto va di moda il vittimismo di chi attacca ma dice che si difende
C’è chi dice non si può più dire niente, poi invece parla sempre, almeno sii coerente
Almeno per stavolta che c’è chi ancora ti da corda
E c’è chi ha perso la memoria e vorrebbe che tornasse come se non bastasse
Grazie ma no grazie
Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze
Grazie ma no grazie
Questa gente non fa un cazzo li mantengo tutti io con le mie tasse
Grazie ma no grazie
Dovresti dare meno ascolto ai sentimenti che non sono mai dei buoni investimenti
Dovremmo organizzare una rimpatriata tipo una cena di classe
Grazie ma no grazie
Grazie ma no o o o
Davvero, grazie ma no
Storia triste, aspettative basse
C’è chi sparisce finché si calmano le acque (ma che storia triste)
C’è chi annuisce tra le frasi fatte vince chi stupisce sempre a mani basse
Grazie ma no grazie
Grazie ma no o o o
Davvero, grazie ma no grazie
21.01: Willie Peyote – “Grazie ma no grazie”
Willie Peyote, nome d’arte di Guglielmo Bruno, nasce a Torino il 28 agosto 1985. Figlio di un musicista, si avvicina alla musica fin da giovane, esplorando inizialmente rock e punk prima di entrare nel mondo del rap nel 2004. Il suo primo album solista, Il manuale del giovane nichilista, esce nel 2011, ma è con il secondo lavoro, Non è il mio genere, il genere umano (2013), che inizia a farsi notare per il suo stile originale e innovativo, lontano dalle sonorità tradizionali dell’hip hop. Nel 2015, con Educazione Sabauda, raggiunge il successo, soprattutto grazie al brano Io non sono razzista ma…, che gli consente di ottenere una maggiore visibilità. Il disco Sindrome di Tôret (2017) segna una maturazione artistica, con l’artista che fonde il rock e il rap in un sound unico. La sua partecipazione a Sanremo con Mai dire mai (la locura), incentrata sulla critica all’industria musicale e alla società, gli fa guadagnare il Premio della Critica.
Dopo Sanremo, pubblica Pornostalgia (2020), collaborando con Michela Giraud, e nel 2023 esce con i singoli Picasso e Frecciarossa. Nel 2024 presenta Sulla riva del fiume, anticipato dal singolo Giorgia nel paese delle meraviglie. Nel 2025 torna a Sanremo, preparando quello che dovrebbe essere il terzo capitolo della trilogia sabauda.
20.59: Alessandro Cattelan nasce a Tortona, in provincia di Alessandria, l’11 maggio 1980, sotto il segno del Toro. La sua passione per la musica lo porta a esordire in televisione nel 2001 sul canale musicale Viva, conducendo il programma Viv.it, che successivamente diventa Play It dopo la trasformazione del canale in All Music. Nel 2004, Cattelan passa a MTV Italia, dove guida prima Most Wanted e poi Viva Las Vegas con Giorgia Surina. L’anno successivo, assume la conduzione di Total Request Live, la versione italiana del celebre format musicale. Nel 2006 debutta come cantante nel progetto 0131, accanto a Gianluca Quagliano, ma la sua carriera continua a svilupparsi principalmente nel mondo della televisione. Dopo diverse esperienze su MTV, nel 2011 approda a Sky Italia, dove inizia a lavorare con Sky Sport e poi assume il ruolo di conduttore di X Factor, diventando il volto del talent show musicale. Nel 2020, dopo dieci anni, decide di lasciare la conduzione del programma. Nel 2022, Cattelan ha l’onore di condurre l’Eurovision Song Contest a Torino insieme a Laura Pausini e Mika. Negli ultimi anni, è diventato uno dei conduttori di punta di Rai, con il talk show Stasera c’è Cattelan, confermato anche per la stagione successiva. Nel 2024, guida Da vicino nessuno è normale e Sanremo Giovani. Nel 2025, Cattelan sarà al timone del Dopofestival e della serata finale del Festival di Sanremo.
20.58: La Michielin saluta la mamma che è all’Ariston
20.56: Si parte con un pezzo che ricorda arie anni ’70, in particolare The Winner takes it all degli Abba. La Michielin è un porto sicuro per i suoi fans che sanno sempre cosa trovano
20.55: “Fango in Paradiso” segna un momento di profonda evoluzione per Francesca Michielin, che si presenta al pubblico con un brano che esplora il dolore e la fragilità emotiva legati alla fine di una relazione. La canzone è un viaggio intimo e personale, in cui l’artista condivide la propria vulnerabilità, accogliendo l’imperfezione e il lato più umano della sua persona. Lontana dall’immagine di perfezione, Michielin si svela autentica, cercando una connessione emotiva con il suo pubblico. Il brano nasce da un’esperienza personale, un’elaborazione del dolore che segue una rottura. Con parole che parlano di lacrime, speranze infrante e addii, il testo di “Fango in Paradiso” è privo di idealizzazioni, mettendo in luce la cruda realtà delle emozioni vissute. Una riflessione sulla difficoltà di accettare la fine e sul processo doloroso ma necessario di rinascita.
Fango in Paradiso
di F. Michielin – A. Raina – D.Simonetta
Ed. Eclectic Music Publishing/Copyright Control
Dopo centomila lacrime
Le grondaie cadono
Non so se vorrei rifarlo da capo
Quasi speravo tu mi avessi tradito
Ti avrei scritto tutto in un messaggio
Ma non sapevo se ero in grado
Mi hai fatta piangere fuori dallo stadio
Ma avrei voluto fosse tutt’altro
E va bene
E va bene
E va bene così
Non mi aspetto niente di sensato
Come quei cartelli gialli per terra con su scritto
“Attenzione! Il pavimento è bagnato”
Come se
Cambiasse ancora qualcosa così
Ci vorrebbe un’altra vita in un film
E quanto amore sprecherò
Quanti vetri rotti
Che sono plastica
Per i tuoi stupidi occhi
Se non piangi mai
Programmare un addio chiusi in macchina
Era tutta teoria ma non pratica
Mi dispiace però
A volte capita
Di volersi sempre
O mai più
Non c’è più il soffitto
Chissà con chi farai un figlio
Se poi cambierai indirizzo
Se c’è fango in paradiso
Quante volte mi avrai fatto il cinema
Dentro a quel supermercato
Non so se l’avevi considerato
Che uno dei due sarebbe stato da schifo
Ma va bene
Va bene
Più o meno così
Non mi aspetto niente di sensato
Da chi l’edera la compra già finta e poi in estate la tiene su un balcone in un vaso
Come se
Cambiasse ancora qualcosa così
Ci vorrebbe un’altra vita
E quanto amore sprecherò
Quanti vetri rotti
Che sono plastica
Per i tuoi stupidi occhi
Se non piangi mai
Programmare un addio chiusi in macchina
Era tutta teoria ma non pratica
Mi dispiace però
A volte capita
Di volersi sempre
O mai più
Non c’è più il soffitto
Chissà con chi farai un figlio
Se poi cambierai indirizzo
Se c’è fango in paradiso
Ma non lo so
Programmare un addio chiusi in macchina
Quasi zero poesia, solo pratica
Mi dispiace però
A volte capita
Di amarsi sempre
O mai più
Non c’è più il soffitto
Chissà se ti vedrò in giro
Se avrai perso, se avrò vinto
Se c’è fango in Paradiso
20.54: Francesca Michielin – “Fango in Paradiso”
Francesca Michielin, giovane prodigio della musica italiana, conquista il pubblico a soli sedici anni vincendo la quinta edizione di X Factor, dove si presenta con un tocco rock interpretando “Whole Lotta Love” dei Led Zeppelin. La vittoria, tuttavia, porta con sé anche una serie di difficoltà, tra cui un periodo turbolento durante il quale cambia tre licei e vive un forte stress emotivo, tanto da lasciare un compito in bianco mentre il suo pensiero è rivolto alla musica. Nel corso della sua carriera, Francesca raggiunge numerosi traguardi, tra cui la partecipazione alla colonna sonora del film Amazing Spider-Man 2 (2014). Un’altra grande gioia arriva nel 2016, quando, in occasione del Festival di Sanremo, ha la possibilità di scattare un selfie con il suo idolo, Justin Timberlake. Nel 2016, inoltre, crea un sito internet per condividere emozioni e sensazioni con i suoi fan.
Nonostante le critiche per la sua provenienza da X Factor, Francesca risponde sul palco del suo tour Nice to Meet You, sorprendendo tutti con la sua abilità nel suonare sei strumenti. Nel 2022 torna a X Factor, stavolta come conduttrice, ruolo che ha ricoperto con grande successo anche nel 2023. Nel 2016, partecipa per la prima volta a Sanremo con il brano Nessun grado di separazione, arrivando seconda, ma guadagnandosi un posto all’Eurovision. Nel 2021, ritorna sul palco dell’Ariston con Fedez per il brano Chiamami per nome, sfiorando la vittoria. Dopo una breve interruzione del tour a causa di problemi di salute, Francesca torna in piena forma e continua a dedicarsi alla musica e alla conduzione, con un ritorno al Festival di Sanremo nel 2025.
20.46: Sul palco la sigla di Sanremo Tutta l’Italia
Gabry Ponte, all’anagrafe Gabriele Ponte, nasce a Torino il 20 aprile 1973. La sua carriera da DJ inizia nel 1993 con la BlissCo., tra remix e serate in locali e parchi acquatici. Sul finire degli anni ’90, la collaborazione con Maurizio Lobina e Jeffrey Jey porta alla nascita degli Eiffel 65, gruppo che nel 1999 raggiunge il successo mondiale con Blue (Da Ba Dee), brano che domina le classifiche in oltre 24 Paesi e vale alla band una nomination ai Grammy come Miglior artista dance dell’anno. Nel 2002, Gabry Ponte intraprende la carriera solista con il remix di Geordie, portato al successo da Fabrizio De André, e pubblica il suo primo album eponimo. Parallelamente, prosegue l’attività con gli Eiffel 65, partecipando a Sanremo 2003 con Quelli che non hanno età. L’anno successivo esce Dottor Jekyll & Mister DJ, che include il singolo Figli di Pitagora in collaborazione con Little Tony. Negli anni Duemila, Ponte diventa un’icona della musica dance, lavorando con artisti come Jovanotti, Pitbull, Shaggy e Marracash. Tra i suoi successi recenti spiccano Che ne sanno i 2000 (2016) con Danti e Il calabrone (2019) con Edoardo Bennato e Thomas Bocchimpani. Oggi continua a esibirsi in tutto il mondo, mantenendo viva la sua presenza nel panorama musicale e televisivo.
20.44: Inizia la serata finale del Festival
20.39: Ogni sera Conti viene affiancato da artisti che co-presenteranno il Festival assieme a lui. Questa sera sul palco dell’Ariston ci saranno Alessandro Cattelan, Alessia Marcuzzi. Tra gli ospiti, Gabry Ponte, Vanessa Scalera ed Edoardo Bove. Antonello Venditti riceverà un premio alla carriera.
20.36: A condurre il Festival è nuovamente Carlo Conti che è uno dei pochi presentatori che ha condotto Sanremo in più occasioni ed anche in periodi differenti. Lo ha presentato dal 2015 al 2017 e lo farà anche quest’anno per la quarta volta in carriera.
20.34: Nella serata finale, tutte le 29 canzoni sono nuovamente eseguite e votate dalle tre giurie. Al termine delle esibizioni, verranno annunciate le prime cinque posizioni, senza ordine. Si procederà poi con una nuova votazione tra questi cinque finalisti da parte delle tre giurie, i cui voti si sommeranno a quelli precedenti. Alla fine, verranno proclamati il brano vincitore del Festival e le canzoni classificatesi al secondo, terzo, quarto e quinto posto. Rai e il Direttore Artistico si riservano la possibilità, nella quarta e quinta serata, di decidere se rendere note le classifiche generali di tutte le 29 canzoni o divulgarle solo in parte.
20.31: Siamo alla conclusione di questa edizione del Festival e oggi si assegnano i premi più ambiti. Il sistema di votazione della competizione prevede tre giurie: il Televoto, la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e, come novità, la Giuria delle Radio. Nella prima serata sono state fatte ascoltare tutte le canzoni e il voto è stato dato dalla giuria della Sala Stampa. Nella seconda e terza serata, le canzoni sono state divise a metà (15 nella prima serata, 14 nella seconda) e votate dal pubblico tramite il Televoto e dalla Giuria delle Radio. Anche in questa occasione, come nelle prime due giornate, sono state comunicate le prime cinque posizioni, senza un ordine preciso. La quarta serata, dedicata alle Cover, non inciderà sul risultato finale della gara.
20.28: OA Sport segue minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche, magari anche qualche plagio, e nel giudicare gli outfit dei partecipanti. Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità e aggiungeremo sempre qui LIVE LE PAGELLE CANTANTE PER CANTANTE, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2025 al termine di questa attesa serata.
20.25: Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della quinta e ultima serata della 75ma edizione del Festival di Sanremo 2025.
Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della quinta e ultima serata della 75ma edizione del Festival di Sanremo 2025. OA Sport segue minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche, magari anche qualche plagio, e nel giudicare gli outfit dei partecipanti. Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità e aggiungeremo sempre qui LIVE LE PAGELLE CANTANTE PER CANTANTE, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2025 al termine di questa attesa serata.
Siamo alla conclusione di questa edizione del Festival e oggi si assegnano i premi più ambiti. Il sistema di votazione della competizione prevede tre giurie: il Televoto, la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e, come novità, la Giuria delle Radio. Nella prima serata sono state fatte ascoltare tutte le canzoni e il voto è stato dato dalla giuria della Sala Stampa. Nella seconda e terza serata, le canzoni sono state divise a metà (15 nella prima serata, 14 nella seconda) e votate dal pubblico tramite il Televoto e dalla Giuria delle Radio. Anche in questa occasione, come nelle prime due giornate, sono state comunicate le prime cinque posizioni, senza un ordine preciso. La quarta serata, dedicata alle Cover, non inciderà sul risultato finale della gara.
Nella serata finale, tutte le 29 canzoni sono nuovamente eseguite e votate dalle tre giurie. Al termine delle esibizioni, verranno annunciate le prime cinque posizioni, senza ordine. Si procederà poi con una nuova votazione tra questi cinque finalisti da parte delle tre giurie, i cui voti si sommeranno a quelli precedenti. Alla fine, verranno proclamati il brano vincitore del Festival e le canzoni classificatesi al secondo, terzo, quarto e quinto posto. Rai e il Direttore Artistico si riservano la possibilità, nella quarta e quinta serata, di decidere se rendere note le classifiche generali di tutte le 29 canzoni o divulgarle solo in parte.
A condurre il Festival è nuovamente Carlo Conti che è uno dei pochi presentatori che ha condotto Sanremo in più occasioni ed anche in periodi differenti. Lo ha presentato dal 2015 al 2017 e lo farà anche quest’anno per la quarta volta in carriera. Ogni sera Conti viene affiancato da artisti che co-presenteranno il Festival assieme a lui. Questa sera sul palco dell’Ariston ci saranno Alessandro Cattelan, Alessia Marcuzzi. Tra gli ospiti, Gabry Ponte, Vanessa Scalera ed Edoardo Bove. Antonello Venditti riceverà un premio alla carriera.
Di seguito i nomi dei partecipanti e l’elenco dei titoli delle canzoni in gara al Festival di Sanremo.
Achille Lauro – “Incoscienti giovani”
Bresh – “La tana del granchio”
Brunori Sas – “L’albero delle noci”
Clara – “Febbre”
Coma_Cose – “Cuoricini”
Elodie – “Dimenticarsi alle 7”
Fedez – “Battito”
Francesca Michielin – “Fango in Paradiso”
Francesco Gabbani – “Viva la vita”
Gaia – “Chiamo io chiami tu”
Giorgia – “La cura per me”
Irama – “Lentamente”
Joan Thiele – “Eco”
Lucio Corsi – “Volevo essere un duro”
Marcella Bella – “Pelle diamante”
Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”
Modà – “Non ti dimentico”
Noemi – “Se t’innamori muori”
Olly – “Balorda nostalgia”
Rkomi – “Il ritmo delle cose”
Rocco Hunt – “Mille vote ancora”
Rose Villain – “Fuorilegge”
Sarah Toscano – “Amarcord”
Serena Brancale – “Anema e core”
Shablo feat. Guè, Joshua & Tormento – “La mia parola”
Simone Cristicchi – “Quando sarai piccola”
The Kolors – “Tu con chi fai l’amore”
Tony Effe – “Damme ‘na mano”
Willie Peyote – “Grazie ma no grazie”
OA Sport vi propone la DIRETTA LIVE della quinta e ultima serata della 75ma edizione del Festival di Sanremo 2025: cronaca in tempo reale ed aggiornamenti costanti per non perdervi nulla dello spettacolo del Teatro Ariston. Appuntamento alle 20.40 circa. Buon divertimento!