L’Inter espugna Torino e si riavvicina al Napoli, bloccato in casa dal Genoa: la corsa allo scudetto si fa sempre più rovente

Il pareggio del Napoli in casa e la vittoria dell'Inter a Torino riapre la corsa allo scudetto. Conte ha solo un punto di vantaggio su Inzaghi e mancano due partite alla fine. Stasera Atalanta-Roma infiamma la lotta per un posto in Champions L'articolo L’Inter espugna Torino e si riavvicina al Napoli, bloccato in casa dal Genoa: la corsa allo scudetto si fa sempre più rovente proviene da FIRSTonline.

Mag 12, 2025 - 06:56
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L’Inter espugna Torino e si riavvicina al Napoli, bloccato in casa dal Genoa: la corsa allo scudetto si fa sempre più rovente
Antonio Conte
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Campionato riaperto! Il pareggio tra Napoli e Genoa (2-2), unito alla vittoria dell’Inter sul Torino (0-2), rimette in gioco lo scudetto, stavolta sul serio. Perché se è vero che gli azzurri restano in testa con un punto di vantaggio, lo è anche che ora il margine d’errore è pressoché azzerato: le prossime due giornate saranno davvero al cardiopalma, tanto più che Conte dovrà vedersela con Parma e Cagliari, al momento non ancora salve. Importante, in questo senso, sarà la sfida tra Venezia e Fiorentina di oggi (ore 18.30), anche se il clou arriverà stasera con Atalanta-Roma (20.45), secondo spareggio Champions del weekend dopo quello di sabato tra Lazio e Juventus. La Dea potrebbe chiudere il discorso matematicamente, mentre giallorossi hanno la chance di salire al quarto posto in solitaria: entrambe, insomma, devono vincere, il che rende questo Monday Night più intrigante che mai.

Napoli – Genoa 2-2: Vasquez gela Conte, gli azzurri perdono due punti di vantaggio sull’Inter

Il Napoli inciampa sul più bello. La squadra di Conte viene beffata dal Genoa dell’ex interista Vieira e perde buona parte del vantaggio acquisito nelle scorse settimane, riaprendo, di fatto, la corsa al titolo. Gli azzurri restano primi in classifica, ma ora non possono più permettersi passi falsi: il solo punto in più dell’Inter, infatti, non consentirà errori nelle prossime sfide con Parma e Cagliari, peraltro risucchiate nella corsa salvezza dai risultati del weekend. A cinque minuti dal fischio finale, nella bolgia di un Maradona pronto alla festa, il Genoa ha rovinato i piani strappando un clamoroso 2-2. E dire che l’inizio aveva fatto sognare tutt’altra storia.

Il Napoli è partito forte, a ritmi altissimi, come un pugile che vuole chiudere l’incontro al primo round. Politano ha sfiorato subito il gol con il suo classico tiro a giro, McTominay ci ha provato con una rovesciata spettacolare appena alta. Poi, al 15’, l’affondo giusto: lo scozzese ha pescato in profondità Lukaku, che ha fulminato Siegrist con un diagonale preciso. Il portiere rossoblù, schierato al posto di Leali, ha detto di no a Raspadori negando il raddoppio, e il Genoa, piano piano, ha iniziato a respirare. Senza pressioni di classifica, ha mostrato coraggio e qualità, approfittando di un Napoli in calo. Prima qualche mischia pericolosa sul secondo palo, poi la traversa di Vasquez e infine il pari: Ahanor si è inserito sul secondo palo su un cross di Messias e, complice la sfortunata deviazione di Meret sul palo, la palla è finita in rete.

Nella ripresa, il Napoli ha alzato i giri, spinto da un Raspadori sempre più nel vivo del gioco. Lukaku ha scaldato i guantoni di Siegrist dopo due minuti, poi Vasquez ha salvato il Genoa con un intervento miracoloso su Anguissa. Ma il 2-1 è comunque arrivato al 64’, quando McTominay ha servito Raspadori per il sinistro vincente che ha fatto esplodere lo stadio. Sembrava fatta, ma il calcio, si sa, sa essere beffardo. A pochi minuti dalla fine, Martin ha pennellato un cross perfetto e Vasquez, di testa, ha beffato tutti firmando il 2-2. Una rete pesante, la prima subita dagli azzurri dopo quattro clean sheet consecutivi. Nel finale Billing ha sfiorato il 3-2 con un colpo di testa nei minuti di recupero, ma la palla è uscita di un soffio, certificando un pareggio che lascia l’amaro in bocca e, soprattutto, ridà fiato alle speranze dell’Inter.

Conte: “Ci siamo giocati un bonus, ora dobbiamo vincere le prossime due partite”

“È inevitabile che ci sia amarezza, non meritavamo di pareggiare e perdere punti così – ha sospirato Conte -. Bisogna sapere che ci siamo giocati il bonus, dei sette punti che ci servivano ne abbiamo presi uno e ora dobbiamo vincere le prossime due se vogliamo ambire a vincere lo scudetto. Il Genoa ha fatto due tiri in porta e ha segnato due reti, capitano anche queste partite. Quando subisci gol puoi sempre fare meglio, dispiace perché dovevamo vincere per quello che abbiamo prodotto. Detto ciò, gli ultimi due step rappresentano un traguardo non preventivabile all’inizio, raggiungerlo sarebbe incredibile e lo meriterebbe anche questa gente che ci ha sempre seguito con passione. Stiamo comunque andando oltre, quindi va sempre detto grazie a questi ragazzi”.

Torino – Inter 0-2: Inzaghi accorcia sul Napoli grazie a Zalewski e Asllani

L’Inter torna a crederci. Il successo di Torino, unito al pari tra Napoli e Genoa, ridà vigore alle ambizioni scudetto di Inzaghi, pronto a giocarsi le sue carte fino alla fine. Il regalo più grosso è arrivato dal Maradona, ma una bella fetta di merito va proprio ai nerazzurri, capaci di espugnare l’Olimpico nonostante il turnover massiccio, che non ha però dissolto la solita identità.

L’Inter, anzi, ha mostrato subito i muscoli in attacco, sbloccando il match al 14’: Bastoni ha pescato perfettamente Zalewski sulla sinistra, il polacco ha mandato fuori tempo Gineitis con un colpo di tacco elegante, si è accentrato e ha lasciato partire un destro secco che ha fulminato Milinkovic-Savic: 0-1 e Inter in controllo. Il Toro ha cercato subito la reazione, spingendo con grinta e sfruttando il pressing di Adams, che ha messo in difficoltà Martinez. Al 26’ l’Inter è andata vicinissima al raddoppio con una ripartenza firmata Bisseck, chiusa da un sinistro di Darmian che Masina ha deviato in corner, rischiando l’autogol. Lo stesso Masina, al 37’, ha sfiorato il pareggio su corner di Biraghi, con un colpo di testa che ha fatto tremare la difesa ospite. La pioggia, battente e insistente, ha quasi costretto La Penna a sospendere la gara prima dell’intervallo. Ma i granata non si sono fermati: in pieno recupero, Adams ha staccato di testa su cross perfetto e Martinez ha compiuto un miracolo, salvando l’Inter con un riflesso da fuoriclasse.

Nonostante le difficoltà, i nerazzurri sono andati al riposo avanti di un gol. Dopo l’ispezione del campo, La Penna ha dato il via libera alla ripresa. Inzaghi ha subito cambiato due pezzi: dentro Dimarco e Dumfries, fuori gli ammoniti Bisseck e Carlos Augusto. L’Inter ha cominciato forte, andando vicina al bis con una rovesciata di Taremi (vanificata dal fuorigioco), ma è stato proprio l’iraniano a guadagnarsi il rigore pochi istanti dopo, steso da Milinkovic-Savic in uscita. Dal dischetto, Asllani al 49’ ha spiazzato il portiere e ha firmato lo 0-2. Il Torino ha provato a rialzarsi, ma ha rischiato grosso al 69’ su un contropiede velocissimo condotto da Dumfries: Correa e poi Calhanoglu, appena entrato, hanno trovato sulla loro strada un super Milinkovic-Savic. Il portiere granata ha tenuto a galla i suoi anche al 79’, con un anticipo decisivo su Vlasic, lanciato a rete dopo una giocata geniale di Perciun.

Nel finale l’Inter ha spinto ancora e all’85’ Correa, di testa, ha cercato il terzo gol, trovando ancora una volta il portiere serbo pronto alla risposta. Nel recupero Masina ha accorciato con una rovesciata da urlo, ma La Penna ha annullato tutto per un fallo su Asllani. Niente da fare per il Toro: i nerazzurri hanno portato a casa una vittoria netta e meritata, mandando un chiaro messaggio al Napoli nella corsa scudetto.

Inzaghi: “Siamo stati seri e intensi, ma lo scudetto non dipende più da noi”

Lo scudetto? Non è più nelle nostre mani, noi possiamo solo fare delle partite serie e organizzate – ha sottolineato Inzaghi -. Serviva un’Inter tosta, determinata, e così è stata contro un avversario difficile come il Torino. Ora darò qualche giorno di riposo ai ragazzi che ne hanno bisogno dopo questo tour de force importantissimo. Per quanto riguarda gli assenti Frattesi, Mkhitaryan, Lautaro e Pavard, non penso di poterli recuperare neanche per la prossima partita, poi vedremo per l’ultima a Como. Noi dobbiamo solo pensare a fare due ottime gare, lavorando con allegria e serenità. Inter-Barcellona? Me la sono rivista la sera quando sono tornato a casa, siamo stati molto bravi contro un avversario di assoluto valore. Chi è entrato ci ha dato una grande mano, dimostrando che siamo un ottimo gruppo e che solo così si può arrivare in finale di Champions. Forse non saremo i più forti, non abbiamo il budget dei Bayern Monaco, dei Psg, dei Barcellona, ma sappiamo che con il cuore e l’organizzazione possiamo giocarcela con tutti“.

Atalanta – Roma (ore 20.45, Dazn)

Per l’Atalanta è un vero e proprio match point: terza in classifica con 5 punti di vantaggio su Roma, Lazio e Juventus, la Dea può staccare oggi il biglietto per la prossima Champions League. Ma occhio ai giallorossi, che hanno ormai preso gusto a stupire e vogliono continuare a far sognare i tifosi con un’impresa che, solo sei mesi fa, sembrava pura utopia. L’Atalanta arriva al big match dopo il roboante 4-0 rifilato al Monza, un successo che ha rafforzato la sua posizione Champions e le ha restituito slancio dopo qualche passaggio a vuoto. L’obiettivo sembra ormai a portata di mano, ma guai a darlo per scontato: la Dea, da anni stabilmente tra le grandi d’Italia e reduce da successi anche in Europa, sa bene che ogni traguardo va conquistato sul campo. Un’altra qualificazione renderebbe ancora più saldo il suo status di certezza assoluta del nostro campionato. Di tutt’altro sapore sarebbe l’impresa della Roma. La squadra di Ranieri, attualmente a meno 1 da Juventus e Lazio, ha compiuto una vera e propria metamorfosi: da battagliare per la salvezza al sogno Champions, un capolavoro che solo qualche mese fa avrebbe fatto sorridere i più scettici. E invece eccoli qui, imbattuti da un intero girone, capaci di colpi pesantissimi come l’1-0 a San Siro contro l’Inter, e trascinati da protagonisti assoluti: Ranieri in panchina, Svilar tra i pali, Dovbyk e Soulé davanti, senza dimenticare il calore dell’Olimpico. La Roma ha tutte le carte in regola per provarci fino alla fine. Vincere a Bergamo significherebbe non solo blindare il quarto posto, ma anche portarsi a -2 dalla stessa Atalanta. Il calendario non è una passeggiata (Milan in casa e Torino fuori nelle ultime due), ma questa Roma ha dimostrato di non mollare mai. E allora, perché smettere di sognare proprio adesso? La Dea, intanto, sa che la sua bestia nera è… casa sua: nel 2025 ha vinto solo una volta davanti ai propri tifosi. E dopo la Roma, chiuderà il campionato con Parma in casa e Genoa fuori. Sulla carta tutto appare già scritto, ma in Serie A, si sa, nulla è scontato fino all’ultimo fischio.

Ranieri: “Ci giochiamo qualcosa di importante, non pensavamo di arrivare fino a qui”

È stato un anno particolarissimo, si è iniziato male e si è andati peggio, poi c’è stata una grande reazione da parte dei giocatori, con un grande aiuto da parte dei nostri tifosi e dobbiamo proseguire così – il pensiero di Ranieri -. Ora ci giochiamo qualcosa di importante che non pensavamo di poter raggiungere, sarà difficile e lo sappiamo. Il successo straordinario è aver ridato entusiasmo e speranza al popolo giallorosso. Ora avremo tre partite proibitive, affrontiamole un passo alla volta, ma qualora non raggiungessimo la Champions la gente non deve rimanerci male. Noi daremo il massimo. L’Atalanta è un rullo compressore, è una bellissima squadra e lo dissi già l’anno scorso, quando fu l’orgoglio dell’Italia. Dateci tempo e faremo una buonissima Roma, i programmi sono questi. Friedkin vuole portare la Roma a stare stabilmente in Champions League”.

Atalanta – Roma, le probabili formazioni

Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi; Kossounou, Djimsiti, De Roon; Bellanova, Ederson, Pasalic, Zappacosta; Brescianini; De Ketelaere, Retegui
In panchina: Rui Patricio, Rossi, Toloi, Posch, Ruggeri, Palestra, Sulemana, Samardzic, Pasalic, Maldini
Allenatore: Gasperini
Indisponibili: Scalvini, Scamacca, Kolasinac, Cuadrado, Lookman
Squalificati: Hien

Roma (3-4-2-1): Svilar; Celik, Mancini, Ndicka; Soulé, Cristante, Koné, Pisilli, Angelino; Shomurodov, Dovbyk
In panchina: Gollini, De Marzi, Hummels, Rensch, Abdulhamid, Salah-Eddine, Nelsson, Gourna-Douath, Paredes, Saelemaekers, Baldanzi, El Shaarawy§
Allenatore: Ranieri
Indisponibili: Dybala, Pellegrini, Sangaré
Squalificati: Nessuno