L’impatto dei dazi sui magnifici sette

La concentrazione del rischio, l’impatto dei dazi e la pressione sulle catene globali ridefiniscono il ruolo dei Magnifici Sette, mentre solo alcuni riescono a mantenere performance solide. L'articolo L’impatto dei dazi sui magnifici sette proviene da FundsPeople Italia.

Mag 16, 2025 - 13:46
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L’impatto dei dazi sui magnifici sette

Negli ultimi anni, i Magnifici Sette hanno rivestito un ruolo centrale nell’economia globale, plasmando i mercati finanziari. Tuttavia, con l’intensificarsi delle tensioni commerciali e l’imposizione di dazi, l’impatto di questi fattori sulle strategie di investimento e sulle performance delle grandi aziende americane sta diventando sempre più evidente.

L’ascesa delle Sette ha creato un contesto di mercato estremamente concentrato, dove una percentuale elevata del rischio e delle performance è legata a pochi titoli. Secondo Peter Stournaras, co-head of Global Equity Portfolio Management di T. Rowe Price, questa concentrazione ha reso la costruzione di portafogli molto più complessa. Dal 2019 al 2024, non possedere i principali cinque titoli del Russell 1000 ha comportato una penalizzazione annuale di oltre 500 punti base, una distanza difficile da colmare. In un contesto come questo, i Magnifici sette rappresentano quasi un settore a sé stante, un tema che distorce le dinamiche tradizionali dei mercati. “Dal punto di vista del budget di rischio, il nostro approccio, in particolare, considera le società Mag 7 come un gruppo distinto, un tema o un settore separato, in modo simile a come potremmo classificare temi come l'intelligenza artificiale o il bitcoin. Ciò contribuisce a evitare di assumere posizioni eccessive in un unico tema”, spiega.

Il “fattore” dazi

I dazi, introdotti come parte della politica commerciale degli Stati Uniti, sono un ulteriore fattore di incertezza per i Magnifici sette. Robert Almeida di MFS IM sottolinea come la crescente imposizione di dazi rischi di ridurre la liquidità a livello globale, limitando così la capacità di crescita di molte aziende, specialmente quelle statunitensi. L’effetto principale di questa riduzione della liquidità potrebbe essere un rallentamento degli investimenti e una rivalutazione dei titoli azionari, con gli asset non statunitensi che potrebbero guadagnare terreno rispetto a quelli domestici. Il rischio maggiore per i Magnifici sette è legato alla loro dipendenza dalle catene di approvvigionamento globali. Ad esempio, aziende come Apple e Microsoft dipendono fortemente dalla produzione in paesi come la Cina. Le politiche commerciali, inclusi i dazi, potrebbero spingere questi colossi tecnologici a rivedere le proprie strategie operative, influenzando non solo i margini di profitto, ma anche la stabilità delle loro performance a lungo termine.

Rendimenti storici di Apple negli ultimi cinque anni

Fonte: Google Finance.

La risposta alle sfide globali

Tuttavia, i Magnifici sette hanno mostrato una resilienza notevole, rispondendo prontamente alle sfide globali. Ad esempio, i dati macroeconomici più deboli e i timori di una possibile recessione non sembrano aver avuto un impatto decisivo sulla capacità di queste aziende di superare le difficoltà. Come rileva il team di gestione di Pharus, nonostante le preoccupazioni legate ai dazi e alle turbolenze economiche, le grandi aziende tecnologiche hanno continuato a registrare performance positive grazie alla loro capacità di adattarsi velocemente. L’aumento dei margini di profitto e la continua innovazione, in particolare nel campo dell'intelligenza artificiale, hanno consentito a questi titoli di mantenere una posizione dominante. Anche se il mercato azionario, in generale, ha mostrato segnali di affaticamento, queste sette società sono riuscite a rispondere in modo efficace. “Un supporto ai mercati azionari è arrivato anche dalla stagione degli utili con tre dei magnifici sette (Alphabet, Meta e Microsoft) che tornano ad essere magnifici e sorprendono i mercati all’annuncio dei risultati”, spiegano. 

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