Le news su Calenda, Fazzolari, Kaplan, Urso, Stroppa, Tavares e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su su Calenda, Fazzolari, Molinari, Urso, Stroppa, Tavares e non solo. Pillole di rassegna stampa

Feb 28, 2025 - 18:49
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Le news su Calenda, Fazzolari, Kaplan, Urso, Stroppa, Tavares e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su su Calenda, Fazzolari, Kaplan, Molinari, Urso, Stroppa, Tavares e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

VESPA & COMIN LOBBIZZANO PURE FAZZOLARI

 

FACEBOOK CE STA’ A COJONA

 

IL LEGHISTA MOLINARI POCO SALVINIANO E TRUMPIANO, DICIAMO

 

PURE IL FRATELLINO D’ITALIA URSO POCO TRUMPIANO

 

CALENDA IN AZIONE CON MANTOVANO

 

LE QUESTIONI DI COSCIENZA DEL PD

 

QUAGLIARIELLO VA IN GOL SU POLITICA E GIUSTIZIA

 

L’ECONOMISTA CIPOLLETTA SI OCCUPA DI CATTIVERIA

 

COME E DOVE BETTINI SI SOLLAZZA CON I SOLDI STATALI

 

COCCIANTE COCCIUTO SULLA SINISTRA

 

L’ULTIMA MUSKATA DI STROPPA

 

LA LIQUIDAZIONE DI TAVARES

 

CARTOLINA DA ROMA

 

CARTOLINA DA BRUXELLES

 

QUISQUILIE & PINZILLACCHERE

 

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ESTRATTO DELL’INTERVISTA DEL FOGLIO A KAPLAN DI META:

“Sono qui in Italia – ci dice Kaplan – per alcuni incontri politici. E sono qui in Italia perché, dal nostro punto di vista, l’Italia occupa una posizione molto importante e potenzialmente molto influente in questo momento. Sia per il peso che ha nella nuova Commissione europea sia per i rapporti che ha con la nuova Amministrazione a Washington”. Chiediamo a Kaplan: su quali temi oggi Meta può triangolare con l’Italia e con l’Europa? “Credo che la priorità per noi sia quella di impegnarci con i leader europei per garantire che in Europa ci sia un ambiente che incoraggi la crescita, l’innovazione e la concorrenza. In Europa, lo sapete, sono in corso una discussione e un dibattito molto vivaci, a cui ha contribuito in modo determinante il vostro ex primo ministro, Mario Draghi, con il suo Rapporto sulla competitività. Riteniamo che il Rapporto contenga alcuni insegnamenti davvero cruciali per la direzione futura dell’Europa e lo sosteniamo con forza. Negli ultimi trent’anni circa, si è verificata una situazione di questo tipo:  gli Stati Uniti innovano, la Cina duplica e l’Europa regolamenta. E non crediamo che questo sia stato un successo per l’Europa. E non crediamo possa essere considerato un successo il fatto che, in questo periodo, il pil pro capite europeo sia sceso a circa il 50 per cento di quello degli Stati Uniti. Negli ultimi 50 anni non è stata creata una sola azienda europea che valesse più di cento miliardi di dollari, mentre negli Stati Uniti ne sono state create sei che valgono più di mille miliardi di dollari. E la disparità ha continuato a crescere con l’adozione di approcci diversi da parte dell’Europa e degli Stati Uniti. In questo senso, pensiamo che l’Europa abbia la possibilità di cambiare direzione e pensiamo che l’Europa possa modificare il proprio ambiente normativo, sfruttando le enormi risorse che l’Europa possiede con la sua diversità e i suoi profondi serbatoi di talenti, con i suoi grandi sviluppatori e con i suoi grandi imprenditori. L’opportunità è enorme, ma deve esserci il giusto ambiente normativo per sfruttarla”.