“Le centrali nucleari sono dello Stato”, Zelensky chiude la porta a Trump

Il tycoon propone la gestione Usa delle centrali elettriche e nucleari come garanzia di sicurezza. Ma il presidente ucraino frena: “Se Zaporizhia non appartiene all'Ucraina, non funzionerà per nessuno”

Mar 20, 2025 - 19:51
 0
“Le centrali nucleari sono dello Stato”, Zelensky chiude la porta a Trump

Roma, 20 marzo 2025 – “Le centrali nucleari appartengono al popolo ucraino”. Non lascia alcun margine di dialogo sulla questione il presidente Volodymyr Zelensky, all’indomani della telefonata con Donald Trump, che, una volta sospeso l’accordo sulle terre rare, si è proposto di contribuire alla sicurezza di Kiev controllando le centrali elettriche e nucleari del Paese. Trump ha affermato che gli Stati Uniti "potrebbero essere molto utili nella gestione di tali impianti con la loro competenza in materia di elettricità e servizi di pubblica utilità". Ipotesi subito respinta da Zelensky: “Se (Zaporizhia) non appartiene all'Ucraina, non funzionerà per nessuno”. 

Telefonata fra Trump e Zelensky
(COMBO) This combination of files pictures created on March 18, 2025 shows US President Donald Trump on the phone in the Oval Office at the White House in Washington, DC, on June 27, 2017 and a handout photograph taken and released by the Ukrainian Presidential Press Service on February 12, 2025, showing Ukraine's President Volodymyr Zelensky speaking during a phone call with the US president while sitting at his office in Kyiv, amid the Russian invasion of Ukraine. President Volodymyr Zelensky warned on March 20, 2025 against heeding a Kremlin call to halt military aid for his country and announced he would speak with US President Donald Trump later within hours. (Photo by NICHOLAS KAMM and Handout / various sources / AFP) / XGTY / RESTRICTED TO EDITORIAL USE - MANDATORY CREDIT "AFP PHOTO / Ukrainian Presidential Press Service" - NO MARKETING NO ADVERTISING CAMPAIGNS - DISTRIBUTED AS A SERVICE TO CLIENTS

"Oggi abbiamo 15 reattori nucleari in funzione. Tutto questo appartiene al nostro Stato", ha ribadito il presidente ucraino durante una conferenza stampa congiunta a Oslo con il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store.

Sempre in merito alla centrale nucleare di Zaporizhia, Zelensky ha chiarito che il riavvio completo della centrale nucleare di Zaporizhia occupata dai russi potrebbe richiedere "due" anni, o addirittura "due anni e mezzo". Questa evidenza presupporrebbe che la Russia restituisse non solo il sito, ma anche le infrastrutture vicine necessarie al suo funzionamento e ritiri le sue truppe dalla zona. Secondo il presidente ucraino, la centrale elettrica è l'unica infrastruttura interessata da un'eventuale acquisizione delle infrastrutture energetiche ucraine da parte degli Stati Uniti e la sua energia sarebbe essenziale. "Ne abbiamo bisogno?" "Per il popolo, sì, anche per l'Europa", ha assicurato. Ha inoltre sottolineato l'importanza della presenza di personale ucraino nell'impianto, necessaria per garantirne la sicurezza "per il mondo intero".

L'Ucraina, dunque, non "discuterà" il trasferimento agli Stati Uniti della proprietà delle sue centrali nucleari, compresa quella di Zaporizhzhia occupata dai russi. "Si tratta di centrali nucleari di proprietà statale, non di proprietà privata in Ucraina", ha specificato Zelensky.  "Se gli americani vogliono prendere la centrale dai russi e vogliono investire lì e modernizzarla, è una questione completamente diversa. Siamo disponibili a discuterne, ma la questione della proprietà non l'abbiamo sicuramente discussa con il presidente Trump", ha concluso Zelensky. Se per il tycoon la gestione delle centrali nucleari ucraine potrebbe rappresentare una forma di garanzia di sicurezza, resta da capire in che modo Washington gestirebbe o acquisterebbe gli impianti.