L’aquila reale ferita che spicca il volo verso la libertà è la cosa più emozionante che vedrai oggi
Dopo due mesi di amorevoli cure, l’aquila reale trovata ferita due mesi fa in un giardino di San Nazario di Valbrenta (Vicenza) è tornata a volare. Il suo volo verso la vita e la libertà è avvenuto, tra l’emozione dei presenti, nel pomeriggio di ieri 18 aprile, lo riferisce la Provincia di Vicenza. Il ritrovamento...

Dopo due mesi di amorevoli cure, l’aquila reale trovata ferita due mesi fa in un giardino di San Nazario di Valbrenta (Vicenza) è tornata a volare. Il suo volo verso la vita e la libertà è avvenuto, tra l’emozione dei presenti, nel pomeriggio di ieri 18 aprile, lo riferisce la Provincia di Vicenza.
Il ritrovamento dell’aquila ferita e le cure
Si è preso cura di lei Alberto Fagan, esperto di rapaci e gestore del Centro Recupero Rapaci di Fimon (VI), che aveva ricevo in consegna l’aquila dagli agenti della Polizia Provinciale di Vicenza chiamati a San Nazario da Renato Campana, il quale a sua volta aveva trovato il volatile ferito nel giardino dell’amico Luigi Campana.

@Provincia di Vicenza
Era debilitata – spiega Fagan – pesava solo 3,6 kg e aveva un leggero gonfiore sul gomito dell’ala destra, tanto da ipotizzare un trauma da urto. Per curarla al meglio, mi sono consultato con il professor Mauro Delogu dell’Università di Bologna, specializzato in Scienze Mediche Veterinarie, che ha riscontrato un’anemia importante, dovuta, a detta del prof. Delogu, a saturnismo, ovvero intossicazione da ingestione di piombo, che può essersi accumulato negli anni a seguito di ingestione di selvaggina
Leggi anche: Avvelenata dal piombo delle cartucce per la caccia, un’aquila reale è stata trovata morta in Lombardia
Per risolvere il problema, l’aquila è stata trattata con prodotti a base di calcio, ed è stata davvero dure perché i primi giorni non era neppure in grado di salire sull’appoggiatoio all’interno della voliera, per cui i medici veterinari avevano realizzato un appoggio a terra ad hoc con un cippo in legno. Grazie alle cure, si è rinforzata e, dopo un paio di settimane, ha cominciato a sollevarsi fino all’appoggiatoio.
Il volo verso la vita e la libertà
Ieri 18 aprile è stata dichiarata guarita, raggiunta finalmente l’autonomia, ed è quindi giunto il momento di farla tornare in libertà, esattamente a località Tortima, tra Marostica e Lusiana-Conco. “È un maschio adulto di circa vent’anni – spiega Fagan – Può tornare libero, ma dobbiamo tutelarlo in questi primi giorni in cui è più fragile. L’area di Rubbio è territorio di caccia, dove non avrà difficoltà a trovare prede di cui nutrirsi”
Il rapace aveva probabilmente nidificato nell’area di San Nazario, ma, in sua assenza, il nido potrebbe essere stata occupato da un altro esemplare e questa è una situazione molto pericolosa: infatti, in questo periodo di piena attività riproduttiva, il nuovo “occupante” potrebbe essere molto aggressivo nella difesa di quello che è diventato il suo territorio, pertanto liberare l’aquila in quella zona l’avrebbe messa in serio pericolo.
La liberazione dell’aquila è un momento di straordinaria suggestione – commenta il presidente della Provincia Andrea Nardin – ma è solo l’atto finale di un percorso che ha richiesto grandi professionalità e conoscenze: della Polizia Provinciale in primis, a cui è stato affidato il rapace una volta recuperato, e di Alberto Fagan e del Centro Recupero Rapaci di Fimon, centro di eccellenza del nostro territorio con cui la Provincia di Vicenza collabora da decenni nella gestione della fauna selvatica ferita. Una sinergia vincente
Vai grande aquila, riconquista la tua vita.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Fonti: Provincia di Vicenza / Vicenzareport/Youtube
Leggi anche: