La “trappola al miele”, la Russia rispolvera un trucco da Guerra Fredda

Il trucco dei servizi russi si basava su agenti, uomini o donne, in grado di sedurre personaggi in grado di fornire informazioni riservate. In alcuni casi incarcerati solo per poterli usare nello scambio prigionieri

Apr 7, 2025 - 13:14
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La “trappola al miele”, la Russia rispolvera un trucco da Guerra Fredda


Roma, 7 aprile 2025 - Secondo i media americani, con il conflitto in Ucraina e le tensioni derivate, Mosca ha rispolverato un vecchio trucco da spie risalente della Guerra Fredda, la famosa "trappola al miele". La trappola sei servizi consisteva nel far sedurre da agenti, uomini o donne, vari personaggi in grado di fornire informazioni riservate sfruttando le relazioni sentimentali per scopi politici, di spionaggio e soprattutto, quando scattava la trappola, in scambi di prigionieri.

L'ultimo sarebbe il caso di Gordon Black, sergente maggiore statunitense, condannato nel giugno 2024 a tre anni e nove mesi di carcere da un tribunale di Vladivostok, nell'estremo oriente della Russia. E anche se la pena è stata ridotta di quasi sette mesi (a "tre anni e due mesi di reclusione"), fa sapere Ria Novosti, le sue colpe non erano poi così chiare e resta il sospetto di un raggiro.

Black è stato accusato di aver minacciato di uccidere la sua ragazza e di averla derubata. E' stato fermato proprio quando era in visita, senza l'autorizzazione dei suoi superiori, alla donna russa che aveva conosciuto e frequentato mentre prestava servizio in Corea del Sud. Ma in Russia lei lo aveva accusato di averle rubato circa 10.000 rubli (solo 100 euro) e di averla aggredita. Black si è dichiarato "parzialmente colpevole" di furto, ma non colpevole di minacce, spiegano i media russi.

Il suo avvocato, si legge sul quotidiano russo Kommersant, aveva chiesto al tribunale l'annullamento della condanna per minaccia di omicidio, perché mai avvenuta, e di ridurre la condanna per rapina a un'accusa meno grave.

Secondo i media statunitensi il suo arresto potrebbe essere stato un'operazione di spionaggio russo del tipo "trappola al miele", una pratica molto in voga durante la Guerra Fredda che mirava a sfruttare le relazioni sentimentali per scopi politici, in particolare gli scambi di prigionieri. 

Già si era sospettato che il Cremlino avesse sfruttato il trucchetto nel caso di Kalob Byers, arrestato all'aeroporto di Mosca per possesso di gomma alla cannabis. Byers si era recato in Russia per preparare i documenti necessari al matrimonio con la sua fidanzata russa, Naida Mambetova, ma durante un controllo ai bagagli erano state rinvenute delle caramelle gommose contenenti cannabinoidi. Ma alla fine Byers è stato liberato, senza che le autorità russe abbiano fornito spiegazioni ufficiali.

Byers fu rilasciato, pochi giorni dopo, ma Mosca trattiene in prigione altri cittadini americani, tra cui la ballerina Ksenia Karelina e l'insegnante di inglese in pensione Stephen Hubbard.