La strage degli ippopotami a causa dell’antrace

Nel parco nazionale dei Virunga sono morti almeno 50 ippopotami a causa dell’antrace.

Apr 21, 2025 - 07:19
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La strage degli ippopotami a causa dell’antrace
Il parco nazionale dei Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo, è il più vecchio dell'Africa, fondato nel 1925; ospita tra l'altro una delle ultime due popolazioni di gorilla di montagna, oltre a elefanti, scimpanzé, giraffe, leopardi e ippopotami. E proprio questi ultimi, già numericamente in declino a causa del bracconaggio, stanno attraversando un altro periodo di grave crisi: come annunciato dal parco stesso e riportato per prima da Reuters, almeno 50 esemplari sono morti a causa di avvelenamento da antrace.. Gli ippopotami dei Virunga. Gli ippopotami del parco nazionale dei Virunga sono concentrati in particolare intorno al lago Edward, uno dei più grandi dell'Africa. Un tempo la loro popolazione toccava i 20.000 esemplari, che nel 2006, a causa del bracconaggio e della guerra civile, erano scesi a poche centinaia. Gli sforzi di conservazione del parco hanno fatto salire questi numeri negli ultimi vent'anni, e oggi si stima che nei Virunga vivano circa 1.200 ippopotami. A inizio aprile, però, un numero crescente di esemplari morti sono stati osservati galleggiare nelle acque del lago e del fiume Ishasha: si stima che i cadaveri siano almeno 50, ma i numeri potrebbero crescere ora che è stata identificata la causa della strage.. La strage dell'antrace. La colpa è dell'antrace, o carbonchio, un'infezione che può interessare solo la cute o andare a colpire anche i polmoni, e che è causata dal batterio Bacillus anthracis. Con una letalità del 20% e oltre, è una malattia pericolosissima, che colpisce anche l'uomo ma miete vittime soprattutto tra gli erbivori (selvatici e domestici). Le analisi dei cadaveri degli ippopotami dei Virunga hanno individuato proprio l'antrace come causa di morte. Il problema più grosso dell'antrace è che il batterio che la causa può sopravvivere anche per anni nel suolo, prima di venire inalato o di infettare un animale passando da una ferita cutanea. Ecco perché le autorità del parco stanno lavorando per limitare la diffusione della malattia, recuperando i cadaveri degli ippopotami e seppellendoli con soda caustica, così da eliminare ogni traccia del batterio. Anche le popolazioni locali sono state avvertite: l'antrace può passare anche agli esseri umani, e il parco consiglia di bollire sempre l'acqua prima di usarla, e di non consumare selvaggina..