La storia degli 007 vicino all’auto di Andrea Giambruno e il giallo del secondo uomo

La procura vuole chiedere l'archiviazione. Ma rimangono molti punti oscuri. Pronto un esposto di Italia Viva. E un'interrogazione parlamentare L'articolo La storia degli 007 vicino all’auto di Andrea Giambruno e il giallo del secondo uomo proviene da Open.

Mag 5, 2025 - 06:14
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La storia degli 007 vicino all’auto di Andrea Giambruno e il giallo del secondo uomo

andrea giambruno giallo auto

La storia dell’automobile di Andrea Giambruno «attenzionata» dai servizi segreti va verso l’archiviazione. Ma intanto sono in arrivo una nuova interrogazione parlamentare nella giornata di mercoledì e un esposto in procura. Per fare chiarezza sulla presunta spy story che riguarda l’ex compagno della premier Giorgia Meloni. E sulla storia del secondo uomo presente la notte tra il 30 novembre e il primo dicembre 2023 ad armeggiare vicino alla macchina di Giambruno. La procura di Roma vuole chiudere l’indagine con un nulla di fatto perché è difficile individuare un reato da contestare. Ma in questa storia nel frattempo sta saltando fuori un nuovo elemento.

La storia

Secondo la ricostruzione dell’epoca una poliziotta che faceva parte della scorta della premier ha notato due persone vicino all’automobile del conduttore Mediaset. «Chi siete?», la domanda. «Colleghi», la risposta della coppia che mostra un tesserino all’agente, che però non riesce a leggere nulla. Poi il rapido allontanamento, che insospettisce la donna. E l’apertura di un’indagine. Che però vede succedere la prima stranezza subito dopo: un ricettatore ritenuto non attendibile si presenta per dire che quella sera era lì e dando a intendere che la macchina fosse attenzionata in vista del furto delle gomme. Ma dice anche di non ricordare chi fosse con lui quella sera. Intanto dall’analisi di alcuni profili emergono due funzionari in forza all’Aisi.

L’antiterrorismo

Ma, ha fatto sapere La Stampa, all’epoca un «pezzo da novanta» dell’antiterrorismo si presenta negli uffici per prelevare una copia degli atti. Intanto la poliziotta non riconosce il ricettatore. Ma il sottosegretario Alfredo Mantovano davanti al Copasir sostiene che non ci fosse nessun agente segreto nella via in cui abita la premier. Intanto i due 007 riconosciuti dalla poliziotta vengono trasferiti all’estero. Uno in Tunisia, l’altro in Iraq. I vertici dei servizi segreti cambiano. E oggi, spiega ancora La Stampa, i senatori di Italia Viva Matteo Renzi ed Ivan Scalfarotto annunciano un’interrogazione.

La caccia al complice

Intanto è caccia al secondo uomo. E c’è chi parla della battaglia che da tempo si sarebbe scatenata all’interno delle fazioni degli 007 italiani. Non è l’unica domanda del caso: perché l’inchiesta, inizialmente della Digos, è stata trasferita alla Squadra mobile? Perché in quel periodo un pezzo da novanta dell’antiterrorismo si è premurato di andare a prendere copia degli atti in questura? Perché i due 007 che sarebbero stati indicati dalla poliziotta sono stati trasferiti all’estero?

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