La Savings and Investment Union Strategy apre la porta al ritiro della RIS

In una bozza della Savings and Investments Union Strategy a cui ha avuto accesso FundsPeople, la Commissione Europea contempla la possibilità di ritirare la proposta della Retail Investment Strategy (RIS) nel caso in cui non si raggiungano gli obiettivi previsti nella fase di triloghi. L'articolo La Savings and Investment Union Strategy apre la porta al ritiro della RIS proviene da FundsPeople Italia.

Mar 13, 2025 - 11:50
 0
La Savings and Investment Union Strategy apre la porta al ritiro della RIS

Nelle ultime settimane, nel settore finanziario in generale, e in quello della gestione patrimoniale in particolare, si è discusso molto della necessità di semplificare la regolamentazione dell’Unione europea come un mezzo per aumentare la competitività. La bozza della Savings and Investments Union Strategy (SIU), la cui pubblicazione è prevista per il 19 marzo, approfondisce questa semplificazione e cita il caso della Retail Investment Strategy (RIS) come uno dei regolamenti che necessita di essere snellito con urgenza.

La bozza sottolinea la necessità di raggiungere un accordo che, pur garantendo la protezione degli investitori, non imponga un’eccessiva regolamentazione né crei nuove barriere alla distribuzione. Inoltre, avverte che la Commissione potrebbe ritirare la proposta della RIS nel caso in cui questi obiettivi non vengano raggiunti nella fase di triloghi, che inizierà ad aprile.

A questo proposito, è importante ricordare che i due temi che hanno suscitato maggiore opposizione nel settore sono il principio del value for money, che l’industria percepisce come un’interferenza sui prezzi, e le condizioni in cui è consentito o meno il modello delle retrocessioni. Secondo l’ultima versione del testo, sembra che le retrocessioni saranno permesse sia per la ricezione e trasmissione di ordini sia per la consulenza non indipendente.

Gli ISA e il loro impatto sull’industria dei fondi

Oltre alla RIS, la bozza della SIU analizza diverse strategie per incentivare la partecipazione degli investitori retail nei mercati dei capitali, un aspetto che, d’altra parte, è anche uno degli obiettivi fondamentali della RIS. Si sottolinea l’importanza di permettere ai cittadini dell’UE di ottenere rendimenti più elevati dai loro risparmi attraverso la partecipazione ai mercati dei capitali, diventando al contempo co-investitori in progetti strategici per l’Unione, come l’innovazione, la transizione ecologica e quella digitale.

Per questo motivo, si propone di istituire conti di risparmio e investimento con incentivi attraenti, facili da usare, digitali, facilmente trasferibili, con agevolazioni fiscali e costi ridotti, come già avviene in alcuni Paesi europei.

Secondo ALFI, l’Associazione dei fondi del Lussemburgo, per massimizzare il loro impatto, gli ISA (Investment and Savings Accounts, ossia Conti di Risparmio e Investimento) dovrebbero “coprire un’ampia gamma di asset, tra cui azioni, obbligazioni, Ucits, Eltif ed ETF, essere accessibili attraverso molteplici canali come banche, assicurazioni e società d’investimento, essere disponibili anche per i minori per promuovere l’educazione finanziaria precoce, operare con un regime fiscale semplice e uniforme, per esempio con contributi deducibili dalle tasse e una crescita esentasse dopo un periodo minimo di detenzione, ed evitare restrizioni eccessive, come limiti alle commissioni o allocazioni d’investimento obbligatorie nell’UE”.

Con questo modello di conti si mira a incoraggiare sempre più risparmiatori a trasferire il denaro attualmente depositato nei conti bancari verso prodotti d’investimento, tra cui fondi comuni e piani pensionistici, con un impatto positivo sul finanziamento dell’economia europea.

Il potenziale di crescita è significativo: secondo la società di consulenza McKinsey, gli asset retail gestiti in Europa ammontano attualmente a circa 9 mila miliardi di euro, la metà dei 18 mila miliardi detenuti dai risparmiatori in depositi e asset non gestiti. Considerando solo i fondi comuni, alla fine del terzo trimestre del 2024, solo il 10% del risparmio europeo, dato che aggrega i dati degli undici principali Paesi europei, era investito in questi strumenti, mentre il 29% era ancora detenuto in depositi bancari, in base ai dati BCE.

Secondo la bozza della Commissione, le misure, sia legislative sia non, per aiutare gli Stati membri a implementare i SIA dovrebbero essere disponibili entro il terzo trimestre del 2025.

Pensioni e sistemi di autoenrolment

Parallelamente ai conti di risparmio e investimento, la strategia SIU evidenzia anche la necessità di rafforzare i sistemi pensionistici come fonte di finanziamento per l’Europa, promuovendo l’autoenrolment nei piani pensionistici complementari. Questo sistema di iscrizione automatica è già stato implementato con successo in Paesi come il Regno Unito.

Inoltre, la Commissione si impegna a rivedere nel 2026 il quadro normativo dei Pan-European Personal Pension Products (PEPP), entrati in vigore nel 2022 ma che finora non hanno registrato una diffusione significativa nell’UE.

L'importanza dell’educazione finanziaria

Tutte queste misure si basano su un principio fondamentale: per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini europei ai mercati finanziari, è necessaria un'educazione finanziaria più solida.

A tal fine, la Commissione prevede di adottare una strategia di educazione finanziaria nell'ultimo trimestre del 2025, che sarà implementata a livello sia dell’Unione sia degli Stati membri.

L'articolo La Savings and Investment Union Strategy apre la porta al ritiro della RIS proviene da FundsPeople Italia.