Rose Villain presenta l’album “Radio vega”: “Non sono solo carina! Sono un’artista e faccio musica. Nuova Scena? Giudico la passione non le rime perfette”
Venerdì 14 marzo esce “Radio vega”, l’album con cui Rose Villain che chiude la trilogia iniziata con “Radio Gotham” e proseguita con il disco “Radio Sakura”. Tre album che hanno permesso all’artista di arrivare al grande pubblico, grazie anche alle due partecipazioni al Festival di Sanremo. “È una storia in metamorfosi. La musica è il mio diario […]


Venerdì 14 marzo esce “Radio vega”, l’album con cui Rose Villain che chiude la trilogia iniziata con “Radio Gotham” e proseguita con il disco “Radio Sakura”. Tre album che hanno permesso all’artista di arrivare al grande pubblico, grazie anche alle due partecipazioni al Festival di Sanremo. “È una storia in metamorfosi. La musica è il mio diario segreto, dentro c’è tutto, fatiche, litigi, rivalsa. C’è tutta la mia storia, raccontata in modo più semplice del solito perché prima volevo l’approvazione del pubblico, ma per questo disco non ho pensato a nulla, è come un diario aperto”.
Rose Villain presenta l’album “Radio vega”
Alla presentazione di “Radio Vega” Rose Villain è circondata dal suo team: da Sixpm (Andrea Ferrara), che oltre a essere il suo produttore è suo marito, a Davide Rossi e Fausto Cigarini che hanno realizzato le tessiture di archi. Da a Okgiorgio e Mr. Monkey che hanno messo tocchi produttivi decisivi per l’abito finale di alcuni pezzi, passando per Daykoda e Vincenzo Liguori che hanno contribuito nella scrittura. Rose li fa intervenire tutti, prima che a parlare e raccontarsi fosse lei in prima persona.
Spazio al team
Un riconoscimento importante, visto che solitamente si parla solo delle feat e che qui non mancano, come quelle con: Fabri Fibra, Guè, Lazza, Chiello e Geolier. Il disco contiene 13 brani che raccontano la vita di Rose, all’anagrafe Rosa Luini, che in questo album ha voluto trattare temi come la lotta al patriarcato e la discussione intorno al corpo femminile. “Sono sempre stata conscious, mi piace stare attenta a ciò che faccio e dire ciò che penso. Sono sempre stata libera nel parlare di ansia e depressione, ma ero più delicata sui problemi delle donne, ora sento che è bello parlare di cose femminili. C’è sempre tanto lavoro da fare e non solo nel rap, ‘gender gap is real’ ma come donna se acquisti la ‘fotta’ di esser libera e arrogante è fatta, quando siamo unite e ‘confident’ non c’è nulla che ci abbatta”.
Rose Villain: “Sono carina, ma soprattutto canto”
Su una cosa Rose non transige: la sua identità artistica, quella di una donna che è arrivata al successo a 35 anni, dopo aver preso tante porte in faccia e dopo aver dovuto combattere per fare in modo che a passare fosse la sua musica e non quella che qualcuno voleva farle cantare o sul fatto di essere carina: “Vedo che c’è tanta attenzione sull’essere carina, dicono che ho successo perché sono figa, ma il centro della mia vita è altro: fare musica. Il fatto che io possa avere un determinato aspetto o essere attenta a un certo look non deve prevalere sul fatto che sono un’artista e che posso fare belle canzoni. Sul pop delle donne c’è un sacco di sottovalutazione: quando dico ciò che penso la risposta è sempre ‘stai zitta e canta’, ma così si toglie il focus sull’identità artistica”.
La rivincita di Rose Villain
E oggi per Rose Villain è anche il momento qualche rivincita: “Le persone sono intimidite dalle donne ambiziose, anni fa avevo un ragazzo che mi diceva ‘non ce la farai mai’ e chissà quanto si mangerà le mani oggi. Ho preso tante porte in faccia, ma mi è servito tantissimo per fare sempre meglio e quindi viva le porte in faccia e chi non crede in te, così gli puoi far vedere di cosa sei capace”.
Rose su Nuova Scena
Sulla sua avventura a Nuova Scena, Rose Villain racconta: “Nuova Scena per me è un’avventura dove magari sono partita con: ma forse io posso giudicare altri. Io mi sento di avere un piede nel rap, sono brava, e so di avere un piede nel rap senz’altro. Chiaramente di fianco a Fibra e Geolier ero un pochino intimidita all’inizio. Poi ho capito che in realtà il rap è musica, è arte, e io quando ascolto un nuovo artista non sono interessata alla tecnica, non sono interessata alle rime perfette, a me interessa la fotta, la passione. La passione batte il talento 100%. Quindi, io posso giudicare la fotta perché io ce l’ho, io sono solo fotta praticamente”.