La rivincita epica di Epic Games sulle commissioni di Apple

Epic Games ha subito approfittato della sentenza californiana per sfoderare la sua risposta all'App Store di Apple: le condizioni offerte agli sviluppatori sono molto più convenienti di quelle imposte da Cupertino, ma può un negozio di applicazioni imporsi senza device e sistemi operativi proprietari?

Mag 5, 2025 - 15:23
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La rivincita epica di Epic Games sulle commissioni di Apple

Epic Games ha subito approfittato della sentenza californiana per sfoderare la sua risposta all’App Store di Apple: le condizioni offerte agli sviluppatori sono molto più convenienti di quelle imposte da Cupertino, ma può un negozio di applicazioni imporsi senza device e sistemi operativi proprietari?

La sentenza pronunciata negli Usa, per la precisione in California, dalla giudice Yvonne Gonzalez-Rogers sembra aver dato il colpo definitivo al bastione che Cupertino aveva realizzato attorno al suo negozio online, l’App Store di Apple. E la software house Epic Games che ha dato origine all’assedio giudiziario sarà la prima ad approfittare della situazione, avendo sfoderato a tempo record un nuovo sistema studiato appositamente per permettere agli sviluppatori di aggirare le famigerate commissioni richieste da Apple per gli acquisti in app. Per le dovute coordinate serve però riavvolgere la querelle tribunalizia ricordando cosa è stato deciso dalla sentenza della Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto settentrionale della California.

APPLE HA IGNORATO LA DIFFIDA DEL 2021?

Secondo il magistrato investito del caso, Apple, continuando a imporre commissioni tra il 12% e il 27% anche sugli acquisti in app effettuati tramite link a siti web esterni, avrebbe volontariamente violato quanto le era stato imposto nel 2021, quando Cupertino era stata diffidata dal porre in essere azioni restrittive della concorrenza, con particolare riferimento alla pretesa di ricevere balzelli sulle transazioni effettuate all’esterno del proprio App Store.

LA VENDETTA EPICA DI EPIC GAMES

Pronta la risposta di Epic Games (che nel frattempo ha mosso guerra anche allo store di Google iniziando a smantellare anche quei bastioni) che, rivolgendosi direttamente agli sviluppatori stanchi di sottostare alla politica dei fiorini per poter attraversare il ponte ha realizzato un framework per la creazione del proprio shop esterno all’app ospitato su Epic Games Store, il negozio digitale della software house di Tim Sweeney.

LE CONDIZIONI CONCORRENZIALI OFFERTE DA EPIC

Un modo di sottrarre utenti all’App Store che sorprende per quanto sia aggressivo. Chi sceglierà di fare fagotto e di trasferire gli acquisti in app sulla piattaforma di Epic potrà beneficiare di commissioni pari a zero fino al primo milione di dollari di ricavi, per poi passare al 12% sulle eventuali cifre che superano lo scaglione, contro il 27% che Apple pretende le vengano versati per avere visibilità sulla propria, diffusissima, vetrina.

EPIC SCALFIRA’ IL DUOPOLIO APPLE – GOOGLE?

Il nome del progetto di Epic è Webshop e verrà a breve lanciato sia negli Stati Uniti sia nell’Unione Europea, dove pure la Commissione aveva sferrato le proprie bordate alla Mela morsicata rea di aver sfruttato a proprio vantaggio la propria posizione di mercato. Potrebbe insomma nascere un terzo polo, particolarmente agguerrito, che rappresenti una alternativa all’App Store di Apple e al Play Store di Google. Ma c’è un problema di fondo: i due campioni del mercato sono stati resi tali dalla stretta connessione tra l’hardware e il software nel caso di Cupertino (ovvero su iPhone gli acquisti avvengono tramite il negozio ufficiale) e tra il sistema operativo Android e il negozio di Mountain View nel secondo. Epic Games, per quanto agguerrita, difetta sia di device sia di OS proprietari.