La risposta a Calenda. Apertura di Forza Italia: "Ma no ai volenterosi"

Il partito azzurro non esclude avvicinamenti per le Regionali. Intanto in Senato Azione si stacca dalle altre opposizioni sul Def.

Apr 2, 2025 - 07:34
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La risposta a Calenda. Apertura di Forza Italia: "Ma no ai volenterosi"

Ben venga Azione, ma nessuna coalizione di "volenterosi" europeisti pro Ucraina e tantomeno ristrutturazione del bipolarismo perorato da Silvio Berlusconi. È quanto manda a dire il portavoce di Forza Italia Raffaele Nevi, che boccia l’alleanza utopistica lanciata dal leader di Azione Carlo Calenda, ma non gli abboccamenti col partito centrista, specie in vista delle prossime Regionali. Per far vivere la propria collocazione terzopolista, del resto, Azione ha bisogno di provare a far pesare il proprio consenso. E le Regioni sono il luogo più adatto in vista delle Politiche.

Calenda per parte sua è assolutamente convinto del valore etico, prima ancora che politico, delle proprie ragioni. Ma al suo stesso entourage non sfugge che, al netto dell’audience mediatica, il saldo politico rimane esiguo. Anche per questo, forse, per marcare un altro distinguo all’insegna del professato "pragmatismo", ieri i due senatori del partito calendiano non hanno sottoscritto la mozione unitaria delle opposizioni per chiedere al ministro dell’Economia Giorgetti di riferire sulle modifiche al Def.

Ma il primo passaggio vero saranno proprio le Regionali. E Azione è obbligata, quanto bendisposta, allo strabismo all’insegna della pregiudiziale verso il populismo 5 Stelle per dimostrasi determinante. Pronta cioè a convergere su Eugenio Giani in Toscana e Antonio Decaro in Puglia, dove pure i consensi sono esigui. Ma ancor più a mettersi contro Matteo Ricci (troppo solerte nel rivendicare l’intesa col partito di Giuseppe Conte) nelle Marche e al pentastellato Roberto Fico in Campania (se Vincenzo De Luca il 9 aprile perdesse la causa del terzo mandato davanti alla Consulta), dove alle Europee il partito ha riscosso rispettivamente il 3,3 e il 3,9%.

"Potremmo essere determinanti", è l’augurio formulato dai parlamentari di Azione che ribadiscono l’intenzione di rimanere terzi. Critico al riguardo l’ex sodale Matteo Renzi che, ormai rassegnato a tornare nell’alveo del centrosinistra per sopravvivere, rimprovera i 5 parlamentari persi dal partito a vantaggio della maggioranza. Mentre Clemente Mastella depreca l’impropria volontà calendiana di "cancellare" i 5 Stelle.

Vero è che "Meloni dai nostri viene percepita come più sensata di Schlein per capacità di dire le cose che servono, su Europa, Ucraina, energia", dicono da Azione. Ma è altrettanto vero che la capacità negoziale dei numeri e della classe politica del partito rimane più efficace rispetto al centrosinistra ansimante che al centrodestra già affollato.