La mossa di Meloni dopo lo scontro Trump-Zelensky: «Serve un vertice Usa, Ue e alleati sull’Ucraina: dividersi non conviene a nessuno»
Prima della premier c'era stato il tifo del vicepremier leghista per il presidente Usa. E l'invito alla prudenza di Tajani. Ora la proposta di palazzo Chigi L'articolo La mossa di Meloni dopo lo scontro Trump-Zelensky: «Serve un vertice Usa, Ue e alleati sull’Ucraina: dividersi non conviene a nessuno» proviene da Open.

Un vertice globale, che metta insieme Stati Uniti, Paesi Ue e altri alleati per affrontare una volta per tutte anche il tema dell’Ucraina. È la proposta che la premier Giorgia Meloni dice di voler sottoporre ai partner dell’Italia, dopo lo scontro infuocato andato in scena in mondovisione tra Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà – scrive in una nota la premier – Non del suo potere o della sua influenza, ma dei principi che l’hanno fondata, primo fra tutti la libertà». Proprio quella divisione, aggiunge il comunicato di palazzo Chigi «non converrebbe a nessuno. È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro».
Salvini tifa ancora di più Trump, Tajani chiede prudenza
Ben prima della posizione della premier, era arrivata quella del vicepremier Matteo Salvini, che aveva apertamente tifato per Trump dopo la cacciata di Zelensky dalla Casa Bianca. A stretto giro era arrivato anche il commento dell’altro vicepremier, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che aveva fatto un invito alla prudenza: «È un momento di grande tensione – aveva commentato a caldo Tajani a Radio1 – per questo bisogna tenere i nervi saldi, reagire con grande calma e vedere quale sarà l’evoluzione dopo questo colloquio, che certamente non è andato bene».
La solidarietà europea per Zelensky
La posizione della premier italiana, a differenza di quasi tutti i capi di governo europei, sembra voler mantenere una certa equidistanza tra Washington e Kiev, pur rivendicando il sostegno alla causa ucraina dell’Italia negli ultimi anni. A eccezione dell’ungherese Viktor Orban, che ne ha approfittato per bocciare ancora una volta l’adesione ucraina all’U, oltre a dirsi solidale con Trump, che si sarebbe «coraggiosamente schierato per la pace», cacciando Zelensky dalla Casa Bianca. Il sostegno pieno per il presidente ucraino era invece arrivato dai principali leader europei, da Emmanuel Macron allo spagnolo Pedro Sanchez. E infine dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che assieme alla presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, aveva scritto un messaggio congiunto sui social: «Caro Zelensky, non sei mai solo».
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