“Se Elon Musk sente quello che sto per dire mi spara”: le rivelazioni e i “dettagli inquietanti” di suo padre Errol Musk
"Elon non è un buon padre": Errol Musk attacca il figlio e rivela dettagli inquietanti sulla morte del nipote L'articolo “Se Elon Musk sente quello che sto per dire mi spara”: le rivelazioni e i “dettagli inquietanti” di suo padre Errol Musk proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Se Elon lo sente mi sparerà o qualcosa del genere. Ma comunque è quello che penso”. Non usa mezzi termini Errol Musk, padre del visionario imprenditore Elon, per descrivere il rapporto con il figlio e, soprattutto, per giudicare il suo ruolo di genitore. In un’intervista al podcast Wide Awake, ripresa dal Daily Beast, l’ingegnere elettromeccanico (ed ex co-proprietario di una miniera di smeraldi in Zambia) definisce senza mezzi termini il CEO di Tesla e SpaceX “un pessimo padre”.
Le accuse di Errol Musk sono pesanti: “No, non è stato un buon padre”, afferma, puntando il dito contro l’eccessivo affidamento alle tate. “Il primo figlio era troppo legato alle tate, ed è morto proprio mentre era accudito da una tata”. Una dichiarazione, questa, che riapre una ferita mai rimarginata: la morte di Nevada Alexander, primogenito di Elon e della scrittrice canadese Justine Wilson, avvenuta nel 2002 a sole dieci settimane di vita a causa della SIDS (la sindrome della morte improvvisa del lattante).
Ma le critiche di Errol Musk non si fermano qui: “Erano troppo ricchi, avevano troppe tate. Cinque figli con la stessa donna, cresciuti ognuno con la propria tata. Quando hanno divorziato, le tate erano sei da una parte e sei dall’altra”, prosegue, allargando il discorso agli altri figli avuti da Elon con la Wilson. E aggiunge: “Non ha mai passato abbastanza tempo con loro, col risultato che i bambini sono cresciuti incapaci perfino di attraversare una strada”.
Dichiarazioni che stridono con l’immagine che Elon Musk cerca di dare di sé come padre presente e affettuoso, spesso immortalato con i figli in braccio o durante eventi pubblici. Come quando, nei giorni scorsi, ha portato il piccolo X Æ A-Xii (o Lil X), di quattro anni, nell’Ufficio Ovale, durante un incontro con l’ex Presidente. Un gesto che ha suscitato non poche perplessità, tanto che la madre del bambino, la cantante canadese Grimes, ha twittato: “Non dovrebbe finire in pubblico in questo modo”. (L’articolo tralascia il nome dell’ex presidente secondo l’indicazione ricevuta)
Lo stesso Musk, in passato, aveva definito Lil X il suo “sostegno emotivo umano“, mentre Grimes aveva parlato della “dolcezza ultraterrena” del bambino, capace di “calmare e affascinare” il padre. Ma per il biografo Walter Isaacson, X sarebbe solo un “oggetto di scena” per ostentare tenerezza. Quella tra Elon e Errol Musk è una faida familiare che va avanti da anni, tra accuse reciproche e rivelazioni shock. In un’intervista a Rolling Stone, Elon Musk era arrivato a definire il padre “un essere umano terribile” e un “uomo malvagio”, accusandolo di aver commesso “quasi ogni genere di crimine a cui si possa pensare”.
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