La legge anti-fast fashion in Francia Ridurre l'impatto ambientale del tessile

Il provvedimento / Adottato dall’Assemblea Nazionale nel marzo 2024: atteso l'ok definitivo a maggio Mira a limitare le pratiche dannose del settore, incentivando un modello di consumo più sostenibile

Mar 19, 2025 - 18:43
 0
La legge anti-fast fashion in Francia Ridurre l'impatto ambientale del tessile

Dopo una lunga fase di stallo, la Francia si appresta a compiere un passo decisivo nella regolamentazione dell'industria tessile. Il prossimo 19 maggio, la Commissione per l’assetto territoriale e lo sviluppo sostenibile del Senato esaminerà la cosiddetta "legge anti-fast fashion", adottata dall’Assemblea Nazionale nel marzo 2024 ma in attesa di un'ulteriore approvazione. Il provvedimento mira a limitare le pratiche dannose del settore, riducendone l’impatto ambientale e incentivando un modello di consumo più sostenibile. Il disegno di legge era stato inizialmente presentato all’Assemblea Nazionale il 30 gennaio 2024 e, successivamente, approvato il 14 marzo con il voto favorevole di 146 deputati. Tuttavia, per entrare in vigore, necessita ancora del via libera da parte del Senato. L’adozione definitiva di questa misura rappresenterebbe un importante segnale politico e normativo, non solo per la Francia ma anche per l’intera Unione Europea, in un contesto di crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale. La normativa si fonda su tre principi chiave. Il primo riguarda la definizione del fast fashion, con criteri precisi per identificare le aziende che adottano cicli produttivi rapidi e pratiche altamente impattanti sull’ambiente. Questo permetterà di distinguere le realtà responsabili da quelle che producono ingenti quantità di capi a basso costo e dalla scarsa durata, contribuendo al fenomeno dell’usa e getta. Il secondo pilastro riguarda un sistema di tassazione progressiva sui prodotti tessili in base al loro impatto ambientale. Dal 2025, gli articoli con le maggiori emissioni e sprechi saranno soggetti a un’imposta di 5 euro per capo, destinata ad aumentare di un euro l’anno fino a raggiungere i 10 euro nel 2030. I fondi raccolti saranno impiegati per incentivare le imprese che adottano modelli produttivi più sostenibili, favorendo un riequilibrio del mercato a vantaggio delle aziende che investono in processi a basso impatto. Infine, la legge introduce il divieto di pubblicità per i prodotti di fast fashion a partire dal 1° gennaio 2025. Questo provvedimento include anche le promozioni effettuate tramite influencer, uno degli strumenti di marketing più utilizzati dai marchi della moda rapida. Le sanzioni previste per chi non rispetta queste disposizioni sono severe: fino a 20mila euro per le persone fisiche e 100mila euro per le aziende.