La GenAI può ridisegnare il futuro del lavoro: ecco come

IL MONDO DEL LAVORO è sull’orlo di una trasformazione epocale. Entro il 2030, l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) non sarà più...

Mar 31, 2025 - 06:32
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La GenAI può ridisegnare il futuro del lavoro: ecco come

IL MONDO DEL LAVORO è sull’orlo di una trasformazione epocale. Entro il 2030, l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) non sarà più un’entità separata, ma un elemento integrato nel tessuto delle aziende, un motore di innovazione e produttività. Deloitte ha recentemente pubblicato “The Organization of the Future” un’analisi approfondita che esplora questa evoluzione, offrendo una guida strategica alle imprese per navigare le complessità dell’adozione della GenAI, con un’attenzione particolare alla gestione e all’evoluzione del capitale umano. Nonostante il fermento attorno alla GenAI, la sua adozione concreta è ancora in fase embrionale. Sebbene l’utilizzo di strumenti GenAI a livello individuale sia in crescita, solo il 25% delle aziende ha avviato un’integrazione organica nelle proprie operazioni, concentrandosi principalmente sull’ottimizzazione dei processi. Le priorità sono chiare: creare valore tangibile, scalare le soluzioni implementate, preparare la forza lavoro al cambiamento e costruire un clima di fiducia verso queste nuove tecnologie. Tuttavia, una sfida significativa risiede proprio nella diffidenza verso la qualità della GenAI e nei timori legati alla sicurezza del lavoro: solo il 46% delle aziende consente a più del 20% dei propri dipendenti di accedere a questi strumenti.

La GenAI non si limita ad automatizzare compiti ripetitivi; sta attivamente rimodellando il lavoro, alterando le competenze richieste e aprendo la strada a nuove modalità operative. Secondo l’analisi di Deloitte, il 49% delle professioni a livello globale potrebbe vedere oltre la metà delle proprie attività trasformate dalla GenAI. Questo non si traduce necessariamente in una perdita di posti di lavoro, ma piuttosto in una profonda riqualificazione e in una diversa allocazione delle risorse umane. Ma veniamo alle professioni del futuro e al nuovo panorama che si prepara. Il report di Deloitte getta luce sull’emergere di nuove figure professionali, altamente specializzate nella gestione e nell’implementazione della GenAI. Tra queste spiccano: il Prompt Engineer, abile nel progettare istruzioni precise per ottenere risposte efficaci dalla GenAI; l’AI Trainer, responsabile del miglioramento continuo dei modelli di intelligenza artificiale; l’AI Ethicist/Ethics Officer, garante di un utilizzo responsabile e corretto della GenAI; l’AI Security Specialist, che protegge i sistemi di AI da minacce informatiche; e il Custom AI Solution Developer, specializzato nella personalizzazione delle soluzioni GenAI per rispondere a esigenze specifiche.

Il documento di Deloitte sottolinea un aspetto cruciale: il successo della GenAI dipenderà in modo significativo dalla capacità di valorizzare le competenze umane. La curiosità, l’agilità nell’apprendimento e la capacità di adattarsi al cambiamento saranno le doti più preziose per cogliere appieno le opportunità offerte da questa rivoluzione tecnologica. Il vero banco di prova per le aziende nell’era della GenAI non è semplicemente l’implementazione tecnologica, ma la capacità di orchestrare una trasformazione complessa e multidimensionale. Come evidenzia il report di Deloitte, la sfida consiste nello sbloccare i vantaggi della GenAI gestendo al contempo l’incertezza normativa, orchestrando la governance e costruendo la fiducia. Questo significa affrontare attivamente le incognite legate alle nuove regolamentazioni, definire modelli di governance chiari etrasparenti per l’utilizzo della GenAI e, soprattutto, infondere fiducia nei dipendenti, spesso preoccupati per l’impatto della tecnologia sul futuro del lavoro. In altre parole, la gestione del cambiamento e la trasformazione organizzativa richiedono la stessa attenzione, gli stessi investimenti e la stessa competenza che vengono tradizionalmente dedicati allo sviluppo e all’implementazione delle soluzioni tecnologiche. Ignorare questo aspetto potrebbe compromettere il successo dell’intera iniziativa.

L’analisi indica che l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) ha il potenziale per trasformare profondamente il mondo del lavoro. Tuttavia, l’effettiva realizzazione di questo potenziale dipenderà da diversi fattori chiave: la capacità delle aziende di adattarsi al cambiamento, la loro volontà di ripensare le strategie operative e l’impegno a valorizzare il talento umano. Un ruolo cruciale sarà svolto dagli investimenti in formazione e riqualificazione della forza lavoro, necessari per affrontare le sfide emergenti e sfruttare le opportunità offerte da questa nuova era tecnologica. Il futuro del lavoro nell’era della GenAI appare, quindi, strettamente legato alla capacità di integrare la tecnologia con le competenze umane, in un quadro di governance chiaro e trasparente.

GenAI Leader per Deloitte Central Mediterranean (Italia, Grecia e Malta)