La calciatrice venezuelana bloccata negli Usa per le politiche di Trump: “Fa paura non sapere se potrò tornare”
La National Women’s Soccer League (NWSL) è il campionato di calcio femminile più importante al mondo. A differenza di quanto accade in Italia, negli Stati Uniti la sua popolarità si avvicina a quella di cui gode la Major League Soccer (MLS) in cui gioca un certo Lionel Messi, ma che nel corso degli anni ha […] L'articolo La calciatrice venezuelana bloccata negli Usa per le politiche di Trump: “Fa paura non sapere se potrò tornare” proviene da Il Fatto Quotidiano.

La National Women’s Soccer League (NWSL) è il campionato di calcio femminile più importante al mondo. A differenza di quanto accade in Italia, negli Stati Uniti la sua popolarità si avvicina a quella di cui gode la Major League Soccer (MLS) in cui gioca un certo Lionel Messi, ma che nel corso degli anni ha visto protagonisti anche calciatori del calibro di David Beckham, Thierry Henry e Ricardo Kakà. A livello economico i problemi sono di fatto inesistenti, ma la situazione politica statunitense in materia d’immigrazione complica diversi aspetti della vita di alcune giocatrici straniere. Questo è il caso della calciatrice venezuelana Deyna Castellanos. La centrocampista dei Portland Thorns non ha infatti viaggiato con il Venezuela durante la sosta per le Nazionali di aprile per un motivo ben preciso: la paura di non poter rientrare nel Maine.
La costruzione del muro al confine con il Messico, trattamenti verso i migranti spesso giudicati disumani, arresti, rimpatri coatti e la separazione di famiglie con minori sono tra le iniziative più controverse dell’amministrazione Trump. Sono ancora fresche le immagini di centinaia di cittadini venezuelani, accusati di essere membri della gang Tren de Aragua, deportati dalle carceri Usa a quelle di El Salvador nonostante l’ordine di un tribunale che ne bloccava il trasferimento. Una mossa che rientra in una generale strategia d’inasprimento delle leggi sull’immigrazione da parte degli Stati Uniti.
“Sono triste di non essere potuta andare a giocare con la Nazionale, ma penso che rimanere in America sia stata la decisione giusta. Non so quando sarà sicuro viaggiare. In Venezuela la situazione è molto complessa e io ho delle responsabilità qui”, ha spiegato la 25enne in un’intervista concessa al quotidiano spagnolo AS. Dal 2013, è infatti in corso nel paese sudamericano una crisi politica, economica e sociale che ha reso umiliante la vita dei suoi abitanti. Molti di loro hanno quindi lasciato il Venezuela e si sono trasferiti in America.
Le politiche dell’amministrazione Trump sull’immigrazione illegale, la crescita costante dei controlli sui possessori di visto e un possibile divieto di viaggio da alcuni paesi del mondo (come lo stesso Venezuela) hanno portato molti stranieri negli Stati Uniti a scegliere di non viaggiare all’estero per paura di eventuali ripercussioni che potrebbero sorgere in occasione del rientro in America. “Ho un contratto qui negli Usa e, ovviamente, posso viaggiare. Il problema è che non so se potrò tornarci se dovessi uscire dal Paese. Questo è abbastanza spaventoso non solo per me, ma anche per diverse giocatrici del campionato”, ha dichiarato Castellanos. La Federcalcio venezuelana (FVF) ha infatti segnalato questa problematica tramite un comunicato ufficiale: “Deyna Castellanos, Barbara Olivieri, Marianyela Jiménez e Gabriela Angulo salteranno le amichevoli contro Panama a causa di decisioni migratorie legate a questioni di immigrazione”. Tutte loro giocano nella NWSL, il campionato di calcio femminile più grande al mondo.
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