Intervista ai Coma Cose, in gara a Sanremo 2025 con “Cuoricini”
Intervista ai Coma Cose, che, dopo la partecipazione ai Festival 2021 e 2023, sono in gara a Sanremo 2025 con il brano "CUORICINI" L'articolo Intervista ai Coma Cose, in gara a Sanremo 2025 con “Cuoricini” proviene da imusicfun.

Intervista ai Coma Cose, in gara al Festival di Sanremo 2025 con il brano “CUORICINI“.
Il brano scritto da Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano, con la musica di Antonio Filippelli, Gianmarco Manilardi e Fausto Zanardelli, porterà California e Fausto Lama a salire sul palco dell’Ariston per la terza volta, dopo l’esordio nel 2021 che li ha visti conquistare il pubblico con il brano “Fiamme negli occhi” (doppio disco di platino) e il ritorno nel 2023 con “L’Addio” (doppio disco di platino).
Venerdì 14 febbraio, durante la serata delle cover al 75° edizione del Festival di Sanremo, JOHNSON RIGHEIRA sarà ospite dei COMA_COSE, in gara in questa edizione del Festival.
Insieme porteranno sul palco del Teatro Ariston l’iconica hit “L’ESTATE STA FINENDO” dei Righeira (duo musicale di cui Johnson Righeira è stato membro e fondatore), che quest’anno compie 40 anni dalla sua uscita.
Con il suo inconfondibile mix di sonorità italo-disco e le sue melodie indimenticabili, “L’estate sta finendo” è diventata una colonna sonora universale e senza tempo che ha scalato le classifiche, ha vinto Un disco per l’estate e il Festivalbar, è stata certificata disco d’oro e ancora oggi continua a far ballare intere generazioni.
Il 2025 sarà per loro anche l’anno della loro prima volta nei palasport italiani, con due imperdibili concerti – appena annunciati, organizzati e prodotti da Magellano Concerti e Palace Agenzia – previsti per il 27 ottobre 2025 all’Unipol Forum di Milano e il 30 ottobre 2025 al Palazzo dello Sport di Roma. Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
Intervista ai Coma Cose, in gara a Sanremo 2025 con “Cuoricini”
Coma Cose, bentornati nella Città dei Fiori! Siete carichi per questo Sanremo 2025?
Grazie, siamo molto contenti! Sì, carichissimi.
Questa volta portate un’evoluzione rispetto a ciò che abbiamo già ascoltato, da “Malavita” a “Posti Vuoti”. Ora c’è un forte richiamo alla synth-wave anni ’80. Come mai questa scelta?
Ci piaceva l’idea di costruire un brano con questo linguaggio. In passato abbiamo esplorato diversi stili, come in “Femme Negli Occhi”, che era una ballata. Ora volevamo mostrare un altro “colore” dei Coma Cose, qualcosa di più up-tempo, che richiamasse le sonorità della New Wave. Abbiamo aggiunto i nostri elementi caratteristici e l’orchestra, grazie al lavoro eccezionale del maestro Enrico Melozzi sugli archi, ha dato un tocco ancora più particolare al pezzo.
Cosa avete provato al primo ascolto dell’arrangiamento orchestrale?
È stato incredibile! Dal primo momento in cui l’orchestra ha suonato, era già perfetto. Ci siamo guardati e abbiamo detto “Wow”. Enrico Melozzi è stato davvero fantastico. Sembra che il brano sia stato scritto apposta per l’orchestra!
Sanremo è anche un’occasione per incontrare il pubblico, e voi avete creato uno spazio speciale: il “Cuoricini Corner”. Ce ne parlate?
Sì, è uno spazio coloratissimo, tutto rosa. Ci sono giochi, vinili a forma di cuore e altre sorprese. È un bel luogo di incontro, e venerdì passeremo anche noi per salutare chi verrà a trovarci.
Questa è la vostra terza partecipazione a Sanremo. Come vedete l’evoluzione del Festival rispetto al passato?
È cambiato molto. Alla nostra prima partecipazione, per esempio, facevamo interviste solo a distanza, era un Festival diverso. Oggi, per artisti della nostra generazione, Sanremo rimane una vetrina importante, un luogo di incontro e soprattutto un palco da cui lanciare messaggi.
Anche la vostra canzone di quest’anno ha un messaggio forte.
Sì, dietro una prima lettura fresca e leggera, c’è un tema importante: la contemporaneità vissuta con la “coercizione” dei social. I social sono una grande opportunità, ma a volte ci tolgono il rischio e la voglia di sbagliare. Nella canzone invitiamo a guardarsi attorno, a prestare attenzione a ciò che ci circonda per non perderci il bello della vita.
Passiamo alla cover: anche quest’anno avete fatto una scelta non scontata. Come si sceglie una cover per Sanremo?
È un lavoro difficilissimo, perché una cover deve riuscire a raccontarti e a rafforzare ciò che sei. Abbiamo scelto un grande maestro, che oggi non c’è più, e la sua musica ha sempre avuto una forte dicotomia tra suono e testo. La canzone che porteremo è malinconica e profonda, ma ha l’anima di una hit. È perfetta per noi. Abbiamo anche avuto il piacere di conoscere Johnson in questi giorni, una persona magnifica, ed è un onore condividere il palco con lui.
Grazie mille, e buon Festival!
Grazie a voi, cuoricini, cuoricini, cuoricini!
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