Intelligenza artificiale e giustizia: verso una trasformazione digitale equa

Il Sottosegretario Butti sottolinea come l'IA migliori la giustizia, riducendo i tempi e garantendo equità.

Apr 7, 2025 - 18:58
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Intelligenza artificiale e giustizia: verso una trasformazione digitale equa

L'intelligenza artificiale quando entra in campo legale, rende la giustizia "aumentata", una giustizia più umana, non più disumana. La tecnologia non sostituisce il giudizio, ma lo aiuta a essere più giusto. La decisione finale spetta sempre al magistrato. Lo ha sottolineato il Sottosegretario all'Innovazione, Alessio Butti nel suo intervento al convegno Promesse e criticità della I.A. in campo legale. Grazie al digitale può "ridurre i tempi dei procedimenti, migliorare la qualità delle decisioni, semplificare il lavoro degli operatori e garantire l'accesso equo a tutti i cittadini".

Sono stati individuati dodici punti strategici che guidano questa trasformazione: dalla razionalizzazione delle udienze per combattere la prescrizione, all'uso dell'IA per rafforzare la coerenza logica delle sentenze, dalla necessità di preservare l'autonomia del giudice e del difensore, fino alla richiesta di trasparenza algoritmica, sicurezza informatica e parità di accesso alla tecnologia, per non creare disparità tra le parti.

Tra gli altri temi affrontati: la necessità di formazione continua degli operatori, la lotta al digital divide nei servizi legati alla giustizia, l'istituzione di un Osservatorio permanente sull'IA in magistratura e l'apertura di tavoli tecnici per definire la responsabilità civile e penale derivante dall'uso dell'IA.