Inflazione USA: i dati danno ragione a Trump e mettono alle strette la Federal Reserve
orpresa sui prezzi USA: l'inflazione annuale è scesa al 2.3% ad aprile 2025, smentendo le attese su un boom inflazionistico legato a Trump. 1 Ora la pressione sulla Fed per tagliare i tassi è enorme L'articolo Inflazione USA: i dati danno ragione a Trump e mettono alle strette la Federal Reserve proviene da Scenari Economici.


Sorpresa, la politica di Trump non sta provocando un boom inflazionistico, anzi, l’esatto contrario. Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è sceso al 2,3% nell’aprile 2025, il livello più basso dal febbraio 2021, dal 2,4% di marzo e al di sotto delle previsioni del 2,4%.
Il costo dell’energia è diminuito del 3,7%, più del calo del 3,3% registrato a marzo. I prezzi della benzina (-11,8% contro -9,8%) e del gasolio (-9,6% contro -7,6%) sono diminuiti a un ritmo più rapido, mentre i prezzi del gas naturale sono aumentati (15,7% contro 9,4%).
L’inflazione ha rallentato anche per i prodotti alimentari (2,8% contro 3%) e i trasporti (2,5% contro 3,1%) e si è stabilizzata per gli alloggi (4% contro 4%). D’altro canto, i prezzi sono aumentati più rapidamente per le auto e i camion usati (1,5% contro 0,6%) e per i veicoli nuovi (0,3% contro 0%).
Rispetto al mese precedente, l’IPC è aumentato dello 0,2%, in ripresa dopo un calo dello 0,1% a marzo, ma al di sotto delle previsioni dello 0,3%. I costi degli alloggi sono aumentati dello 0,3% e hanno rappresentato oltre la metà dell’aumento mensile di tutti i prodotti.
Anche i prezzi dell’energia sono aumentati dello 0,7%, poiché gli aumenti dell’indice del gas naturale e dell’indice dell’elettricità hanno più che compensato il calo della benzina. Nel frattempo, il tasso di inflazione core annuale si è stabilizzato al 2,8%, come previsto.
Ecco il grafico dell’inflazione annua:
Ecco invece un punto di vista su orizzonte quinquennale:
Erano quattro anni che non si vedeva questo livello inlfazionistico. Tutti si aspettavano che i dazi portassero a una fiammata inflazionistica, mentre è successo esattamente il contrario.
La Federal Reserva ha ora una scusa in meno per vitare di ridurre i tassi, chiudendo il circolo della politica di Trump , cioè tassi d’interesse più bassi che permettano di ridurre i pagamenti d’interesse sul debito di stato e anche rilancino l’economia a stelle e strisce, fornendo un ulteriore stimolo allì’economia reale. A questo punto l’opposizione di Jerome Powell ad una politica monetaria meno restrittiva assomiglia sempre di più a una decisione politica piuttosto che tecnica.
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