Incognita dazi sul commercio globale. Ma gli scambi cresceranno ancora

La ricerca commissionata da Dhl prevede aumenti sui valori dell’import-export da qui al 2029, anche per l’Italia

Mar 16, 2025 - 05:53
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Incognita dazi sul commercio globale. Ma gli scambi cresceranno ancora

Il commercio globale dimostrerà la sua "resilienza" anche di fronte alla politica dei dazi di Trump e alle eventuali risposte di altri Paesi, ultimo scenario di crisi che si apre dopo la pandemia, la guerra in Ucraina e a Gaza, le instabilità nel risiko della geopolitica. L’effetto potrebbe essere un "rallentamento" della crescita, che però è "destinata a proseguire" anche nei prossimi anni, con un ruolo sempre più importante ritagliato dai Paesi emergenti. Previsioni di aumenti da qui al 2029, sui valori dell’import-export, anche per l’Italia, che è però di fronte alle incognite legate ai dazi Usa. I macchinari industriali figurano infatti al primo posto nella top five dei prodotti italiani esportati, occupando il 19% del totale, con destinazione principale gli Stati Uniti e una crescita del 6.7%.

Sono alcuni degli scenari che emergono dell’Atlante del commercio 2025 realizzato per Dhl dai ricercatori della Nyu Stern School of Business, presentato a Città del Messico. Una scelta non casuale, perché il Messico è uno tra i Paesi che stanno attraversando una fase di grande sviluppo, minacciata dalle scelte statunitensi. E dove il colosso della logistica ha aperto un nuovo maxi-hub, nei pressi dell’aeroporto di Querétaro.

"Dall’analisi emergono segnali incoraggianti – spiega John Pearson, ceo di Dhl Express – ed esiste un significativo potenziale di crescita del commercio a livello mondiale. E’ notevole vedere come il commercio internazionale continui a fronteggiare e ad adattarsi a ogni possibile cambiamento, dalla crisi finanziaria del 2008 alla pandemia, dai dazi ai conflitti. In questo panorama Dhl continua ad assistere i clienti, assicurando efficienza e sicurezza".

Secondo le previsioni contenute nel rapporto, gli scambi di merci cresceranno con un tasso medio annuale del 3,1% nei prossimi cinque anni. Dalla corposa analisi, emergono come Paesi leader per tasso di crescita India, Vietnam, Indonesia e Filippine. Sull’altro lato l’Europa, con il suo tasso di crescita più lento, che si conferma però uno dei principali mercati globali. La Cina continua a fare la parte del leone, cercando "nuove strade" per arrivare agli Stati Uniti. Calano infatti le esportazioni di prodotti made in China inviati direttamente negli Usa, mentre cresce la quota di prodotti cinesi che arrivano negli Usa dopo aver fatto tappa in un altro Paese, con una triangolazione internazionale.

Il ricercatore della New York University Stern che ha curato il rapporto, Steven Altman, mette in evidenza "sei ragioni per cui la globalizzazione sopravviverà a Trump". Tra queste la "resilienza" di cui hanno dato prova i flussi internazionali di merci, il fatto che "gli Stati Uniti non commerciano abbastanza da riuscire a invertire da soli" la globalizzazione, che "non è rappresentata solo dal commercio". Ci sono Paesi emergenti pronti a occupare fette di mercato che potrebbero essere lasciate libere dagli Stati Uniti, che a loro volta potrebbero negoziare, rimandare o ridimensionare la maggior parte dei dazi.

E l’Unione Europea? "L’innalzamento di barriere ha ovviamente un primo impatto negativo perché aumenta i costi – risponde Altman – Ma sul lungo periodo potrebbero aprirsi nuove opportunità per l’Unione Europea che, per l’ampiezza del suo mercato, assorbirebbe meglio di altri lo choc. Paesi colpiti dai dazi Usa, inoltre, potrebbero aumentare i loro commerci con l’Europa. Tutto dipenderà da come verranno tradotte nella realtà le politiche statunitensi, perché viviamo in un periodo di grande incertezza".

Secondo lo scenario più estremo, con dazi addizionali Usa al 45% sui prodotti dalla Cina e al 15% su quelli provenienti dal resto del mondo, considerando anche le contromisure degli altri Paesi, i volumi del commercio globale si potrebbero ridurre, nei prossimi anni, del 9-10%. Un calo che però il sistema sarebbe in grado di assorbire, continuando dopo l’assestamento il suo percorso di crescita.