Il Washington Post critica le Olimpiadi di Milano-Cortina: “Sedi troppo distanti, sfide logistiche senza precedenti” | La mappa
Il celebre quotidiano americano pubblica un'analisi dura su come saranno dislocate le gare dei prossimi Giochi invernali L'articolo Il Washington Post critica le Olimpiadi di Milano-Cortina: “Sedi troppo distanti, sfide logistiche senza precedenti” | La mappa proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Per decenni, i Giochi Olimpici sono stati venduti con la magia di riunire per due settimane i migliori atleti mondiali provenienti da diversi sport, vivere fianco a fianco in gruppi nei dormitori, imparare nuove culture, assaggiare nuovi cibi e andarsene con una migliore comprensione di persone e luoghi che potrebbero non aver conosciuto prima. Milano-Cortina non riuscirà a creare un luogo altrettanto centrale”. Questa la previsione del Washington Post in merito alle Olimpiadi invernali 2026 che si terranno in Italia.
Il celebre quotidiano americano ha pubblicato un articolo critico nei confronti dell’organizzazione delle Olimpiadi di Milano-Cortina, sottolineando duramente la grande distanza tra le diverse sedi di gara. “I Giochi saranno i più estesi di sempre“, scrive il Washington Post. E ancora: “si estenderanno per centinaia di chilometri attraverso le Alpi, da Milano fino ai confini con Svizzera e Austria“. Il quotidiano evidenzia in particolare la distanza tra Bormio e Cortina, le due sedi delle gare di sci alpino maschile e femminile.
“Le passate Olimpiadi invernali erano limitate a uno o due luoghi con sport indoor, come il pattinaggio di figura e l’hockey basati in una città e le competizioni all’aperto in montagna a una distanza ragionevole, rendendo possibile assistere agli eventi in entrambi i siti in un solo giorno“, scrive ancora il quotidiano americano. Che aggiunge: “I Giochi del 2026 smantelleranno quel concetto con sedi distribuite in sette villaggi di montagna raggiungibili solo da strade strette e tortuose e collegate da un mix di treni e bus navetta che renderanno i viaggi lunghi diverse ore“.
Il Washington Post ha anche ricordato una frase pronunciata da Federica Brignone dopo l’argento di Pechino (salvo fare retromarcia poco dopo): “Non ci sarà spirito olimpico. Ognuno sarà nella sua zona. Non credo che sarà molto bello”, aveva dichiarato la sciatrice. Il quotidiano statunitense sottolinea che queste Olimpiadi diffuse sono un tentativo da parte degli organizzatori di controllare i costi, limitando la costruzione di nuove strutture e di sfruttare le migliori piste e percorsi sciistici d’Italia. Ma crea anche sfide logistiche mai affrontate prima in un’Olimpiade invernale.
Non va dimenticato anche un altro aspetto. Nel dossier di candidatura la parola “sostenibilità” viene ripetuta quasi cento volte, in ossequio all’Agenda del Cio. Cento opere sono in cantiere: strade, ferrovie, ponti, varianti, funivie, seggiovie, parcheggi, sbancamenti e nuovi impianti. È la confutazione dell’assioma iniziale. Al punto che è sorto un nuovo Cio, il Comitato Insostenibili Olimpiadi, che denuncia il saccheggio delle città, in nome degli affari, e della montagna, in nome della monocultura dell’industria della neve.
La mappa delle sedi di gara
MILANO
– Stadio Meazza: INAUGURAZIONE
– Pala Italia Santa Giulia: HOCKEY SU GHIACCIO
– Milano Hockey Arena (ex PalaSharp): HOCKEY SU GHIACCIO
– Forum di Assago: SHORT TRACK e PATTINAGGIO DI FIGURA
CORTINA D’AMPEZZO
– Olympia delle Tofane: SCI ALPINO FEMMINILE
– Cortina Sliding Centre: BOB, SLITTINO e SKELETON
– Cortina Olympic Stadium: CURLING
VAL DI FIEMME
– Baselga di Pinè: PATTINAGGIO DI VELOCITÀ
– Predazzo Ski Jumping Stadium: SALTO CON GLI SCI e COMBINATA NORDICA
– Tesero Cross-Country Skiing Stadium: SCI DI FONDO e COMBINATA NORDICA
LIVIGNO
– FREESTYLE SKIING e SNOWBOARD
BORMIO
– Pista Stelvio: SCI ALPINO MASCHILE, SCI ALPINISMO
ANTERSELVA
– Südtirol Arena: BIATHLON
VERONA
– Arena di Verona: CERIMONIA DI CHIUSURA
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