Il TAR sull'annullamento dell’aggiudicazione e la validità dell’avvalimento

lentepubblica.it Nell’approfondimento odierno curato dal Dottor Luca Leccisotti si fa luce sull’annullamento dell’aggiudicazione e la validità dell’avvalimento: il TAR Sicilia si pronuncia sulla legittimità dell’operato della Stazione Appaltante. Introduzione: l’importanza della qualificazione negli appalti pubblici La recente sentenza n. 297/2025 del TAR Sicilia, Sezione Quarta, si pronuncia su un caso di particolare rilevanza nell’ambito del diritto […] The post Il TAR sull'annullamento dell’aggiudicazione e la validità dell’avvalimento appeared first on lentepubblica.it.

Mag 6, 2025 - 07:55
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Il TAR sull'annullamento dell’aggiudicazione e la validità dell’avvalimento

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Nell’approfondimento odierno curato dal Dottor Luca Leccisotti si fa luce sull’annullamento dell’aggiudicazione e la validità dell’avvalimento: il TAR Sicilia si pronuncia sulla legittimità dell’operato della Stazione Appaltante.


Introduzione: l’importanza della qualificazione negli appalti pubblici

La recente sentenza n. 297/2025 del TAR Sicilia, Sezione Quarta, si pronuncia su un caso di particolare rilevanza nell’ambito del diritto degli appalti pubblici, affrontando due questioni centrali: la legittimità dell’annullamento di un’aggiudicazione e la validità del contratto di avvalimento ai fini della qualificazione SOA. Il provvedimento giudiziario si inserisce nel più ampio quadro della giurisprudenza amministrativa in materia di qualificazione degli operatori economici e di affidabilità dei requisiti dichiarati in gara.

Il ricorso principale, presentato da un operatore economico escluso dalla procedura, contestava la validità del contratto di avvalimento stipulato dall’aggiudicatario e l’operato della Stazione Appaltante nella fase di verifica dei requisiti. Parallelamente, l’aggiudicatario ha presentato ricorso incidentale, contestando la legittimità della partecipazione del ricorrente principale.

La sentenza del TAR offre spunti interpretativi fondamentali sulla necessità di una puntuale dimostrazione del possesso dei requisiti di qualificazione, sulla portata del principio di par condicio e sulla discrezionalità tecnica della Stazione Appaltante nella valutazione dell’idoneità del contratto di avvalimento.

La verifica dei requisiti e la legittimità dell’aggiudicazione

Uno dei temi centrali della decisione riguarda la verifica della qualificazione dell’aggiudicatario. La Stazione Appaltante aveva disposto l’aggiudicazione a favore di un’Associazione Temporanea di Imprese (ATI) in cui la capogruppo possedeva una qualificazione SOA di classifica inferiore rispetto alla quota di lavori dichiarata in gara. Per colmare tale deficit, la mandante dell’ATI aveva fatto ricorso all’avvalimento di impresa ausiliaria.

Secondo il ricorrente, il contratto di avvalimento stipulato risultava privo di una puntuale determinazione delle risorse messe a disposizione, limitandosi a un generico richiamo alla certificazione SOA. Tale impostazione, a suo dire, contrasterebbe con l’orientamento giurisprudenziale secondo cui l’avvalimento operativo deve garantire il trasferimento effettivo delle risorse necessarie all’esecuzione dell’appalto e non può risolversi in una mera cessione documentale del requisito.

Il TAR, tuttavia, ha rigettato questa doglianza, ritenendo che il contratto di avvalimento contenesse un sufficiente livello di specificità, includendo mezzi, personale e know-how tecnico, conformemente ai principi stabiliti dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato. Inoltre, la pronuncia ha ribadito che la valutazione della congruità dell’avvalimento spetta alla discrezionalità tecnica della Stazione Appaltante, sindacabile solo in presenza di vizi macroscopici di irragionevolezza o illogicità.

L’incremento del quinto e i limiti all’applicazione nei raggruppamenti temporanei di imprese

Un altro elemento di discussione riguarda la possibilità, per la mandataria dell’ATI aggiudicataria, di beneficiare dell’incremento del quinto della qualificazione SOA ai sensi dell’art. 2, comma 2, dell’allegato II.12 al D.Lgs. 36/2023.

Il ricorrente sosteneva che tale beneficio non fosse applicabile alla capogruppo del raggruppamento, poiché la lex specialis non prevedeva esplicitamente questa facoltà. Il TAR, però, ha richiamato la giurisprudenza del Consiglio di Stato e l’interpretazione della Corte di Giustizia UE, secondo cui l’incremento del quinto deve ritenersi applicabile anche nei confronti delle mandataria di un RTI, salvo esplicito divieto normativo. La sentenza conferma quindi l’orientamento volto a favorire una maggiore flessibilità nella dimostrazione dei requisiti di qualificazione, evitando interpretazioni eccessivamente restrittive che possano limitare la concorrenza.

La verifica in corso d’opera e il ruolo del RUP

Il TAR ha infine affrontato un altro aspetto cruciale: la verifica della congruità del contratto di avvalimento in fase di esecuzione del contratto. In base all’art. 104, comma 9, del D.Lgs. 36/2023, il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) ha l’obbligo di accertare in corso d’opera che le prestazioni oggetto del contratto siano svolte direttamente dalle risorse messe a disposizione dall’impresa ausiliaria.

La decisione ha sottolineato che l’eventuale carenza di effettiva disponibilità delle risorse non determina automaticamente la nullità del contratto di avvalimento, ma impone un controllo rafforzato in sede di esecuzione, con la possibilità di adottare misure correttive fino alla risoluzione del contratto per inadempimento.

Conclusioni: un equilibrio tra rigore formale e flessibilità operativa

La sentenza n. 297/2025 del TAR Sicilia offre un’interpretazione equilibrata della disciplina degli appalti pubblici, confermando alcuni principi chiave:

  1. Il contratto di avvalimento è valido se garantisce un’effettiva messa a disposizione delle risorse, senza necessità di una quantificazione rigidamente analitica.
  2. La discrezionalità della Stazione Appaltante nella verifica dei requisiti non può essere sindacata salvo macroscopici vizi di legittimità.
  3. L’incremento del quinto è applicabile anche alla mandataria di un RTI, salvo espressa esclusione prevista dalla lex specialis.
  4. La verifica in corso d’opera da parte del RUP è lo strumento principale per accertare l’effettiva operatività dell’avvalimento, evitando abusi e garantendo la corretta esecuzione dell’appalto.

Questa pronuncia si inserisce pertanto nel solco di un approccio giurisprudenziale volto a bilanciare rigore normativo e flessibilità operativa, offrendo certezza del diritto sia alle stazioni appaltanti che agli operatori economici. Sarà interessante dunque monitorare l’applicazione di questi principi nelle future decisioni giurisprudenziali, in un contesto in cui la qualificazione SOA e l’avvalimento rappresentano strumenti essenziali per garantire l’efficienza e la trasparenza del sistema degli appalti pubblici.

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