“Il Papa è morto, al Gemelli nun ce sta”. “Sei un cretino, un mentecatto”. Alla Zanzara scontro infuocato tra Er Bombolino e Parenzo

Dalle lande di Tiktok alle cronache del mainstream il passo è breve: lo conferma il tiktoker Er Bombolino, al secolo Luca Antonio Domenici, che col suo amico Giuseppe Basile, noto sulla piattaforma video cinese come Ottavo re di Roma, si è improvvisato giornalista d’assalto facendo un blitz al Policlinico Gemelli per verificare le condizioni di salute di Papa Francesco. La sentenza dei due novelli Bob Woodward e Carl Bernstein è presto detta: il Santo Padre “è morto”, perché non ci sono sue foto e i giornali “non ce lo dicono”, mantra imprescindibile dei compolottisti da oltre un decennio.

Ospite della Zanzara, su Radio24, Domenici, che nella vita vende essenze profumate, ribadisce la sua tesi: “Io sono un cittadino normale come tutti gli altri che vogliono sapere la verità. Sono famosissimo su Tiktok perché ci metto la faccia senza vergogna. Io manifesto quello penso e quello che la gente non dice perché ha paura di parlare. Ho tatuato la faccia del Papa sul mio braccio, non mi vergogno a dirlo. Il mio è stato un gesto di affetto, l’ho fatto con sentimento, perché un cittadino deve sapere la verità sul Santo Padre”.
Inevitabile lo scontro al fulmicotone con uno dei conduttori, David Parenzo, che gli dà ripetutamente del cretino. Ma il nostro non demorde, anche quando Cruciani gli chiede se è favorevole al free speech.
“Alla grande”, risponde Er Bombolino.
“Ma sa che significa?”, chiede Cruciani.
“Sono ignorante, non ho studiato – ammette il divo di Tiktok – che vuol dire? Democrazia?”.

La polemica si rinfocola quando Parenzo chiede a muso duro a Er Bombolino perché sia andato al Policlinico Gemelli.
“Io non ho rotto i coglioni a nessuno – risponde l’influencer – Hai capito, grandissimo grassone? Voi credete ancora che il Papa sia vivo? Se fosse così, sarei il primo a baciare le mani del Santo Padre. Quel giorno sono andato tranquillamente al decimo piano come un libero cittadino in un ospedale pubblico, arrivando davanti alla porta del Santo Padre”.
“Tu sei un mentecatto”, ribadisce Parenzo.
“Ma non ci credo – gli fa eco Cruciani – Sarebbe gravissimo per la sicurezza del Papa”.
“Infatti, bravissimo – risponde Er Bombolino – Stanno facendo credere delle cose che non esistono, perché, se il Papa fosse vivo, non sarei mai potuto arrivare al decimo piano davanti alla sua porta. Quindi, questo vuol dire che al Gemelli nun ce sta er Papa. Perché non fanno vedere le immagini del Santo Padre?“.
“Perché è un malato come gli altri – ribatte Parenzo – I malati non si fanno vedere in televisione, imbecille di un Bombolino”.
“Papa Wojtyła con l’ultimo respiro in corpo si affacciò alla finestra – rilancia Er Bombolino – Nun ve lo scordate, nun fate gli indiani“.

Cruciani legge il titolo dell’articolo che il quotidiano Libero ha dedicato alle gesta dei due tiktoker (“Irruzione di due fessi del web in ospedale“), col plauso entusiasta di Parenzo.
“Parenzo, quelli di Libero non capiscono un cazzo come te – protesta Domenici – Sechi si è riempito la bocca col mio nome per fare molto hype sul suo giornale. Questi campano sulle spalle degli influencer e dei tiktoker. Noi ce mettemo la faccia e loro si arricchiscono”.
“Ma lei, dottor Bombolino – insiste Cruciani – è arrivato al decimo piano del Gemelli e non ha visto nessuno. Ma che ha fatto dopo?”.
“Ho fatto il mio video, ho espresso il mio pensiero e sono andato via”, risponde il tiktoker.
Cruciani gli fa notare che ha sbagliato chiaramente reparto, ma Er bombolino è inflessibile: “Ma secondo te io sono così imbecille da non capire che quella non fosse la porta del Papa? Questo è quello che dicono i giornali. Io deduco che il Papa è morto anche perché non ci sono sue immagini”.
“Posso dire una cosa? – chiosa Parenzo – Bombolino è tecnicamente un cretino”.

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