Il nuovo Codice della Strada va alla Consulta: «I controlli su alcol e droghe con il test delle urine sono incostituzionali»

Il caso di una signora che avrebbe assunto ansiolitici e codeina "dopo" un incidente stradale. E le norme della Carta che potrebbero essere state violate L'articolo Il nuovo Codice della Strada va alla Consulta: «I controlli su alcol e droghe con il test delle urine sono incostituzionali» proviene da Open.

Apr 19, 2025 - 07:12
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Il nuovo Codice della Strada va alla Consulta: «I controlli su alcol e droghe con il test delle urine sono incostituzionali»

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La Corte Costituzionale si dovrà esprimere sul nuovo codice della strada targato Matteo Salvini. Secondo il pubblico ministero di Pordenone Enrico Pezzi c’è la possibilità che alcune norme siano incostituzionali. In particolar modo quella che riguarda la guida dopo aver bevuto alcolici o assunto sostanze stupefacenti. E le analisi delle urine, che mostrano l’assunzione di sostanze a giorni di distanza. Anche quando l’effetto è sparito. Non solo: tra le sostanze che farebbero scattare la positività ci sono anche gli ansiolitici.

“Stato di alterazione psico-fisica”

Salvini, ricorda oggi Il Fatto Quotidiano, ha fatto eliminare dal codice il riferimento allo “stato di alterazione psico-fisica” che dovrebbe aver dato origine all’incidente. E a Pordenone è finito il caso di una signora che avrebbe guidato sotto l’effetto di droghe. Secondo Pozzi ci sono tre articoli della Costituzione in contrasto con la norma. Ovvero «i canoni di eguaglianza, ragionevolezza e proporzionalità» citati nell’articolo 3. La «tassatività, determinatezza e offensività» imposti dall’articolo 25. Infine la finalità rieducativa della pena di cui parla l’articolo 27. La Gip Milena Granata ha dato l’ok all’invio delle carte a Roma.

La storia

La vicenda comincia la notte di Natale dell’anno scorso. Una signora tampona un’altra auto. Quando finisce in ospedale dice ai medici di aver assunto tre gocce di En, il noto ansiolitico, nonché un altro farmaco che contiene codeina. Le analisi delle urine confermano la sua positività agli oppiacei. Mentre quelle farmacologiche danno esito negativo. La ragione della discrasia tra i risultati è evidente: quella delle urine è un’analisi che svela presenza di sostanze anche a settimane di distanza dall’assunzione. Per il sangue ci vogliono 24-72 ore. La legge Salvini, che il 25 novembre 2024 ha riscritto il Codice della strada, stabilisce che chi si pone alla guida di un’auto dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope, «a prescindere dalla tipologia degli accertamenti qualitativi utilizzati», si trova in una situazione di per sé sufficiente per vedersi contestare una possibile responsabilità penale.

Le sanzioni

Rischia quindi una sanzione da 1.500 a 6 mila euro l’arresto da sei mesi a un anno. Oltre alla sospensione della patente da uno a due anni. Ma c’è di più. Perché la signora in ospedale dichiara di aver assunto le tre gocce di En, ma subito “dopo” l’incidente. Con regolare ricetta aveva usato il Tachidol che contiene codeina. Nella vecchia legge, spiega la Gip, «la distinzione tra stato di ebbrezza e stato di alterazione appariva sintomatico della consapevolezza del legislatore della diversità delle condotte e soprattutto degli effetti diversi prodotti dalle sostanze in questione».

L’espansione della norma

Ora, invece, la legge Salvini «prescinde in toto dall’accertamento di uno dei requisiti essenziali su cui poggiava l’intero meccanismo punitivo del reato di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti». La norma, spiegano i giuristi, si è di fatto espansa. Il codice precedente puniva chi offendeva il bene giuridico della sicurezza stradale da ubriaco alla guida. Questo codice punisce a prescindere. Adesso la Consulta dovrà decidere se è tutto ok.

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